Negri: fuori dalle palle

“Bergamo, capotreno pestato e umiliato da immigrati africani.”

“Niguarda, restano gravissimi i due feriti. Momenti di tensione al presidio della Lega. Lottano tra la vita e la morte il pensionato e il giovane feriti a picconate dal ghanese Kabobo.”

Leghisti:
Ci rubano il lavoro e ci uccidono a picconate e noi gli diamo la casa e la cittadinanza. E li facciamo addirittura ministri.”

Il nostro di oggi è un momento tragico. Impoverimento di migliaia di persone che dormono in auto perchè sfrattati, che sopravvivono mangiando gli scarti dei mercati e elemosinando un pasto alle mense dei preti.
Imprenditori che si suicidano, gente alla disperazione che compie atti di follia.
E’ normalità la chiusura quotidiana o il fallimento di aziende, il licenziamento, la cassa integrazione (finchè ci sono i soldi per coprirla).
E’ in questo contesto che vive anche l’extracomunitario.

Possibile che vengano qui solo per delinquere?
E cosa significa “ci rubano il lavoro?”

Ogni volta che sento queste frasi, mi viene in mente quello che avvenne nel 1945 in Germania. Gli alleati, dopo aver liberato i campi di sterminio, costrinsero i cittadini tedeschi che vivevano nei pressi a vedere quello che avevano compiuto i nazisti in sei anni di zelante lavoro.
Quei cittadini rimasero impietriti e terrorizzati e ripetevano di non saperne niente. Cosa assai difficile da credere poichè vivevano a pochi chilometri di distanza.

Voglio dire agli amici leghisti e a tutti coloro che non vogliono i “negri in casa”, che non da sei anni ma da SEMPRE, noi occidentali preferiamo non guardare dietro casa.
Fin dai tempi di Marco Cacco, l’occidente opulento e “civile” sfrutta e rapina tutti i beni e le materie prime dei paesi sottosviluppati vendendo armi alle varie fazioni che si massacrano fra di loro compiendo nefandezze atroci e coinvolgendo anche “bambini soldato”.

Se in Africa la gente muore di fame è grazie al lavoro certosino e alla politica che fanno i nostri governi e le nostre industrie e le nostre multinazionali che prosperano anche grazie al lavoro delocalizzato (quindi che tolgono a noi), di persone e bambini a pochi euro al mese in condizioni disumane.
Da secoli gli rubiamo i metalli, il legname, il petrolio, il gas naturale, devastando il loro territorio.
In cambio gli vendiamo armi e gli sversiamo dietro casa  milioni di tonnellate di rifiuti tossici e non.

Forse qualche motivo per venire qui ce l’avranno, o no?

IO credo che nessun imprenditore italiano preferirebbe assumere un nero piuttosto che un bianco. Voi lo fareste?
La verità è che il lavoro di un extracomunitario fa comodo.
Lavora di più, costa meno, lo fai lavorare giù di regola e se avanza pretese, lo minacci di denuncia perchè è clandestino.

Qui a casa nostra, a Persiceto, una signora di origine nordafricana, ha trovato lavoro ma solo alla tariffa per extracomunitari.
Si è recata al sindacato dicendo che le spettava un’altra tariffa essendo da tanti anni cittadina italiana sentendosi rispondere: “si accontenti, almeno lei ha un lavoro”.

Mettetevi il cuore in pace, l’unico modo per liberarci di quella gente è affondare i loro scafi prima dell’approdo.
Basterebbe fare una bella linea di difesa cemento e acciaio sui nostri litorali. Bunker e nidi di mitragliatrici come era la Normandia il giorno del D DAY.
…E riprenderebbe l’edilizia…


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