Il miracolo della croce

20140424_68214_croce15Vedendo quella croce caduta, mi è venuto in mente l’immagine ormai famosa della statua di Saddam che non voleva venire giù e che per abbatterla hanno dovuto usare una ruspa.
Oppure la caduta stranamente perfettamente verticale delle torri gemelle di New York.
Mi sono venute in mente anche le scuole Comunali Quaquarelli che dopo il terremoto, pur avendo subìto danni apparentemente lievi, il nostro comune ha deciso saggiamente di evacuare per sicurezza, che sono state invase da vandali e che il comune sta cercando di rendere agibili e sicure racimolando fondi a destra e a manca.

Enrico Job scenografo e costumista, marito di Lina wertmuller e morto nel 2008, quella croce l’aveva costruita nel 1998.

Qualcuno si intende di legno?
Di una cosa siamo certi, il legno esposto alle intemperie marcisce irrimediabilmente. Possiamo verniciarlo o fare qualsiasi altro tipo di trattamento ma è inutile. L’unico legno conosciuto che ha resistito nel tempo, sono le traversine da ferrovia, ma questo solo grazie al fatto che sono di quercia e impregnate annualmente di un misto petrolio-catrame e comunque oggi rimpiazzate dal cemento.

Era di legno “lamellare” quella croce caduta in Valcamonica che ha ucciso un povero ragazzo disabile.
Tutti i media parlano di questa notizia descrivendola come una disgrazia, ma se permettete io lo definirei un omicidio.

Oggi per stare al passo con i regolamenti europei sulla prevenzione infortuni, non si può fare un passo che non ci sia una protezione in più sulle macchine utensili, un sistema di blocco automatico, una porta di fuga antipanico, un sistema anti incendio…si fanno pagare assicurazioni salatissime agli automobilisti costretti dal fatto che sono obbligatorie.

E’ vero che oggi esistono tantissime costruzioni strampalate, costosissime e spesso inutili, progettate da architetti o ingegneri fantasiosi che si improvvisano artisti, ma almeno questi signori prima di realizzarle le progettano minuziosamente nella struttura e nei materiali, facendo calcoli sofisticati calcolando portanza, flessibilità, torsione ecc..
Poi si prende una scultura pesantissima, costruita da un costumista, alta 30 metri, composta da un trave lamellare paurosamente ricurvo con in cima la statua di un cristo sospeso e lo si piazza sopra la testa dei pellegrini in adorazione.

Sì perchè su quel trave ricurvo, nessuno ha fatto calcoli di “portanza e torsione”, figuriamoci poi del tenere in considerazione il fatto che il legno marcisce con le intemperie e può essere attaccato dai tarli o altri insetti che se lo mangiano. Quindi era inevitabile che dopo 16 anni il legno cedesse. Magari avrebbe anche potuto durare qualche anno in più ma comunque i pellegrini sarebbero sempre stati là sotto.

Marco Mori, responsabile dell’ufficio oratori della diocesi di Brescia, ha detto che “si ugura che il papa ricordi nella preghiera il ragazzo morto”, mentre Il sindaco di Cevo Silvio Citroni, ha spiegato che annullerà i festeggiamenti della doppia canonizzazione.
Potevamo magari sperare anche che il cristo cadesse in orario di non visita, così non moriva nessuno e di lui manco se ne sarebbe parlato.
Essendo stata una disgrazia, non possiamo certo dire che si tratti di un miracolo. A meno che qualcuno consideri miracolo il fatto che quelli che stavano sotto si son salvati in tempo e che il Signore ha voluto il ragazzo con sè…
Visto che nessuno ha dubbi di responsabilità, (lo scenografo è morto) diciamo che la colpa è di belzebù?


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