I resti del 25 Aprile 2015

19001_10153460641342985_6345197856354192101_n Il 25 aprile è appena passato è forse “qualcuno” ha dimenticato, o preferisce dimenticare, cosa fu la Resistenza, per quale libertà e per quale democrazia, uomini e donne, ragazzi combatterono con i pugni in tasca, che mostrarono, poi, chiusi e al cielo, il giorno della liberazione…  ma forse, è meglio lasciar perdere visto che la “rievocazione storica” è già passata, ed il museo resta chiuso sino a nuovo ordine.

Quindi, ricapitolando di questo 25 aprile rimane che non bisogna lasciar morire “quella povera gente” in mare, ma bisogna aiutarla, a morire a casa loro, affondando le imbarcazioni… magari con i “droni” americani dai quali fuggono terrorizzati e confusi, non sapendo se scegliere di morire per mano dell'Isis, dai razzi lanciati dai droni, o di fame e di stenti…

E, a proposito sempre di “droni”, che liberano e aiutano, di questo 25 aprile, rimane, anche, un aula vuota in Parlamento (e che caz….  è venerdì) alla relazione informativa sulla morte di Giovanni Lo Porto – il cooperante italiano ucciso in Pakistan a gennaio da un razzo sparato da un drone americano, «un tragico e fatale errore dei nostri alleati americani, riconosciuto dal presidente Obama» – a cui hanno fatto seguito le parole degli Esteri Paolo Gentiloni : «La responsabilità della morte di Giovanni Lo Porto e di Weinstein è integralmente dei terroristi, contro i quali confermiamo l’impegno dell’Italia con i nostri alleati».

E, a proposito di ministri, bisognerebbe, anche, non contraddire mai un ministro nell'esercizio delle sue funzioni informative e di “propaganda” della “buona scuola”, perché , questa insegna che la libertà e la democrazia, a differenza del tragico ventennio, non è mandare poliziotti in assetto antisommossa a presidiare il ministero perché il dissenso resti alla porta, come accaduto lo scorso 14 novembre, quando il MIUR si è rifiutato di accogliere docenti che recavano più di duecento mozioni contro "La Buona Scuola".

La buona scuola ci dovrebbe insegnare, magari usando i manganelli contro insegnanti e studenti (come è già successo) che bisogna protestare educatamente “tutti in fila per tre”… chi non lo fa, specie alla vigilia della festa della liberazione, è uno SQUADRISTA… e lo si può affermare con la certezza di chi per "La buona scuola" ha impedito l'accesso al dibattito alle organizzazioni sindacali degli insegnanti, con la polizia schierata durante un altra rievocazione storica: la festa dell'unità a Bologna.

Infine, di questo 25 aprile festa della Resistenza, rimane la partecipazione alle manifestazioni degli “amici di Israele”, quelli cioè che si oppongono alla Resistenza di un altro popolo, quello palestinese, usando bombe al fosforo bianco, facendo stragi di civili, e disattendendo, senza conseguenza alcuna, tutte le risoluzioni dell'ONU.

W l'Italia, Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera…


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