I Grillini già in crisi

grilloCome abbiamo già scritto in agosto, purtroppo Grillo è solo un comico, anche se bravo e divertente, ma non può essere con i suoi metodi che si cambiano le cose, e le prime contraddizioni nel Movimento 5 Stelle iniziano ad esplodere.

Quando Grillo nei suoi spettacoli esprime critiche al sistema, lo fa in modo geniale e coinvolgente e con argomenti spesso condivisibili.

Quando però deve esprimere programmi politici, cade spesso nella demagogia, offrendo ai suoi spettatori argomenti facili da additare al pubblico ludibrio, come gli inceneritori o la TAV, ma evitando poi di indicare alternative concrete.

Il movimento che ha creato ed i giovani che ha coinvolto con successo inserendoli in parecchie Amministrazioni Locali,  faticano ad uscire dalla loro impreparata improvvisazione, scivolando frequentemente nei limiti che furono a suo tempo degli attivisti verdi (e che ne causarono la fine): presunzione e grettezza, assolutismo ed arroganza e … mancanza di democrazia.

Recentemente Grillo ha lasciato allibiti i suoi fans quando ha più volte attaccato Saviano, così come è apparso di cattivo gusto e gratuito l’attacco cha ha fatto ai candidati delle primarie PD di Milano, lui che di Primarie nel Movimento 5 stelle non ne vuole sentire nemmeno parlare.

Ma ciò che è destinato a creare seri problemi al Movimento, oltre la mancanza di democrazia interna è l’approssimazione ed il raffazzonamento della sua linea politica che, al dilà dei facili (e pochi) argomenti come la difesa dell’acqua pubblica o la riduzione degli stipendi ai Consiglieri, sugli argomenti veri, quelli che pesano tutti i giorni sulla gente, latita completamente e non prende posizione, consentendo così la presenza nel Movimento di persone con idee spesso opposte.

Ed ecco che le contraddizioni divengono inaccettabili e chi ha le idee più chiare comprende, e  lascia il Movimento.

Vediamo l’appassionata e schietta lettere di dimissioni di Monica Fontanelli.

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LASCIO IL MOVIMENTO 5 STELLE
pubblicata da Monica Fontanelli il giorno giovedì 25 novembre 2010 alle ore 16.59

Alle scorse elezioni comunali di Bologna e alle regionali ho votato il Movimento 5 Stelle. Leggo i post di Grillo da anni, e ho visto nel Movimento una “speranza” per il nostro Paese. La scorsa primavera ho deciso di partecipare attivamente alle riunioni dello stesso. Avevo ovviamente letto il programma nazionale e ne condividevo i contenuti. Sono insegnante e mi interessano molto quelli inerenti alla scuola. Ci lavoro da quasi 30 anni e la demolizione della scuola pubblica portata avanti dalla Gelmini, la circolare Limina in Emilia Romagna che invitava i dirigenti scolastici ad assumere provvedimenti disciplinari nei confronti degli insegnanti che avessero preso posizioni pubbliche critiche nei confronti della Riforma, la situazione sempre più drammatica del nostro Paese con la crisi economica affrontata con i tagli allo Stato sociale, hanno suscitato in me la necessità di assumere un impegno civile diretto .

Entrata nel Movimento ho organizzato il gruppo scuola, ho partecipato alle manifestazioni di protesta contro la riforma, convinta che il Movimento ne condividesse i contenuti. Come gruppo scuola, del quale ero la coordinatrice, abbiamo presentato un documento nel quale è stata analizzata l’attuale situazione della scuola pubblica e si chiedeva al Movimento di assumere una posizione chiara rispetto alla politica scolastica del Governo. Pochi e chiari principi: difesa della Scuola pubblica e conseguente NO alla riforma, laicità dello Stato e conseguente richiesta di abolire i finanziamenti alla scuola privata. Abbiamo chiesto al Movimento di approvarlo. Non è stato possibile. La risposta del Movimento è stata l’ostracismo. Di scuola non se ne parla o, se si è costretti a farlo, comunque non si assume una posizione, perchè all’interno del Movimento le posizioni sono diverse, inconciliabili e, per non allontanare nessuno, meglio far “finta di niente”, meglio discutere di cose più semplici. Il Movimento nei fatti non assume alcuna posizione sulla riforma della scuola, come non ne assume su moltissimi argomenti che riguardano il “sociale” e le politiche economiche di chi ci governa.

