House Bank … La Banca di “casa tua”

Si inizia…

Crescita, Territorio, Persone, tre parole che nella realtà quotidiana hanno un minimo comune denominatore, la BANCA, quale struttura ove si trovano le Persone di un Territorio, che attraverso processi normati, perseguono la propria Crescita e quella del Territorio.

Nel Persicetano, e più precisamente nei Comuni ad esso confinanti un gruppo di Persone del Territorio circa due anni fa ha dato vita ad un Comitato, che ha trovato la propria sintesi nel Comitato promotore per la costituzione della BCC Banca Felsinea .

Questo progetto ch avrà la durata di circa 4 anni vedrà la realizzazione nel 2014 della prima banca di credito cooperativo con Direzione nel Comune di San Giovanni in Persiceto. La presenza nel blog di Persiceto Caffè vuol  testimoniare innanzitutto la vitalità di un territorio che troppo spesso e’ stato ingiustamente accusato di essere fermo ed in secondo luogo vuole fungere da chiave di lettura (per quanto possibile) degli accadimenti economici che sempre più spesso ancorché di carattere nazionale e o internazionale devono essere calati nel nostro territorio.

Questo e’ e sarà uno dei temi che tratteremo assieme, attendo con forte interesse ogni proposta di discussione o approfondimento si vorrà sviluppare.

Fausto Forni
Coordinamento
Comitato promotore
BCC Banca Felsinea


Commenti
Sono stati scritti 9 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 25 maggio 2012

    Benvenuto caro Fausto come Autore del Blog e grazie per questo tuo primo articolo.  :)

    L’attuale critica situazione degli Istituti di Credito e la loro incapacità di rapportarsi alle difficili situazioni dei cittadini, renderà particolarmente preziose le tue considerazioni e le osservazioni che pubblicherai sull’evoluzione della situazione bancaria, da Persiceto all’Europa.   

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  2. avatarGabriele Tesini - 25 maggio 2012

    Premesso che io con le banche ho un pessimo rapporto e considerandole dei “ladri legalizzati”, preferisco mettere i miei risparmi nei libretti delle Cooperative dove si prendono interessi più alti, finanzi il mondo del lavoro direttamente e i rischi “oggi” sono pressochè gli stessi.

    Comunque, caro Fausto, penso che questa iniziativa vada nel senso giusto e forse il rapporto tra la Banca e chi ha bisogno di essa, in un rapporto più stretto, locale e tra persone che si conoscono, possa dare più soddisfazione ad entrambe risolvendo anche quei “problemucci” che oggi le Banche in genere non risolvono più.

    Per queste ragioni penso di venirti a farti visita presto e sto già facendo pubblicità a questa ottima iniziativa.

    E come disse Fassino:”ALLORA ABBIAMO UNA BANCA”!

    Che son sempre belle cose… :mrgreen:  

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  3. avatarAndrea Cotti - 25 maggio 2012

    A Fausto farà piacere sapere che il suo articolo è piaciuto a Google, che lo ha subito inserito nelle sue serp, in prima posizione ovviamente.  :mrgreen: 

    House Bank … La Banca di “casa tua”

     

    Crescita, Territorio, Persone

     

     

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  4. avatarFausto - 25 maggio 2012

    Benessum… Per dirla alla persicetana. Solo con due post di risposta già molti i temi: “situazione bancaria europea”, “ladri legalizzati”, Fassino.
    Per non essere troppo prolisso, ma riservandomi di parlarne in un secondo momento, vorrei sviluppare il concetto di “lad… … izzati”. Le Banche (tutte) come i martelli, i trapani e le armi sono esclusivamente degli strumenti, articolati, complessi e composti a loro volta da meccanismi, ma come tutti gli strumenti la loro bontà o inutilità o pericolosità sta in chi li usa e come. Facendo un facile esempio un’arma nelle mani di un malintenzionato è un problema, nelle mani di un tutore dell’ordine, spesso è una difesa (non voglio qui ovviamente disquisire sulla necessità dello strumento in sè, ma citarlo esclusivamente ad esempio).
    Quindi la differenza da una buona banca ad una pessima la fanno i bancari o ancor di più i banchieri. In Italia sono attive ca. 800 Banche (di cui ca la metà Banche di Credito Cooperativo), ora va da sè che tutte non saranno perfette e tutte non saranno pessime, occorre ricercare nello strumento banca quegli elementi personali che più aderiscono alle proprie esigenze personali …

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  5. avatarAntonio Marchesini - 25 maggio 2012

