Energia elettrica e gas + 9,8%

Che cosina carina cari amici:  l’Autorità per l’Energia ha deciso un aumento del gas e dell’energia elettrica;  5% subito e 5% fra due mesi, per non far impressionare troppo gli utenti, che tra 2 mesi avranno già dimenticato il primo (sperano).

E’ una cosa di cui sentivamo il bisogno, in questi tempi di drammatica crisi, di tagli e tasse, di inflazione galoppante, … un bell’aumento del 10% sull’energia!

Poi uno dice beh … saranno aumentate le materie prime, che sò … ci saranno costi aggiuntivi vari, qualche valido motivo, perchè altrimenti non avrebbe senso questo ulteriore salasso ai cittadini no?

E invece poi si scopre che l’aumento è preteso dall’Enel perchè … non guadagna più abbastanza, almeno non come prima, a causa della diminuzione dei consumi d’energia e del ” boom delle rinnovabili, che mettono a rischio gli impianti convenzionali“, quelli su cui l’Enel specula giornalmente; siccome oramai la produzione di energia con il solare e le rinnovabili ha raggiunto il 20% del fabbisogno, non guadagnano più abbastanza con le vecchie centrali a carbone e gas, oramai in esubero, e che debbono pure restare spente per mancanza di richiesta.

L’allarme del presidente (e azionista) dell’azienda elettrica Andrea Colombo:  “Più fonti verdi e meno consumi, le centrali tradizionali faticano a guadagnare”.  E pretende pure che il Governo cessi gli incentivi a eolico e fotovoltaico.  Il puttaniere aveva già ovviamente programmato la cancellazione dei finanziamenti, e pure Monti sembra pronto e disponibile a seguire la richiesta.

Questa attenzione, è la stessa Enel che insieme ai ministri Scajola e Romani fino a meno di un anno fa ci voleva convincere che l’Italia non poteva fare a meno di otto (OTTO) centrali nucleari per aggiungere all’attuale produzione di elettricità un ulteriore 25%, ritenuto e dichiarato indispensabile per far fronte alle imminenti richieste in (secondo loro) aumento costante.

E invece già allora era chiaro che le centrali italiane avevano già un potenziale superiore al fabbisogno di oltre il 20% e che quella percentuale di centrali già un anno fa restava spenta a rotazione ed inutilizzata.  Nonostante questo ci hanno bombardato con la fanfaluca che non producendo abbastanza energia, eravamo costretti a comprarla dalla Francia, prodotta col nucleare francese e pagarla cifre esorbitanti. Poi si scoprì che era solo l’ennesima truffa con giro di tangenti.

Ora non ci resta che attendere la decisione di Monti, se cioè seguirà le pretesi di Enel e Agenzia per l’Energia di riformulazione del conto energia (con il varo della sua quinta edizione), tagliando drammaticamente gli incentivi per le rinnovabili e fotovoltaico;  i provvedimenti andrebbero a colpire duramente il settore delle energie rinnovabili, le aziende e l’occupazione, l’emissione di CO2 e di inquinanti  vari,  e ovviamente i cittadini.

Ma consentirebbero ad Enel di continuare a guadagnare spudoratamente, versare tangenti mostruose ai politici, assumerne i trombati in posizioni rilevanti, pagare stipendi spropositati ai suoi dirigenti, (nel 2008 l’.ad. Fulvio Conti ha ricevuto 3,236 milioni, 134mila in più del 2007;  il presidente Piero Gnudi 1,4 milioni fino a maggio 2011) e così via sperperando.


Commenti
Sono stati scritti 7 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrez - 1 aprile 2012

    Ragazzi, qui ci stanno davvero prendendo per i fondelli.

    L’aumento del 10% dell’energia (70 €./anno) oggi ci viene presentato come “il piano del governo per fermare il caro-bolletta” che servirà  “ad evitare che le bollette aumentino ulteriormente“.

    Contemporaneamente l’esecutivo decide “Meno aiuti all’energia pulita” e di riaprire alle trivelle: pensano di sfruttare di più le riserve e i giacimenti italiani di petrolio.
    :roll:

    Tuttavia, sembra che almeno qualcuno dei Ministri non sia d’accordo:
    Clini: “Fermando le rinnovabili rischiamo l’autogol e non tagliamo i prezzi”.
    “Mettere in contrapposizione la riduzione della bolletta energetica e il sostegno alle fonti rinnovabili, come ha fatto recentemente l’Autorità per l’energia, è un errore strategico.
    Rischieremmo di uscire dal settore delle rinnovabili mortificando la capacità innovativa del Paese, penalizzando l’industria nazionale, aumentando la disoccupazione: sarebbe come abbandonare la telefonia negli anni Ottanta, prima del boom. Possiamo invece spingere sul pedale dell’efficienza e delle energie pulite e contemporaneamente alleggerire il costo delle bollette”.
    E’ netta la risposta del ministro dell’Ambiente Corrado Clini all’affondo, lanciato da più parti, contro le rinnovabili.