Poco per volta mi sono resa conto che il Movimento non è ciò che viene descritto da Beppe Grillo: il programma nazionale e lo stesso nome di Beppe servono solo come “specchietto per le allodole”, per attirare i voti di chi non ne può più dell’attuale classe politica, dei suoi privilegi e della sua incapacità di dare risposte credibili ai problemi del Paese. Il Movimento è eterogeneo, composto da persone che cavalcano la tigre della protesta e che affrontano solo argomenti “facili” sui quali convergere. Quando si parla di piste ciclabili, o di spazi verdi nella città, o di diminuzione dei costi della politica, di raccolta differenziata, di nucleare …. è facile trovare una convergenza di idee e di proposte. Diverso invece è assumere posizioni politiche rispetto alla riforma Gelmini, al finanziamento alla scuola privata, alla laicità dello Stato, ai diritti delle coppie di fatto, alla legge 194 sull’aborto, al problema ormai drammatico della casa, del precariato, all’accordo di Pomigliano, che non è un fatto isolato nel Paese, ma rappresenta il tentativo di togliere sempre più tutele ai lavoratori in tutto il Paese. Su queste e altre problematiche il Movimento non è in grado di prendere una posizione, perché al suo interno ci sono persone con idee spesso contrapposte: vi sono conservatori e “orfani della sinistra”, laici e cattolici integralisti, uniti nella “protesta”, nei facili luoghi comuni, ma incapaci di avere un progetto realistico e coerente di più ampio respiro. Uno dei loro motti preferiti è che non sono un partito, non sono una casta. A mio modo di vedere sono molto peggio: “uno vale uno” è in realtà solo uno slogan. Nelle assemblee si decidono solo alcuni aspetti, per lo più organizzativi, per il resto c’è un’oligarchia che decide per tutti: sono gli eletti e i loro stretti collaboratori. In questi mesi trascorsi nel gruppo l’assemblea non ha deciso nulla di rilevante dal punto di vista politico. Sono gli eletti Favia e De Franceschi che assumono in totale autonomia qualsiasi decisione politica a nome del Movimento. Quando ho chiesto di discutere in assemblea di alcune problematiche, come il finanziamento dato alla fine di luglio dalla Commissaria Cancellieri alle scuole private a Bologna, l’adesione alla manifestazione in difesa della scuola pubblica indetta a Reggio Emilia il nove ottobre scorso, la discussione sull’eventuale nomina alla presidenza della Commissione Pari Opportunità in Regione di Silvia Noè, l’accordo di Pomigliano e la necessità di assumere una posizione politica in difesa dei lavoratori, non ho mai ricevuto risposta. Formalmente non rispondono, lasciano decadere, non ne parlano, così possono fingere di essere tutti d’accordo, così possono coesistere nel movimento posizioni spesso contrapposte, intanto gli “eletti” decidono per tutti, perché loro sono i “portavoce” del Movimento. Bell’esempio di democrazia! Ieri sera l’ultima “farsa”: i Consiglieri Regionali in assemblea pubblica hanno presentato un bilancio politico ed economico dei primi sei mesi in Regione, hanno “rimesso il proprio mandato nelle mani dei cittadini”, quindi c’è stata una votazione al fine di confermare o meno la “fiducia” a Favia e a De Franceschi. Nessuna possibilità di porre domande ai Consiglieri, di discutere veramente su ciò che è stato o non è stato fatto. Una votazione plebiscitaria, ad alzata di mano, nella peggiore tradizione dei peggiori partiti. Uno “spot di propaganda”, non uno strumento di democrazia, una “trasparenza” di facciata. Un’autoesaltazione del proprio operato e una continua denigrazione di ciò che fanno “tutti gli altri”, questo è stato, in una povertà di contenuti e progetti reali davvero impressionante. Stupefacente scoprire, tra l’altro, che il denaro proveniente dagli stipendi regionali dei Consiglieri ( l’Assemblea ha deciso per loro un compenso di 2500 euro mensili ) non viene gestito dal Movimento stesso, ma dai Consiglieri che trattengono l’importo dovuto nei loro conti correnti personali! E questo sarebbe un approccio nuovo alla politica?