    Benvenuto Fausto!
    Come commentavamo l’altra sera alla cena a casa di Andrea (@andrea: il piatto della zuppa inglese, appena l’hai svuotato, mia mamma lo rivuole, se no son dolori -per me-), la situazione Persicetana (ma non solo) ha una forte necessità della “creatura” alla quale tu ed il comitato che rappresenti avete deciso di dar vita.
    La gente credo sia stanca di quelli che “non posso prendermi la responsabilità” o che “devo verificare in centrale” oppure “ho già passato la pratica in direzione, LE FAREMO SAPERE!”.
    Oggi serve una banca vicina alla gente (adesso mi metto a fare un cerchio sulla sabbia intorno a me…).
    Il tempo dei Direttori senza poteri decisionali, perennemente con le mani legate (forse perché, come ragionavamo l’altra sera, non all’altezza di affrontare e caricarsi sulle spalle la responsabilità di certe scelte?) bene, quel tempo è giunto alla fine.
    La strada che avete davanti non è facile, ma se posso permettermi un consiglio, il traguardo da raggiungere è semplice: TORNARE A FARE LA BANCA.  
    La vicinanza al territorio e il contatto con la situazione persicetana (o meglio “dei Comuni di Terre d’Acqua”, realtà tanto inafferrabile quanto vicina a noi) vi sarà di grande aiuto: ben inteso, se deciderete di ascoltarla.
    Guardavo stamattina il vostro sito e non sai quanto piacere mi abbia fatto vedere nomi e volti di persone conosciute, gente “comune” che dà quel senso di realtà e di concretezza al vostro progetto..
    Abbiateli sempre ben davanti ai vostri occhi quando prenderete delle decisioni.
    Ascoltate sempre e prima di tutto le loro necessità.
    Sforzatevi di mettervi nei loro panni e di non prendere una decisione che non sia stata discussa e ragionata sotto ogni angolazione possibile.
    Partite da loro, saranno la vostra forza, per fare davvero qualcosa per gli altri e non solo per se stessi..per avere fiducia e dare fiducia a quella stessa gente che oggi ne ha bisogno più dell’acqua nel deserto.

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  6. avatarFausto - 25 maggio 2012

    Ottimo ritengo allora che il percorso intrapreso sia quello corretto, utile ribadire il concetto del “tornare a fare banca”, l’ora tarda non mi permette di sviluppare i due filoni principali su cui si sviluppa l’attivita caratteristica di un normale istituto di credito, ovvero raccolta ed impieghi, ottenendo redditività per l’istituto sul differenziale dei tassi. Domani aprirò un post su questi argomenti. @faustoforni

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  7. avatarAndrea Cotti - 26 maggio 2012

    Gabri:

    ” … preferisco mettere i miei risparmi nei libretti delle Cooperative dove si prendono interessi più alti, finanzi il mondo del lavoro direttamente e i rischi “oggi” sono pressochè gli stessi.”

    Questa considerazione di Gabriele fa riflettere. Certo i soci delle Coop possono contare su rendimenti più profiqui dei loro risparmi, bassi rischi e possibili/probabili finanziamenti al mondo del lavoro. Tuttavia il primo obiettivo che immaginiamo (e auspichiamo) in una banca di casa è l’interazione diretta con la realtà locale, e non solo nel supporto del mondo del lavoro dell’area o nel finanziamento e sostegno alle iniziative sociali o assistenziali, ma anche in una vera e propria filiera corta dell’uso dei servizi, dalle pulizie all’arredamento, dalla fornitura e riparazione di computer alla manutenzione degli impianti.

    Questo la Coop Emilia-Veneto ad esempio non lo fa.  :mrgreen:  

     

    Antonio:

    (@andrea: il piatto della zuppa inglese, appena l’hai svuotato, mia mamma lo rivuole, se no son dolori -per me-),

    Piatto della zuppa inglese nada; che me lo sono scordato giù e ci han gozzovigliato tutta notte i gatti, al punto che l’han fatto cadere e rotolare e i pezzi grossi ancora incollabili ridotti poi in frantumi dal cavallo.

    Soccia che sfiga. :roll:

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  8. avatarFausto - 26 maggio 2012

    Andrea come sempre cogli nel segno, il Comitato della Banca Felsinea, ha fin da subito utilizzato mezzi e risorse del territorio per i propri servizi, certo e’ che non e’ stato possibile relazionarsi economicamente con tutti, ma si e’ cercato di essere trasversali nella forniture (un esempio sono le forniture software, hardware, il sito, le stampe, e molto altro ancora), una teorica Banca a km Zero e’ nella realtà dei fatti uno dei pilastri su cui si fonderà la futura BCC Banca Felsinea.

    @faustoforni

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  9. avatarAndrea Cotti - 9 giugno 2012

    Un’intervista a Fausto Forni che ci spiega il progetto Banca Felsinea.  :)

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