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  2. avatarEnergia elettrica e gas + 9,8% | Informare per Resistere - 1 aprile 2012

    […] http://www.andrez.cotti.biz/energia-elettrica-e-gas-98-9052.html […]

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  3. avatarZeitgeist - 1 aprile 2012

    ” Ragazzi, qui ci stanno davvero prendendo per i fondelli”. 

    Diciamo pure che ci stanno letteralmente inculando allegramente…  😈

    Ma ragazzi, non stiamo micca quì a sedere perchè siamo stanchi, ci stiamo per legittima difesa… o no. 

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  4. avatarAlessandra Tricolore - 2 aprile 2012

    Provo a fare un passo indietro quando le privatizzazioni sembravano essere, o almeno così ci avevano fatto pensare, l’unica soluzione per far funzionare a dovere il bene pubblico.

    Quando ero bambina a scuola mi insegnavano che vi erano servizi indispensabili alla collettività e che per questa tipologia di servizi la gestione doveva essere necessariamente pubblica. In questo modo si poteva garantire a tutti il fruire di tali servizi essenziali.

    Cosa è successo nel frattempo?

    Nel frattempo è successo che il servizio era divenuto un disservizio che le società di utitlità pubblica venivano utilizzate per scambio di favori elettrorali e che il servizio diventata un disservizio. Così succedendo l’opione pubblica è stata influenzata e portata a pensare che tali servizi potevano funzionare meglio gestiti dai privati e nel ’92 con il governo Amato sono cominciate le svendite pubbliche.

    Oggi siamo ancora convinti che la soluzione della privatizzazione era la strada giusta?

    Io per prima non ne sono assolutamente convinta, lo sperpero pubblico ha cambiato nome e ora si chiama PROFITTO. 

    Già il profitto che non solo non darà con il tempo la fruibilità di questi servizi a tutti i cittadini ma che non ha risolto neanche i disservizi e la sensazione di stare comuque difronte ad un apparato “statale” che fa da padrone e non risolve i problemi dei cittadini.

    A Persceto ad esempio il punto di ascolto del cittadino Enel è stato chiuso e se provi ad informarti per fare qualsiasi cosa al telefono devi avere perforza di cosa una mail ed una stampante o un fax per ricevere i moduli di richiesta. Se invece non sei dotato di tecnologia sei costretto ad andare a Bologna con code interminabili e a volte pure risposte non esaustive e sgradevoli. Al telefono almeno a Bologna fino a qualche mese fa non rispondevano proprio per cui non potevi neanche accedere al primo punto di info per sapere come comportarsi.

    Come mai una società privata si puo’ permettere di trattare così i propri clienti?

    Forse c’è da chiedersi a questo punto se effettivamente privatizzare possa essere utile a qualcuno di noi cittadini o se pure attraverso la vendita delle nostre aziende, quelle che i nostri genitori e i nostri nonni hanno contribuito a pagare, serva al cittadino oppure al politico di turno che attraverso giri poco meritevoli si vende le nostre aziende senza farci guadagnare gran che e che poi ci aumenta i servizi in modo così spudorato!! 10% in due mesi 😯                  

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  5. avatarAlessandra Tricolore - 2 aprile 2012

    Un po’ di storia.

    Legge 35/1992 questa legge sulle privatizzazioni è stata fortemente voluta dall’EU e a noi cittadini è stata giustificata così:

    Prima giustificazione) l’Italia ha un debito pubblico molto elevato, le aziende pubbliche soni in perdita perchè noi non sappiamo gestirle ben, causano un danno e quindi le privatiziamo perchè così rientrimo dei capitali, abbassiamo il debito pubblico e le diamo in mano ai privati.

    “Gioco del destino” nel momento in cui si decide di fare questo parte una speculazione sulla lira per cui le aziende statali vengono svendute. Il numero delle aziende vendute è impressionante alcune delle quali sono:

    Telecom, Enel, ENI, Autostrade Credito Italiano Ina Nuova Pignone, BNL, Monte dei Paschi di Siena Fimmeccanica Alitalia Autogrill e molte altre ancora.

    La maggior parte di queste aziende hanno avuto indagini giudiziarie.

    Cosa importante:

    IL 68% DELLE AZIENDE CEDUTE SONO IN ATTIVO

    In particolare i settori delle telecomunicazioni, bancari, e assicurativo erano una fonte di entrata costante.

    Seconda motivazione) privatizzazione era il rafforzamento delle grandi industrie e cioè che con lìeuropa dovevamo essere più competitivi, per l’occupazione si rafforzava la tesi che i privati lo sanno fare meglio.
    Risultato hanno portato tutto all’estero.

    Esempio ENI fatturato di 3 mila miliardi di lire tra il 1992-1996 ha tagliato del 33.5% i posti di lavoro dolocalizzando tutto.

    Terza motivazione) favorire azionariato diffuso… tutti potrete partecipare ai consigli di amministrazione, in realtà non è stato così; i soliti noti hanno partecipato e deciso lanciando OPA offerte pubbliche di acquisto( i soliti noti si facevano prestare i soldi dalle banche, il debito lo appoggiavano sull’azieda rastrellavano le azioni e attraverso le stock opstio rivendevano ricavando miliardi non tassati grazie al governo dopo di chè al povero risparmiatore rimanevano le aziende indebitate.