Per non parlare della chiusura totale che mostrano rispetto a tutte le altre realtà culturali presenti a Bologna. Nessun confronto e nessuna alleanza, questo a prescindere da possibili convergenze, perché solo loro sono portatori della “verità” grillina. Intanto, per le prossime comunali questo Movimento così aperto alla società civile, così diverso dagli altri partiti avrà un candidato sindaco alle prossime amministrative autocandidatosi e scelto da chi? Dagli elettori che lo indicano in base ad un programma? No, scelto nel chiuso dell’assemblea degli attivi, e solo da chi risulta essere attivo alla data del 30 settembre 2010, scelto quindi da poche persone nella peggior tradizione dei partiti. Criticano i partiti, non accorgendosi però di essere ancor peggio degli stessi, perché non vi è alcuna reale democrazia all’interno. E chi “osa” far presente certe incoerenze viene visto immediatamente come un “nemico”, qualcuno da isolare. E così vanno avanti senza prendere mai alcuna posizione chiara, convinti come sono che tanto saranno premiati elettoralmente in ogni caso: gli elettori voteranno sulla base di quello che dice a livello nazionale Grillo, il voto di protesta continuerà ad esserci e solo questo conta. Lo stesso atteggiamento in fondo che ha la Lega: parlare facile, per slogan comprensibili ed efficaci,nient’altro. Far credere che vi sia un programma nazionale condiviso, far credere che il movimento rappresenti una novità, una possibilità di riscatto del Paese,parlare alla “pancia” delle persone, glissare su tematiche qualificanti perché una posizione chiara allontanerebbe qualcuno: l’importante è prendere voti da tutti, da destra e da sinistra perché loro sono “sopra” volano “alti”. Parole prive di un reale significato, solo vuoti slogan di propaganda: come la Lega appunto.

Povertà culturale, intellettuale, politica. Inaccettabile quando da movimento di protesta si decide di entrare nelle Istituzioni, si decide di proporsi come forza che deve amministrare le città, le regioni e forse domani il Paese. Per farlo bisogna avere delle idee, occorre avere il coraggio di assumere posizioni politiche, di fare scelte chiare, condivise non solo dagli “eletti” ma dal Movimento intero e soprattutto uscire dalla facile ottica della protesta e degli slogan ad effetto, occorre occuparsi dei problemi reali dei cittadini e prendere posizioni chiare esponendo le proprie idee e cercando di aumentare il consenso per questo più’ che per le invettive contro gli altri.

Per questi motivi lascio il Movimento, per la mancanza totale di democrazia all’interno, per la povertà di contenuti. Lascio il Movimento perché non voglio rendermi complice dell’inganno che stanno perpetuando verso gli elettori : a parole sostengono il programma nazionale di Grillo, nei fatti approfittano del suo carisma per ottenere facili voti di protesta ed iniziare la propria personale “scalata” alle Istituzioni. Non ci sto. I partiti non mi piacciono, ma il Movimento non è ciò che appare: non c’è democrazia all’interno, non ci sono idee che non siano quelle “facili” e scontate che la stragrande maggioranza delle persone può condividere, non c’è un progetto serio di società, solo slogan.

Un Movimento a parole di tutti, nei fatti solo di pochi.

Monica Fontanelli

 


Commenti
Sono stati scritti 7 commenti sin'ora »
  1. avatarZeitgeist - 29 novembre 2010

    Sono daccordo anche io che Grillo è un ottimo comico ma un pessimo “politico”, peccato che diversi giovani lo seguano e disperdano voti importanti che potrebbero andare a sinistra e magari a Vendola.

