CampBar – Idee in campo

Come avevo preannunciato nel post precedente, si è svolta alla Festa de l’Unità di Persiceto una non-conferenza in stile brain-storming ovvero “tempesta di cervelli”. Se tempesta volevamo, tempesta è stata.
Il primo dato positivo è stato il vino fresco, a seguire un vassoio di costato e salsiccia, così, tanto per non innervosirci.
La discussione è partita subito ed è anche stata aspra, sopratutto verso il segretario PD Dimitri Tartari che ha incassato sì ma ne ha anche date.

Tra i lettori ed editorialisti presenti i fratelli Cotti, organizzatori dell’incontro, poi altre persone tutte di orientamenti diversi: dall’ex PCI un po’ nostalgico del Grande e Glorioso Partito, al simpatizzante M5S, al fuoriuscito PD deluso e incazzato, al rappresentante dei terremotati Sisma 12, al radicale in via di estinzione (io).
Stupendo per la padronanza dialettica e per i contenuti molto chiari (e molto condivisibili) Gilberto Canu, ma non da meno la passione di Maurizio Bigiani e di tutti gli altri.

Non farò la sintesi perchè spero che ciascuno la faccia sul Persiceto Cafè, ma esprimerò la mia posizione.
La mia proeccupazione va ai giovani, senza lavoro, senza prospettive, molto probabilmente senza pensione e … senza voce.
Ci troviamo oggi in una situazione molto “liquida”, sono saltati schemi e motivazioni, appartenenze, ideali. In questo scenario, qui concordo con il segretario PD, OGNI schieramento politico, il suo compreso è INADEGUATO a rispondere alle problematiche quotidiane. Inadeguato culturalmente e politicamente.

Personalmente ritengo che anche il M5S, che pure ha dato uno scossone al vecchio modo di partecipare la politica, abbia avuto come dire una eccellente e azzeccata funzione “diagnostica” sconti però una scarsa funzione “terapeutica”, e non abbia una visione futuribile chiara.
Io credo invece che occorra ripristinare, riabilitare, recuperare una serie di VALORI che ci vengono dal cuore che batte a sinistra. Tuttavia il cuore non basta e le parole volano nell’aria, occorrono gli esempi.

Noi, non più giovani, abbiamo delle responsabilità: la prima è quello di non rendere vano il sacrificio dei nostri padri che ci hanno consegnato una società libera e che dovremmo riconsegnarla tale ai nostri figli, la seconda che a loro la dobbiamo poi consegnare davvero questa società perchè pare che la gerontocrazia sia lo sport preferito di chi governa questa nazione.
Io all’Italia gli voglio bene davvero, credo che questa terra sia baciata dalla fortuna per il suo clima, per la sua storia, per il suo patrimonio. Vederla ridotta così mi ferisce profondamente, saccheggiata, stuprata, impoverita… si sono impegnati davvero.

Per questo parlo di esempi, valori ed esempi. Dobbiamo parlare e non stancarci di farlo di legalità, di solidarietà, di diritti, di rispetto. Dobbiamo puntare il dito sugli stupratori, opportunisti, mercanti di uomini e di anime, bugiardi, sporcaccioni, servi.
E in tutto questo lo strumento per farlo può essere “Persiceto Cafè”.
Persiceto Cafè deve diventare il megafono di chi non ha voce, la cassa di risonanza del giusto e del bello, confrontandosi con tutti gli uomini e donne che amano questo paese. Ma che lo amano per davvero.

Questo brain-storming è stato solo l’inizio, ora arriva la tempesta…


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 12 luglio 2013

    Così, tanto per cominciare la discussione, spezzerei una lancia a favore di Dimitri Tartari, il Segretario Comunale Pd “che ha incassato sì ma ne ha anche date” e che ha permesso questo incontro.

    Sappiamo che non è stato facile per lui prendere questa decisione, sappiamo che è stato osteggiato da più parti, all’interno del suo partito, e che un eventuale risultato negativo dell’incontro avrebbe certamente pesato sulla sua immagine.

    Dimitri dunque si è esposto personalmente per consentire a noi debosciati bolsevici, dissidenti & sovversivi di dirgliene di ogni colore, di criticare lui e il suo partito in ogni modo possibile, sia pur civile, su una gamma di argomenti incredibile e senza esclusione di colpi.

    E lui è rimasto lì fino alla fine, ha accettato ogni discorso e confronto e si è battuto con argomenti validi (anche se non condivisi) per sostenere le sue idee e quelle del suo partito. (Non sempre coincidenti)

    Chapeau.  :mrgreen:

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  2. avatarAndrea Cotti - 12 luglio 2013

     

    • Andrea Masini   Condivido tutto. Solo, rilancio…in negativo: questa società, dei non-più-tanto-giovani, ma anche dei giovani, FA SCHIFO. Di chi è la colpa?? Mah. Di tanti, certo, anche se non di tutti. Ma ignorarlo non serve a molto. Oggi, questo potenzialmente splendido paese, dalle mille risorse è un paese allo sbando. Non esiste più nessun valore al di fuori di quelli più beceri: il fine giustifica i mezzi, e nessuno si fa nessuno scrupolo per arrivare al proprio tornaconto. Il “furbo”, il prevaricatore, il prepotente, l’arrivista, il ruffiano, l’approfittatore sono i nuovi modelli, quelli da imitare e invidiare, quelli da ammirare. Siamo il paese in cui Briatore è trattato da eroe e Berlusconi da martire (non da tutti, ma comunque da milioni di persone). Occorre una inversione di tendenza importante, importantissima. Dobbiamo diventare, finalmente un Paese, con la P maiuscola. Dobbiamo diventare quello che storicamente non siamo MAI stati: un Paese UNITO, dove il bene comune è prioritario rispetto al tornaconto personale. Io la vedo durissima. Anzi no: la vedo QUASI impossibile. Dico QUASI perchè la volontà VERA di cambiare le cose a volte fa davvero i miracoli. Resta da capire in quanti capiranno che questa è la nostra UNICA via per uscire dal disastro. Perchè questa, signori, sarebbe la VERA rivoluzione, incruenta ma…efficace. Ma efficace lo sarà solo se TUTTI, o almeno TANTISSIMI saranno disposti a capire questa cosa. In caso contrario…sarà un fallimento, qualsiasi cosa si decida di fare. Perchè a mio avviso, di questo passo, non andiamo proprio da nessuna parte.

    Scusate se questo mio intervento può apparire disfattista… è solo il risultato della somma delle delusioni avute da questo popolo negli ultimi anni sommato alla poca buona volontà che vedo in giro ancora oggi. E questo mi fa pensar male. Ma non significa che le cose non possano cambiare in futuro. Solo, secondo me è un po’ più difficile di quanto non si creda.

     

     

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