Giuramenti e menzogne di Berlusconi

Divenendo Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha giurato fedeltà alla Repubblica nelle mani del capo dello Stato Giorgio Napolitano, secondo la formula di rito.
“Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione”.

L’Art. 54. della costituzione recita:
“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”

Dov’è l’onore, a Palazzo Grazioli, nel vantare con una prostituta, «Io sono l’unico al mondo che ha presieduto il G8 due volte. Siccome si va a sedici…Ora sono in-su-pe-ra-bi-le» ?

Vi sono poi alcuni provvedimenti presi da Silvio Berlusconi nei quali si fatica a riscontrare l’interesse esclusivo della nazione:

* Nel 1994 Fininvest era sull’orlo della bancarotta con 4 mila miliardi di debiti; già nel 1996, dopo essere “sceso in campo” il suo patrimonio era in attivo per oltre 3 mila miliardi.

* Ha inventato lo “scudo fiscale” per far rientrare dalle isole Cayman e da Montecarlo i soldi sottratti al fisco.

* Ha abolito la tassa di successione per i patrimoni miliardari e subito dopo ha cointestato le aziende ai figli.

* Lasciando la difficile situazione della Giustizia allo sbando, ha però ha fatto la Ex-Cirielli, la Cirami e la salva-Previti.

* A spese degli italiani, ha stanziato un contributo per i decoder digitali permettendo al fratello di fare soldi con la società che li produceva.

* Per neutralizzare pendenze giudiziarie che lo interessavano ha depenalizzato il falso in bilancio.

* Per difendersi da incalzanti processi, recentemente ha dato vita ai provvedimenti che concedono l’immunità al Presidente del Consiglio.

* Per salvaguardare i bilanci di Pubblitalia prima aumenta l’Iva al concorrente Murdock, poi invita gli industriali a non pagare la pubblicità a chi appoggia complotti contro di lui.

Silvio Berlusconi giura con molta facilità anche “sulla testa dei suoi figli”.

Lo fa per difendere la propria innocenza, ma giurare sulla testa dei propri figli rimanda a riti arcaici e orrendi di sacrifici umani, inclusi quelli dei propri figli, immolabili a Dio.
Si riallaccia inoltre alla terribile figura di un padre padrone che dei figli ha potere di disporre della vita a proprio piacimento.
Ciò che difatti significa questo tipo di giuramento è che se si mente i figli possano per punizione crepare.
Sarebbe forse meno osceno se dicesse giuro sulla mia testa, cioè se mento potessi crepare io.

Pesante è comunque quando tali giuramenti vengono dimostrati falsi come nel caso di All Iberian, o quello squallido della recente suburra di Stato, che vede tutt’ora il Presidente del Consiglio negare insistentemente le testimonianze di 19 “escort” rilasciate alla guardia di finanza, le immagini scattate da loro nei bagni di Palazzo Grazioli, i filmati e le registrazioni con la sua voce.

Un Presidente del Consiglio che mente insomma, ripetutamente e sistematicamente, nonostante i giuramenti.

Ma aldilà delle differenti ideologie e programmi politici, è accettabile tutto questo?


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