Decreto “abracadabra” per ricostruire L’Aquila in 23 anni.

Il Presidente del Consiglio oggi dovrebbe essere a L’Aquila per l’undicesima volta.

Ci hanno tenuto pure un Consiglio dei Ministri straordinario e dopo quello Berlusconi e Tremonti avevano annunciato uno stanziamento di 8 miliardi per la ricostruzione dell’Abruzzo.

Ma ciò che è seguito è stato un fumosissimo quanto laconico Decreto Legge, subito battezzato “abracadabra” nel quale si prevedono 5,8 miliardi ma spalmati da qui al 2032 e dei quali non è certa la provenienza.
Per quest’anno sarebbero disponibili solo 1,1 miliardi, ma anche su questi al momento nulla è certo.
Altrochè “una casa solida per tutti entro settembre”!

Nel “Decreto Abracadabra”, man mano che si squarcia la cortina fumogena della propaganda, appare l’intenzione del Governo di fare ben poco provocando la rivolta di 49 Sindaci di destra e di sinistra che firmano un documento per cambiare l’attuale pacchetto ricostruzione .

Le parate e le battute, le comparsate davanti alle TV evidentemente non sono ancora finite ma si continua a promettere soltanto, che nei fatti si evita l’obbligo morale, di verità e di responsabilità verso gli abbruzzesi che soffrono, e a noi italiani tutti che osserviamo sgomenti l’epicentro di una tragedia umana trasformato in palcoscenico di una commedia politica propagandistica.


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