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  2. avatarAndrez - 4 dicembre 2010

    Ed ecco che i grillini divengono pure livorosi.

    …mah.

     

    Ecco da Bologna una risposta alla signora Monica Fontanelli:
    1. Prima di tutto e prima di giudicare bisognerebbe avere un contraddittorio e dare l’opportunità di replica anche alla contro parte… E la signora Fontanelli non lo ha permesso BANNANDO dai suoi contatti TUTTI gli ex compagni del Movimento 5 Stelle!!!
    2. Secondo, e sia chiaro a tutti, il Movimento è qualcosa di diverso dagli altri partiti e i “super attivisti” o gli “estremisti” non si troveranno mai bene con i 5 stellini… Noi siamo per la legalità e la PROPOSTA (nonostante quello di cui ci accusano)… Queste persone invece sarebbero sempre in Piazza a bloccare il traffico senza idea di cosa bisognerebbe fare… Oppure con proposte utopistiche e irrealizzabili…
    3. Terzo, la “Signora” Fontanelli è entrata nel Movimento 5 Stelle di Bologna scortata da un gruppetto di docenti “ULTRAS”, più simili a bestie che ad esseri umani, con una cattiveria e una arroganza tipiche delle BRIGATE ROSSE!!! …infatti non mi meraviglierei se tra qualche tempo venissero citati nelle cronache della stampa per azioni violente ed illegali…
    4. Quarto, la MAESTRA Monica Fontanelli è stata accolta dal Movimento, nonostante avessero denotato fin dall’inizio gravi problemi di inserimento e comportamentali, hanno fondato un gruppo di lavoro e hanno contribuito alla formazione del programma politico per la scuola… 3 giorni prima di andarsene sbattendo la porta è stato votato a larga maggioranza un loro emendamento…
    5. Quinto, e ultimo, Monica dice alcune cose vere (ce ne dobbiamo vergognare?) …quello che più mi infastidisce però non sono le parole che usa, ma questa mania di protagonismo e questa volontà di sputtanamento mediatico che l’ha portata a spammare ovunque questo messaggio con il chiaro intento di UCCIDERE il Movimento 5 Stelle!!! …senza neppure cercare un dialogo, un chiarimento, o una crescita di gruppo…
    Io penso che il Movimento, e non solo a Bologna, sia transito continuo di COGLIONI egocentrici, megalomani e con manie di protagonismo, che entrano, passano ed escono sbattendo la porta… Al contrario quelli che HANNO i coglioni si fermano e contribuiscono alla crescita del Movimento per il bene della gente.
    Davide Zannoni Bologna

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  3. avatarmonica.fonta - 5 dicembre 2010

    Continuano le ingiurie, continua la diffamazione. Sono rimasta “senza parole” quando ho letto il post di Davide Zannoni, la violenza che trasmetteva, la rabbia espressa in modo villano e intimidatorio. Ai fatti che ho riportato nella lettera “Lascio il Movimento 5 Stelle” e che, ribadisco, SONO TUTTI VERI, sanno rispondere solo in questo modo, offendendo e mentendo. Altro non sanno fare evidentemente, dimostrando sempre di più la loro povertà culturale e politica, la loro maleducazione e la loro “piccolezza”.
    Risponderanno nelle sedi competenti di ciò che scrivono.
    In tanti mi stanno scrivendo da tante città italiane. Persone che hanno avuto esperienze simili alle mie nel Movimento e si sono allontanate per questo o sono state cacciate.
    Con ovunque le stesse modalità di reazione da parte del Movimento: bugie, fango addosso a chi ha “osato” criticare, a chi si è rifiutato di continuare a vedere il re vestito e l’ha invece visto nella sua nudità.

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  4. avatarAndrez - 5 dicembre 2010

    Ciao Monica e  benvenuta nel nostro Blog.  :)

    Questo spazio da ora è anche a tua disposizione; ti ho appena dato i poteri di Autrice.

    Saremo lieti di leggere e commentare le tue considerazioni sul Movimento 5 Stelle, anche mi raccomando per quegli aspetti positivi che senza dubbio una sua parte continua ad esprimere.

     

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