Il 2014 si voterà e tutto non è piu’ come prima

Le scuole stanno riaprendo, ogni anno mi stupisco quando a metà settembre vedo lo sciamare degli studenti la mattina, ai miei tempi si iniziava il I di Ottobre e io sono rimasto lì, è l’età !

Primo giorno di scuola puntuali, un programma di studio definito, i libri su cui studiare, aule ordinate, guai avere comportamenti non adeguati, i professori presenti.
E così proseguiva l’anno scolastico, capitava qualche sporadica assenza dei professori subito sostituiti dai supplenti, qualche fughino, ma che guaio se si veniva scoperti e alla fine promossi, bocciati  o rimandati che significava una estate meno estate.

E allora penso alla politica nazionale e poi a noi alla nostra politica locale, ma che c’entra ?
Il paragone si può fare.
L’anno scolastico è la nuova legislatura che segue ad altri anni scolastici /legislature: esattamente  il contrario di quella scuola di quegli anni.
Non vi è certezza della durata e questo è già un problema per ben operare.
Il programma è scritto all’inizio su fogli di carta rapidamente dimenticati e si va così giorno per giorno …
I libri sono le competenze a cui attingere nella azione di governo, vi è una certa somiglianza: all’inizio hanno come allora una bella copertina, ma poi quando ogni giorno li sfogli, che  delusione!

Le aule (Parlamento) gli studenti (i Parlamentari) caos, disordine, spesso roba da vietare ai minori.
I professori (Parlamentari) presenti ( ? ) efficenti ( ? ).
E alla fine dell’anno scolastico (legislatura) Tutti Bocciati di  fatto, ma tutti autopromossi.
Ma tutti chi? Tutti noi, noi Italia.

Conti pubblici allo sbando, Riforme non fatte o peggio ancora, perdita della autonomi nazionale (quando si vendono al primo offerente le proprie eccellenze produttive di fatto si è colonizzati), incapacità di usare l’arma della democrazia per costruirci una guida politica adeguata.
Un giorno ne verremo fuori, ma quel giorno non è domani e comunque ci vorrà tempo per rimediare a tanti anni scolastici (legislature)  persi.

E Persiceto allora ?
Persiceto è in Italia e nel nostro piccolo risentiamo di questo vento contrario, sono stati anni piatti/negativi, che fare?
Personalmente ho almeno un certezza (o forte opinione se si vuole alleggerire l’affermazione).
Non possiamo contare più di tanto su una adeguato aiuto dallo stato centrale, siamo come una scolaresca  senza  i professori titolari, in mano a supplenti inadeguati che per di più cambiano troppo  spesso.
Dobbiamo in gran parte farcela da soli.
Dobbiamo smetterla di essere autoreferenziali nel giustificare il tanto che non va  dando sempre la  colpa agli altri.

Il 2014 si voterà e tutto non è piu come  prima:
1) la fiducia nello stato centrale  è modesta;
2) le ideologie faticano a farsi riconoscere;
3) i partiti nascono muoiono attorno al tribuno del momento;
4) non si vota più per “fede” anzi in  troppi non votano piu, lo zoccolo duro e vintage  oramai;
5) il malumore per l’azione del governo locale  come una nebbia fuori stagione ci avvolge, e ci prende il timore di non trovare la strada.

Se tutto non è piu come prima bisogna fare come prima, quando nei momenti difficili della nostra  storia le generazioni che ci hanno preceduto hanno saputo unirsi.
Basta con le incomprensibili divisioni di appartenenze di facciata o personalismi non giustificati da autorevoli personalità.
Che l’area che ancora ama definirsi progressista si unisca  in  una unica lista con gente consapevole  dei tanti oneri che avrà e dei pochi onori, gente consapevole dei propri limiti ancor prima che delle proprie capacità, gente consapevole che gli unici alleati sicuri possono essere i propri concittadini

Per fare cosa? Un programma breve di pochi punti realistici avendo il coraggio di dire prima quello che non è realistico fare.
E come fare?  Credere nell’ascolto di tutti, nel confronto, sapere dire grazie a chi ti suggerisce qualcosa di utile, saper dire mi sono sbagliato quando inevitabilmente succede, sapere che  se hai scelto di essere lì lo hai fatto per senso civico e basta nessuno ti ha obbligato.
Programma sulle cose possibili, Partecipazione reale, Trasparenza nella comunicazione  le parole  d’ordine.

Ma non è questo un metodo da seguire dopo le elezioni, no al contrario è da applicare ora nella ricerca del consenso per avere i voti,
Dicevo l’area che ancora ama definirsi progressista; mi sono concesso la libertà di dare la precedenza ai miei sentimenti, ma anche per l’area che ancora ama definirsi moderata, la vera democrazia ne ha bisogno.

Ma tornando a scuola, nessuno si senta primo della classe perché per ora la sufficienza è lontana per  tutti.

P.s.
Ho letto su Altre pagine l’intervista al Sindaco sulla Sanità locale: ecco un esempio perfetto di come NON si deve operare  per una amministrazione basata su Programma sulle cose possibili , Partecipazione reale, Trasparenza  nella comunicazione.


Commenti
Sono stati scritti 3 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 27 settembre 2013

  2. Massimiliano Navacchia   Bello, ma… quali sarebbero le eccellenze produttive?

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  4. avatarAndrea Cotti - 27 settembre 2013

     

    • Fabio Roveri   Non so, rimango un po’ perplesso. Si, è vero, pieno di buone intenzioni, fin troppo “buonista”, dove si privilegia il metodo, trasparenza e partecipazione, ma ci si dimentica il “che fare”.
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  5. avatarPaolo Grandi - 27 settembre 2013

    Mica tanto “buonista” Fabio Roveri forse nei toni ( non è mica indispensabile usare sempre toni alti ) di fatto ho espressso
    – un giudizio sostanzialmente negativo verso questa amministrazione che ho anch’io votato
    – auspicato un sostanziale cambiamento negli uomini che siederanno in giunta
    – espresso l’opinione , presumo da tanti non condivisa , che sia necessario riunire in una unica lista di gente capace l’elettorato che va da Sel al Pd a una parte consistente di chi ha votato Grillo per riportare in comune una amministrazione di area progressista degna del nostro passato
    Per questo è necessaria una disponibilita politica e umana da parte di tanti tutt’altro che scontata
    E’ verissimo manca il che fare ,ma prima di fare in tutte le cose della vita bisogna intendersi sul metodo e qui è indispensabile a mio avviso un cambio radicale di metodo e su questo mi sono espresso come già in un precedente articolo
    Nel mio piccolo sul che fare qualche proposta l’ho già fatta e non mancherò di farla
    Ma credo che tutti i cittadini possano ( debbano ? ) conntribuire nel proporre
    grazie comunque per il contributo che aiuta a ragionare assieme
    A Massimiliano Navacchia le eccellenze  produttive  in  Italia sono  o erano tantissime  pensi al mondo della moda
    pensi all’alimentare   pensi al motorismo anche di  casa  nostra ( Ducati e Lamborghini ) e non dimentichiamo   che  Alitalia lo fu  come Telecom, ma mi fermo qui perchè non sono un esperto del settore
    Ora   vede  io non dico questo per nazionalismo ( non sono per nullas un  nazionalista )  ma perchè facendo cosi  la scelte economiche la difesa  del lavoro oggettivamente si indebolisce  e quindo poi  non lamentiamoci ….

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