Dobbiamo votare. L’astensione è diserzione ora
votareDobbiamo votare ora, e per il candidato di sinistra che può vincere,  anche se puzza,  per impedire di consegnare la Regione al baro puttaniere di turno.
E poi dobbiamo iniziare la nostra azione di lotta, ferma ed implacabile, all’interno dei nostri partiti al fine di ripulirli.
Siamo ben consapevoli che all’attuale sfascio ha contribuito l’intera classe politica, sia di governo come d’opposizione, ma quei leader di sinistra, siamo noi che li abbiamo messi e  lasciati lì.
Siamo consapevoli che il regime dittatoriale di Silvio Berlusconi è vigente grazie alla complicità, per ben due volte, dei governi di “sinistra” che mai in 7 anni hanno voluto sanare una volta per tutte il funzionamento del sistema politico regolamentando il sistema informativo sovvertito dal conflitto di interessi, ma al contrario consentendo che la politica venisse aspirata dal tubo catodico delle reti Mediaset-RAI.
Sono quindici anni che assistiamo a questo immenso imbroglio degli “opposti” ceti politici  che si auto puntellano i loro equilibri in un grande gioco coreografico di simulazione, un immenso imbroglio che ha determinato l’attuale berlusconizzazione del Paese.
Ed ora in campagna elettorale vediamo i “nostri” partiti riproporre di nuovo programmi “di sinistra“,  ma tutto odora di nuovo di  imbroglio e ci sembra solo il solito apparente gioco dei distinguo … e tutto ci appare confuso.
E’ la solita ritualità o un vero tentativo di uscire dal tunnel catodico?
E’ una nuova lotta di liberazione o solo l’ennesima messa in scena?
Le manfrine elettorali ed i giochetti delle liste potrebbero indurci il sospetto che si tratti di nuovo della seconda ipotesi.
Ma stavolta qualcosa è cambiato.
Stavolta “le masse” non sono più disposte a stare al gioco della finta ritualità e vogliono scegliere e decidere da sè.
E la differenza stavolta è che ne abbiamo i mezzi, che non ci servono più i TG o i vari Giornali di Partito per farci indicare la linea di turno. Ora la rete ci permette di informarci da noi stessi e quindi di scegliere al di sopra ed al di fuori dei partiti, come è stato fatto in Puglia, come fa il Popolo viola.
Oggi noi,  l’elettorato, siamo convinti della necessità di liberarci dalla prigione della casta partitica con le nostre forze, da soli.
E allora andiamo a votare tutti, e votiamo per il candidato di sinistra che può vincere, anche se puzza, per impedire di consegnare la Regione al baro puttaniere di turno ed il Paese definitivamente alla dittatura.
E poi dobbiamo iniziare la nostra azione di lotta, ferma ed implacabile, all’interno dei nostri partiti al fine di ripulirli dalla casta dei privilegiati collusi e inamovibili. Cosa che se lasciamo vincere la dittatura potrebbe non essere più tanto possibile.
E far rinascere un’Italia nuova.

Commenti
Sono stati scritti 3 commenti sin'ora »
  1. avatarcarmengueye - 22 marzo 2010

    Ho conosciuto, per caso, una ragazza, avvocato specializzata in tutela dei diritti civili, dei migranti e delle donne, cui l’elezione servirebbe anche per non dover ricorrere all’accompagnamento di un parlamentare per entrare nelle carceri quando non si tratti di un suo cliente. Corre come indipendente nella lista PD. pertanto, contrariamente al precedente mio avviso, almeno al primo turno, voterò il suo nome.Non mi ha cercato lei, è avvenuto tutto per caso, va bene così. Ma in effetti è dura. Se i milioni di italiani che votano PDL senza manco sapere il perché continuano nel loro delirio, hai voglia a votare “turandosi il naso”. Questi tra poco non riconoscono nemmeno più il presidente della repubblica.

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  2. avatarAndrez - 23 marzo 2010

    Ecco Carmen, occorrono persone così, fuori dalla casta ed in contatto diretto con la “gente”, capaci di recepirne esigenze ed insofferenze, aspirazioni e sogni,  farseli propri e per quelli lottare. E cambiare.  :)

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  3. avatarZeitgeist - 23 marzo 2010

    Votate gente, votate, scavate e trovate ogni minima considerazione per votare e far votare a sinistra contro una destra incapace, bugiarda, arrogante, mafiosa, anticostituzionale e priva di un benchè minimo valore morale.

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