Il Club dell’Accatà

Negli anni precedenti la guerra, vi era un gruppo di amici che si ritrovava sul ponte della bonifica della via Permuta di cui anch’io facevo parte. D’estate lì facevamo il bagno e i più arditi si tuffavano dal ponte, per tutto il resto dell’anno quel ponte era diventato il punto di ritrovo di quel gruppo di amici.

Un altro gruppo si trovava in uno spiazzo a meno di un chilometro da noi, di fronte al mulino Accatà, ed era composto dai ragazzi che abitavano in quell’area, che anche noi frequentavamo e conoscevamo bene in quanto portavamo là il grano a macinare per avere la farina da fare il pane.
Poi scoppiò la guerra, molti di noi furono mandati al fronte e i gruppi sparirono. Avevamo 19 anni.

Nel ’43 tornai dalla campagna di Russia e per via del mio mestiere ottenni l’esonero. Iniziai così ad organizzare un Gruppo d’Azione Partigiana nell’area, come tanti altri giovani persicetani stavano facendo nel territorio.
Tutto avveniva nel massimo segreto in quanto se scoperti rischiavamo la fucilazione. Il ritrovo per organizzare le nostre azioni fu ovviamente il ponte della bonifica della via Permuta, anzi, sotto al ponte, ed era con quelli del gruppo sopravissuti e tornati come me dal fronte. A quelle riunioni partecipavano anche quelli del gruppo del mulino dell’Accatà in quanto essendo quell’area molto trafficata per via della strada statale per Cento e del mulino, là non si sentivano sicuri.

Organizzammo molte azioni che racconterò una ad una, finchè nei primi mesi del ’44, già sospettato dai fascisti, fui convocato da essi, i quali mi imposero di arruolarmi nei Repubblichini, pena la fucilazione.  Lo stesso fecero con Tito e Zanitèn, altri due componenti del GAP Accatà, e decidemmo di andare in montagna.

Tornati a Persiceto dopo la liberazione, si trattava di ricostruire tutto, non solo le case e le fabbriche bombardate, ma anche i rapporti umani e le amicizie, e poi in quell’aria festosa ed in grande fermento che c’era tra i giovani, anche il tempo libero.
Finalmente non dovevamo più nasconderci e così il nostro punto di ritrovo fu lo spiazzo di fronte al mulino dell’Accatà. Propio lì abitava un vecchio compagno il cui figlio aveva partecipato con noi a molte azioni del Gruppo Partigiano ed era proprietario del cortile di fianco al canale.

Allora fondammo il Club dell’Accatà, e realizzata una piccola colletta andammo in Toscana a comperare una baracca militare tedesca prefabbricata e la montammo in quel cortile. Era una vera e propria piccola Casa del Popolo che chiamavamo affettuosamente la Baràca, con tanto di bar e sala riunioni, usata anche la domenica per le feste da ballo. Ricordo che fino a metà degli anni ’50 insegnai scherma ai giovani del gruppo e dentro la Baràca c’era un armadio dove tenevamo le spade e le maschere per gli allenamenti, che avvenivano nel cortile e solo con la bella stagione.

Poi andai ad abitare a Persiceto e pian piano cessai di frequentare la Baràca.

Alle feste dell’Unità dei giorni nostri, dove da sempre sono presente allo stand della Resistenza, ho visto con vero piacere che c’è un forte gruppo di giovani politicamente attivi che gestiscono lo stand dell’Akkatà e mi dicono i miei figli che hanno anche dei gruppi in internet. E’ molto bello per chi è vecchio come me vedere che lo spirito che ci ha mosso allora per organizzare le nostre idee è ancora vivo e presente in quei giovani.  Qualcosa è stato tramandato dunque.


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarGabriele Tesini - 30 ottobre 2011

    Bellissimo racconto e bellissimi ricordi, Dartagnan, è molto importante e bello quello che faceste ed è altrettanto splendido il fatto che altri persicetani continuino quelle tradizioni.
    Con il tuo racconto mi è venuto in mente che con te, negli anni 80, facemmo RIpartire la scuola di scherma a Persiceto nello stabile ex lavatoio di via Braglia e tu eri l’unico e indiscusso maestro, d’altronde, con il nome che porti, non poteva essere diversamente.
    … Che belle cose … 

    Lascia un Commento
  2. avatarAndrea Cotti - 30 ottobre 2011

    A 19 anni spediti al fronte. A morire in Russia, in Grecia e in Africa. Riusciamo a pensarci rapportandolo ai nostri ragazzi di oggi?

    So che ogni Frazione di Persiceto ha storie come queste da raccontare dai Forcelli all’Amola, fino a Borgata Città, ognuna con i suoi caduti.

    Però apre il cuore leggere di questo vecchio partigiano che vede rilanciato oggi il progetto che fece partire con i suoi amici del 1945.  Forza Akkatà!

    ________________________

     

    Gabri mi ha fatto venire in mente quando era Assessore allo Sport, ed assieme a Dartagnan fecero ripartire la scherma a Persiceto. (Che in effetti di ripartenza si tratta, visto che all’Accatà c’era già stato un embrione di scuola di scherma)

    Ed eccoli qui, l’allora Assessore allo Sport Gabriele Tesini e Dartagnan – Alberto Cotti, in vecchie immagini sbiadite del 1977-79.

     

    Lascia un Commento

Devi essere Registrato per poter laciare un commento!.