Cosentino & Caldoro

Cosentino_CaldoroE’ Bsaett che qui focalizza la nostra attenzione dalla vicenda Carfagna alla lotta in essere in Campania tra Cosentino e Caldoro dove il primo rappresenta senz’altro i vecchi potentati politici legati alla camorra, mentre il secondo meno pericolose cordate d’affari.

Il caso come abbiamo visto nasce dalla Ministra Mara Carfagna, appartenente alla cordata di Caldoro, che dopo essersi vista togliere da Berlusconi la gestione di una serie di affari in Campania, (tra cui la realizzazione di un paio di termovalorizzatori per un importo di 150 milioni di €.), ha pensato bene di denunciare “una guerra per bande nel Pdl, un partito in mano agli affaristi”, e dopo cruenti polemiche con alcuni colleghi come la Mussolini e Lehner, la Ministra Mara Carfagna ha confermato l’intenzione di abbandonare Berlusconi al suo destino pubblicando una intervista al Mattino di Napoli: “Non farò mancare la fiducia, ma il 15 dicembre rassegnerò le mie dimissioni dal partito. Lascerò anche lo scranno di parlamentare”.

Che è successo?

Dalle intercettazioni di Verdini sappiamo come la direzione del Pdl a suo tempo tramò, con la famosa P3, [“Hanno appena preparato un falso dossier per screditare Caldoro…”] creando ad arte dossier capaci di infangare l’immagine di Caldoro, Governatore della Regione Campania del Pdl ma in conflitto con Cosentino, vero ras campano del Pdl e capace di tenere sotto schiaffo lo stesso Berlusconi. Che difatti tra lui e la Carfagna non ha nessun dubbio, e lascia uscire la Carfagna.

Caldoro inizia a fare politica nel PSI di Craxi, poi confluito nel Popolo delle Libertà è prima Ministro nel III Governo Berlusconi, poi Governatore della Campania, nonostante la spietata campagna diffamatoria creata dagli uomini di Cosentino. Essi avrebbero operato alla creazione di un falso dossier diffamatorio che avrebbe presentato Caldoro all’opinione pubblica come frequentatore di transessuali. In una conversazione intercettata del 21 gennaio 2010 tra Arcangelo Martino e lo stesso Cosentino (allora Sottosegretario alle Finanze),  i due convengono che, nonostante le segnalazioni sui presunti e falsi scandali che avrebbero potuto coinvolgere Caldoro, aspirante governatore campano, i leader del Pdl restano convinti della candidatura di Caldoro alla Presidenza della Regione Campania.

La “P3” opera con l’evidente intento di piazzare gli uomini giusti per fare i loro affari a stretto contatto con la camorra. Di questo, secondo gli investigatori, si occupa l’associazione segreta per cui sono indagati anche il senatore Marcello Dell’Utri e il coordinatore del Pdl Denis Verdini. Scrive il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo: «L’associazione si atteggia come gruppo di potere e d’affari occulto e autonomo…». Appaiono fitti rapporti con il clan Sarno in una parte dell’inchiesta coperta dal segreto che ruota attorno alla figura di Pasquale De Martino. Il suo nome compare a margine di un tentato omicidio del 10 giugno 2008. «Un episodio maturato in un contesto criminale di matrice russo-armena», scrivono gli investigatori. L’indagine accerta il legame dei russi con alcuni soggetti italiani: «I fratelli Gianni e Giuliano Micaluso e tale Pasquale». Il fatto è che Pasquale De Martino intrattiene rapporti stretti anche con Flavio Carboni del quale  al telefono parla spesso: «Bisogna fare finta che Flavio abbia avuto un prestito». E spiega: «Gli serve lavorare in Sardegna, gli servono i punti, sta facendo una società. Lui mette una persona sua… Quasi tutte le settimane fanno la raccolta dei fondi».

Cosentino è di Casal di Principe ed è parente acquisito del “boss” del clan dei casalesi Giuseppe Russo, detto Peppe O’ Padrino. Nel settembre 2008 venne pubblicamente accusato di aver avuto un ruolo di primo piano nell’ambito del riciclaggio abusivo di rifiuti tossici, come emerse dalle rivelazioni di Gaetano Vassallo, il boss responsabile di disastro ambientale relativamente allo smaltimento abusivo di rifiuti tossici in Campania attraverso la corruzione di politici e funzionari.

Il coinvolgimento di Cosentino è stato supposto sulla base della confessione di Gaetano Vassallo ai PM della direzione distrettuale antimafia napoletana:

« Confesso che ho agito per conto della famiglia Bidognetti quale loro referente nel controllo della società Eco4 gestita dai fratelli Orsi. Ai fratelli Orsi era stata fissata una tangente mensile di 50 mila euro… Posso dire che la società Eco4 era controllata dall’onorevole Nicola Cosentino e anche l’onorevole Mario Landolfi (AN) vi aveva svariati interessi.
Presenziai personalmente alla consegna di 50 mila euro in contanti da parte di Sergio Orsi a Cosentino, incontro avvenuto a casa di quest’ultimo a Casal di Principe.Ricordo che Cosentino ebbe a ricevere la somma in una busta gialla e Sergio mi informò del suo contenuto »
(Gaetano Vassallo)

Nonostante questo (o forse anche per questo) è nominato da Berlusconi Sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze.

