By Utenti misti | Nessun Commento
Ultimo aggiornamento: mercoledì, aprile 18, 2012

Stamattina un drappello (io, Tiziana e Lele) di divulgatori di valantini, hanno invaso il mercato, i bar e i negozi del centro parlando anche con le persone, tra le quali molti contadini, hanno dimostrato interesse, alcuni erano d’accordo con la nostra causa e altri hanno ringraziato per l’nformazione, poi cerano quelli che ci hanno detto che siamo i soliti e che siamo sempre contro tutto e allora gli abbiamo detto di leggere bene il volantino perchè noi siamo contro a queste biomasse così concepite e favorevoli a quelle virtuose. Stasera alle ore 18,15 andremo in un drappello anche in Comune a farci vedere dagli amministratori dell’Unione Terred’acqua che si riuniscono per altri motivi, ma che devono sentire il fiato sul collo perchè presto usciremo con l’invito ad organizzare una assemblea pubblica che discuta del problema biomasse nei sei Comuni.

Vi ricordo che la zona Peep verrà volantinata da me.

Inoltre, lunedì 23 sera andremo anche ad Anzola dove verrà presentata una interpellanza dei partiti all’opposizione, proprio sul tema biomasse e la stessa sera alle Budrie si metteranno le basi per fare il comitato unico, Budire-San Giacomo.

San Giacomo del Martignone è sotto ad Anzola e si unirà a noi con a capo Corrado Crepuscoli, un combattente della vecchia guardia, deciso e concreto come vogliamo noi.

Inoltre lunedì sera scorso all’Amola vi erano anche alcuni giovani di S. Agata e una signora di Sala, vedete?, il cerchio si allarga e presto partirà una lettera indirizzata ai sei Sindaci dell’Unione Terred’acqua dove chiederemo di uscire allo scoperto e venire a spiegarci pubblicamente che cosa sta accadendo nei sei comuni, comunque vi terrò informati di tutto.

Ciao, hasta siempre…  😈

Di seguito il testo del volantino…

Potevamo attirare l’ attenzione parlandovi di

Avvelenamenti, desertificazione e morte….

Preferiamo dirvi che siamo coscienti della necessità di produrre energia da fonti rinnovabili, ma la proliferazione incontrollata di centrali a biomasse per la produzione di energia elettrica, rischia di avere degli effetti molto negativi sulla nostra salute e sulla qualità e la tutela del territorio.

Solo pochi minuti del vostro tempo per parlarvene…

Le centrali a Biomasse già costruite o in via di realizzazione

a S. Giovanni in Persiceto sono a:

Biancolina centrale gia’ attiva da 1 Mw, situata a poche centinaia di metri da un piccolo centro abitato, a 2 km dal centro di San Giovanni in Persiceto e vicino al centro naturalistico della Bora. Fin dall’inizio della sua attività chi abita in zona lamenta gravi problemi legati alle maleodoranti esalazioni. La loro esperienza, mette in guardia rispetto ai controlli ambientali, che dall’avvio dell’impianto sono stati rari e poco tempestivi.

Le Budrie centrale da 1 Mw in costruzione, in prossimità della cassa di espansione del Samoggia, vicino ad una zona di riqualificazione ambientale con animali protetti (bosco Avatar, insignito di premio internazionale). Dista a 1.3 circa Km dal centro abitato della frazione e 2.5 circa dal centro di San Giovanni.

Amola impianto da 1 Mw in iter autorizzativo. Dista a circa 1Km dal centro abitato e molto meno da un gruppo di case sparse (150 mt). Sarà a fianco della nota discarica Geovest e limitrofo ad un mangimificio, entrambi frequentemente maleodoranti.

Gli impianti a biomassa che ci circondano producono energia elettrica bruciando gas, emesso dalla fermentazione di cereali, che normalmente sono il cibo nostro o degli animali. Per “alimentare” uno di questi impianti sono necessari circa 400 ettari di terreno a coltura dedicata.                                                                                                                                

Non ci servono centrali alimentate con il nostro cibo

40 impianti a biomasse saranno a breve attivi nel bolognese, alcune CENTINAIA in Emilia-Romagna, provate ad immaginare quanto territorio coltivabile sarà consumato, sottraendo terreno prezioso alle produzioni alimentari. Dovremo così comprare e mangiare frutta e verdura proveniente dall’estero e i mangimi per gli allevamenti emiliani, dovranno arrivare da altre regioni o paesi.

Poche norme e molti guadagni ….le centrali sono costruite da privati imprenditori, i quali per la vendita dell’energia elettrica che producono, percepiscono cospicui incentivi pagati da tutti noi in bolletta come sovrapprezzo. Lo sapevate che con un impianto da 1 Mw si può fatturare oltre 1 milione di euro all’anno? E’ un vero affare! A fronte del rispetto di poche norme prescrittive e di controlli quasi inesistenti (due all’anno in regime di autocertificazione.)

Non ci serve altro inquinamento.. Gli impianti bruciando gas, emettono monossido di carbonio, ossido di azoto, formaldeide, idrocarburi , benzene composti del cloro,diossina , PM10 e micro polveri. Sostanze inquinanti dannose per l’apparato cardio respiratorio, in taluni casi classificate come cancerogeni, che vengono ad aggiungersi in un territorio, la pianura padana, considerata l’area più inquinata d’Europa. Per non parlare delle migliaia di camion in piu’ che transiteranno per le nostre strade comunali.

La puzza non è solo un fastidio, è considerata causa diretta di danni alla salute e al ben-essere, così come l’inquinamento da rumore.…

Mentre i gestori degli impianti fanno affaroni i cittadini vedono enormemente svalutato il patrimonio immobiliare e gli agricoltori tradizionali devono fare i conti con un mercato alterato negli affitti dei terreni e della remunerazione dei prodotti agricoli.

Si sono già espressi contrariamente

La Partecipanza, Legambiente, Coldiretti, Slow Food, WWF

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