    CONCLUSIONE

    lO STATO HA VENDUTO LE NOSTRE PROPRIETA’ PER FARCELE RICOMPRARE ATTRAVERSO AZIONI PERCHè IN REALTA’ QUALCUNO SPECULASSE E CE LE DISTRUGGESSE DEFINITIVAMENTE.

    Quarta giustificazione) i Prezzi nel libero mercato si sarebbero abbassati. La corte dei conti nel 2010 ha dichiarato che i maggiori utili delle aziende privatizzate sono stati prodotti unicamente dall’AUMENTO DELLE TARIFFE

    La beffa è che dopo aver speculato distrutto portato alla precarietà i dipendenti delle stesse aziende, cosa fanno i privati? 
    CHIEDONO AIUTO ALLO STATO!!

    Il cittadino che ha già perso tutto per ben due volte deve ancora salvare le aziende. Come? Basta guardare cosa è successo ad Alitalia: Si Privatizzano gli utili e socializzano le perdite.

    Stessa cosa è succcessa per le liberalizzazioni, il 70% del mercato è stato preso dalle grosse catene commerciali.

    Dai dati emersi sono state chiuse nel solo 207 390209 imprese.

    Risultato di questi ultimi 20 anni di privatizzazioni e liberalizzazioni:

                                       La capacità di crescita della produzione dell’industria italiana è diminuita di oltre i 2/3.

    Da questo si puo’ facilmente dedurre che IL LIBERO MERCATO NON SI SA AUTOREGOLAMENTARE.

    Un premio nobel dell’economia (Morè Sallè credo) riconosciuto a livello internazionale in crisi economiche cercò di spiegare a tutti che quella politica era suicida e lo disse in modo assolutamente dettagliato e i suoi articoli non venivano pubblicati dai grossi media.

    Nessuno ha mai voluto dirci che le regole di mercato senza protezioni avrebbero provocato quello a cui ora noi stiamo assistendo. E allora non ciene che da pensare che anche gli altri sapevano e prevedevano il disastro che sarebbe successo.

    DETTO CIO’ NON MI RIMANE CHE INFORMARE I CITTADINI CHE IL PRINCIPIO DEL TRATTATO DI LISBONA, CIOE’ IL PRINCIPIO CHE REGOLA LO STATO E TUTTA LA STRUTTURA E’:

    L’UNIONE EUROPEA E’ LA LIBERA CONCORRENZA SENZA DISTORSIONI.

    Tutte le leggi e tutta la politica dell’unione Europea sarà di

    Privatizzare

    Liberalizzare  

    In modo SELVAGGIO.

    Acqua, salute, istruzione TUTTO!! 

    Il problema non è il politico Italiano lui è li per fare da parafulmine. Il problema è a Bruxelles.

    Ecco uno dei tanti motivi per cui ora dico tutti a casa e poi BASTA!! Inteso per basta una nuova soluzione un nuovo soggetto politico….lavoriamoci tutti perchè ne abbiamo bisogno.

    Fonte: Solange Manfredi giurista internazionale.  

    Alessandra

                   

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  6. avatarAndrez - 4 aprile 2012

    Le privatizzazioni (e municipalizzate) in effetti sono state l’inizio dell’attuale sfacelo.

    Ma al tempo tentare di esprimere opinioni differenti, cercare di spiegare che era rischioso far gestire servizi pubblici ai privati, a chi cioè si poneva come fine la “remunerazione del capitale” al posto della garanzia di fornire al meglio un servizio, si era tacciati di statalismo assistenziale e  veteromarxismo.

    Proprio pochi giorni fa abbiamo avuto la spiacevole esperienza di telefonare all’Enel per un allacciamento e siamo stati trattati letteralmente a pesci in faccia; parlare di disprezzo, arroganza e presunzione e sfacciata maleducazione è minimizzare la cosa.

    E allora, … “Come mai una società privata si puo’ permettere di trattare così i propri clienti?” e la risposta l’hai già data tu cara Alessandra.

    L’Enel oggi a livello nazionale pretende l’aumento perchè l’operazione virtuosa dei cittadini di “consumare di meno” assieme alla copertura con le rinnovabili del 20% di fabbisogno ha ridotto il loro margine di guadagno, … così come a livello locale Ato5 ha imposto un aumento dell’acqua perchè  l’operazione virtuosa dei cittadini di “consumare di meno” ha ridotto il loro (dei privati) margine di guadagno.

     

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  7. avatarAndrez - 9 aprile 2012

    Eni-Enel, ai cittadini bollette più care
     Per i manager stipendio su del 30-40%
     

    Fulvio Conti e Paolo Scaroni, amministratori delle due grandi società a controllo statale nel 2011 hanno guadagnato rispettivamente 4,3 e 5,8 milioni di euro. Aumenti anche per gli altri dirigenti. 
    Ma le buste paga dei vertici sono inversamente proporzionali all’andamento dei bilanci dei gruppi.

    Per Enel un esercizio con profitti in calo del 5 per cento, ma per il manager l’aumento in busta è stato del 40%. Che dovremo pagare noi.

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