I partigiani e il diritto di voto

DartagnanVotate per chi volete ma andateci, perchè i nostri padri hanno combattuto e dato la vita per darci questo diritto“…
E’ la frase tipica dell’ emiliano di sinistra, del figlio o del nipote del partigiano.
Sull’Emilia che non vota, si possono trovare mille risposte. Si può dire che le elezioni della regione sono di poca importanza, si può dare colpa alla crisi, o al recente scandalo delle spese pazze…

Ma io credo ci sia di più. Nel passato italiano, sono state tante le occasioni in cui l’elettorato se ne stava a casa e tante potevano essere le motivazioni. Ma in Emilia Romagna non è mai successo.
L’Emilia che è sempre stata rossa, Bologna che quando la sinistra sbagliava, la pagava e perdeva le elezioni (vittoria di Guazzaloca).

Parma rossa di tradizione, che schifata ha saputo svoltare e scegliere un cittadino onesto come Pizzarotti.
No, non esiste lo zoccolo duro, i “compagni” non sono tutti conigli rincoglioniti che continuano a fare tortellini gratis per la bella faccia di D’alema.

Avere diritto di voto non significa per forza essere in democrazia. L’esempio che stanno perseguendo PD e FI è quello americano fondato su due partiti. Ma io non credo che negli Stati Uniti ci sia democrazia. In specialmodo quando i due partiti sono diversi solo in apparenza. Certo, i nostri padri sono morti per darci questo diritto, ma se questo, da diritto diventa una farsa, è lecito esserne schifati.

Noi emiliani siamo gente che pensa. La nostra memoria è buona, la nostra storia non la dimentichiamo.
Per anni abbiamo ingoiato magoni votando il meno peggio, con la paura della mafia, delle stragi di Stato, delle brigate rosse, delle trame nere golpiste, della P2. E ingoiato magoni anche quando credavamo che i nostri partiti si opponessero al puttaniere delinquente piduista.
Oggi trovare qualcuno di cui fidarsi è dura, se gli emiliani sono stati a casa, è perchè guardando il Parlamento vedono solo una miscela di poltronai opportunisti.

Ma la tessera elettorale è sempre nel cassetto.

Caro Renzi, stavolta è diverso. Dire “male l’affluenza ma buono il risultato”, non porterà la prossima volta la gente a votare. In un anno l’elettorato si è dimezzato. Quando a votare ci andranno quattro gatti continuerai a dire così?
Sì lo so, a te non frega, chissà dove sarai a quel tempo quando votare sarà una rarità di pochi individui, dopo tutto fare il presidente del consiglio non gonfia tanto il portafoglio…

Quando si diventa primo ministro, quelli che contano ti sussurrano paroline dolci, tu sei contento, li fai contenti tutti e Il futuro è garantito per te e gli altri onorevoli. La plebe può anche andare a bacchetti, basta dargli 80 euro e un pò di TV…
Puttaniere docet.


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