Di Pietro, Calderoli e il Federalismo Demaniale

calderoli_dipietroAntonio Di Pietro e Roberto Calderoli sono d’accordo sul federalismo demaniale.

Il leader dell’Italia dei Valori e il ministro leghista della Semplificazione hanno sottolineato, in una conferenza stampa congiunta, che si è giunti ad un “punto d’incontro” fra i due partiti.

Il decreto legislativo sul federalismo demaniale sarà approvato domani dal Consiglio dei ministri. Lo annuncia Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione, al termine di una conferenza stampa congiunta con il presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro.

Condivido la posizione di Di Pietro sul Federalismo Demaniale.

LaRepubblica: A sorpresa il duro e puro Di Pietro che si allea con la Lega…

Antonio Di Pietro: Io non mi sono alleato proprio con nessuno. Siamo e restiamo fermamente all’opposizione, e sulla manovra in arrivo saremo durissimi. Ciò detto, su alcune regole vale il principio che si può lavorare insieme nell’interesse degli italiani.
Nel nostro Paese ci sono tanti beni demaniali abbandonati, sfregiati, svenduti e finiti nelle mani delle cricche. Ora si cambia pagina. Per questo abbiamo detto di sì.

Certo ora potranno esserci sindaci che approfittano della cosa con comportamenti discutibili, ma … i Sindaci dei Comuni sono eletti dai cittadini, ed è molto pi ù facile controllare ed interagire con il Sindaco del nostro Comune che con un ministro a Roma. Qualsiasi sia il suo partito.

Il Sindaco del mio Comune ad esempio dialoga ogni giorno  su Facebook con i cittadini,  con noi discute di tutto e comunque le nostre politiche comunali sono da sempre il risultato di un ampio ed aperto dibattito di tutta la comunità.
Purtroppo siamo da sempre abituati a rifiutare per partito preso ogni proposta quando non viene dal nostro partito,  ma il bene ed il male non sono sempre tutti di qua o dilà,  è indispensabile invece saper discernere pragmaticamente al di sopra delle ideologie settarie.

Il Federalismo è un obiettivo che ho imparato ad apprezzare fin da quando ho letto Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi.
Chi lo ha letto (specialmente la lapidaria critica di uno dei massimi dirigenti del PCI d’allora presente nel libro) non può più prescindere dal Federalismo nella sua più pura essenza; lasciare cioè che siano le comunità a decidere della propria terra.

Il progetto Federalista inizia in Italia fin dall’inizio dell”800,  rilanciato da Carlo Cattaneo nel 1848 e successivamente da Cavour,  è fortemente osteggiato sia dal centralismo fascista che da quello marxista con il PCI, ma ottiene un pieno riconoscimento nella Costituzione Italiana grazie ad Alcide De Gasperi:

Art. 5

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.

Poi è evidente che la Lega ha strumentalizzato e fatto degenerare il progetto nel fanatismo secessionista fino all’idea di devolution, ma sui primi passi fondamentali di autodeterminazione delle comunità e la loro non più dipendenza da Roma si deve essere sensibili e pronti a recepire, come ha fatto Di Pietro, ogni tipo di proposta.

In questo caso Di Pietro ha preso la proposta iniziale di Calderoli e l’ha praticamente riscritta, ripulendo le varie assurdità e rendendo così valida ed applicabile  l’originale proposta di legge della Lega.

Mi sembra un ottimo risultato e ribadisco, apprezzo l’operato di Di Pietro.


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarEnrico - 22 maggio 2010

    Sinceramente sono perplesso. Sostenere che il federalismo demaniale serva a responsabilizzare i sindaci e le amministrazioni locali, è molto simile al ragionamento portato avanti dalla Lega per quanto riguarda il federalismo fiscale.
     
    Personalmente sono contrario a entrambi, e non riesco davvero a capire come si possa sostenere il federalismo demaniale, ed osteggiare quello fiscale (o quantomeno ostacolarlo). Il federalismo, di qualsiasi tipo esso sia,  in un Paese diviso in TRE (e non in due, come si vorrebbe far credere), con un terzo dell’Italia in mano alla criminalità organizzata, ed (almeno) un altro terzo in mano alla cricca dei corrotti, è puro veleno.
     
    Non siamo pronti. Non siamo pronti a gestire in autonomia le risorse locali, di qualsiasi tipologia possano essere. Pensare  che il sindaco di una zona depressa possa scavalcare Camorra, Mafia, Ndrangheta & Soci, per arrivare a gestire in totale autonomia e libertà ad esempio un edificio abbandonato, è pura utopia.
    Di Pietro, a mio parere, si è fatto prendere la mano, pensando solamente al risvolto giuridico della cosa: è ovvio che, in un Paese perfetto, sarebbe molto meglio lasciar gestire un edificio confiscato (per fare un esempio) al Sindaco del paesello coinvolto. In un Paese perfetto.
     
    Ma in Italia? In un Paese dove persino il controllore comunale di Milano (vedi servizio di Mi Manda Raitre di ieri sera), si rivende le autorizzazioni delle case popolari in cambio di soldi e/o di prestazioni sessuali, davvero si può pensare che lasciare in mano tutto a loro serva ad utilizzare meglio le risorse demaniali?
     
    Mi dispiace, ma questa volta mi schiero con i Verdi, dei quali riporto il commento:
     
    «Il Federalismo demaniale non è nient’altro che una mega svendita dei beni di stato consentendo una speculazione senza precedenti – dice il presidente dei Verdi Angelo Bonelli -. I Comuni, infatti nell’80% dei casi saranno costretti alla vendita non solo per ripianare il debito ma anche perché i deficit di comuni, province e regioni non consentono di sostenere i costi di manutenzione e gestione dei beni». Quanto all’Idv «la decisione è vergognosa. Sono inaudite sciocchezze quelle dette da Di Pietro per cui siccome i beni del Demanio rendono poco allora meglio venderli. Non viene in mente a Di Pietro che invece di regalare il patrimonio di Stato ai poteri forti si poteva fare una riforma per far pagare i giusti canoni per le concessione demaniali e le sorgenti idriche?»

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  2. avatarAndrez - 23 maggio 2010

    Molto interessanti caro Enrico le tue osservazioni.

     

    Ora speriamo che ne arrivino altre, così da poter valutare il problema da più punti di vista.  😉

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