I magistrati inquirenti inviano alla Camera dei Deputati, nel novembre 2009, una richiesta di autorizzazione a procedere per l’esecuzione della custodia cautelare per Cosentino, per il reato di concorso esterno in associazione camorristica. La richiesta fu respinta dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera.

La Corte di Cassazione conferma (28 gennaio 2010)  le misure cautelari a carico di Cosentino. Ma il 19 febbraio la richiesta di dimissioni dagli incarichi è respinta dallo stesso Silvio Berlusconi.

I PM di Napoli il 22 settembre 2010 richiedono di poter utilizzare le compromettenti intercettazioni a carico dello stesso Cosentino, ma la Camera dei Deputati  respinge con voto segreto, dopo che la Commissione Bicamerale di controllo degli Enti di previdenza e del Comitato per la Legislazione aveva detto no all’uso di intercettazioni.

L’imprenditore Flavio Carboni nel luglio del 2010 resta coinvolto in un’inchiesta sugli interessi nella gestione degli appalti per l’energia eolica in Sardegna e viene indagato anche il governatore PDL della Sardegna Ugo Cappellacci. Carboni è stato arrestato insieme a Pasquale Lombardi, geometra ed ex esponente della Democrazia cristiana nonché ex sindaco del suo paese di origine, in provincia di Avellino, ed all’imprenditore Arcangelo Martino, ex assessore comunale di Napoli.
A loro i PM romani contestano l’accusa di:

  • “aver esercitato pressioni sui giudici della Corte Costituzionale al fine di favorire la legittimità del Lodo Alfano”;
  • “aver sostenuto la riammissione della lista civica regionale “Per la Lombardia” (la quale appoggiava il candidato di centrodestra per le elezioni regionali del 2010 e attuale governatore della regione Lombardia Roberto Formigoni)”
  • ” aver favorito la nomina a presidente della Corte d’Appello di Milano del pm Alfonso Marra (poi, effettivamente, nominato a questa carica).”
  • ” aver favorito la posizione di Cosentino come candidato governatore di centrodestra per la Campania alle elezioni regionali del 2010″.

Il 14 luglio 2010  Nicola Cosentino, a seguito della sfiducia mossa dai finiani, è stato di fatto costretto ad annunciare le sue dimissioni da Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, mantenendo però, e su iniziativa di Berlusconi, il ruolo di coordinatore regionale del Popolo della Libertà in Campania.

E’ nello scorso settembre che il Presidente della Camera Gianfranco Fini calendarizza la mozione di sfiducia (firmata da Partito Democratico, Italia dei Valori e Unione di Centro) a carico dello stesso Cosentino. Il 22 settembre 2010 la Camera dei deputati ha negato di nuovo l’uso delle intercettazioni nelle indagini a carico dell’ex sottosegretario Cosentino e respinto la mozione di sfiducia.

Un uomo potente dunque, che grazie ai suoi affari con la camorra ha in pugno il pieno sostegno dello stesso Berlusconi, di Verdini e La Russa e di conseguenza dell’intero Parlamento composto dai peones di Berlusconi, e regionalmente da Mussolini e Lehner, oltre che di Verdini e Cirielli.

E così, per volere di Berlusconi,  saranno gli uomini di Cosentino che gestiranno la realizzazione dei due termovalorizzatori in Campania (150 milioni di €.) e di altri affarucci simili, quelli che Vendola definisce  «questione criminale, una guerra tra bande, una filiera politico-affaristica»:

«… il fatto che Cosentino non sia stato bandito dalla vita pubblica e da un ruolo di primo piano del Pdl la dice lunga su quale sia il livello di compromissione del partito nella ‘palude campana’, intesa come rapporto tra politica e camorra.  Cosentino è indagato, su di lui ci sono indagini pesantissime della magistratura e nella filiera politico-affaristica legata a Cosentino ci sono anche i presidenti delle province di Napoli e di Salerno».


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarTweets that mention Blog di Andrez » Blog Archive » Cosentino & Caldoro -- Topsy.com - 22 novembre 2010

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  2. avatarElezioni Regionali »  Blog di Andrez » Blog Archive » Cosentino & Caldoro - 22 novembre 2010

    […] aver favorito la posizione di Cosentino come candidato governatore di centrodestra per la Campania alle elezioni regionali del 2010″. Il 14 luglio 2010 Nicola Cosentino, a seguito della sfiducia mossa dai finiani, è stato di fatto … Leggi l`intero post » […]

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