Biomassa ad Amola…pensieri sparsi

Amola.
Se non ci vivessi non saprei dire con certezza dove si trova…
Sono nata nel centro storico di San Giovanni, e quando giravo per le campagne col motorino, non venivo mai da questa parte, perchè già allora la strada per Crevalcore era trafficata e con molti camion, e se abitavi vicino a Benassi stavi già praticamente “in campagna”.
Quasi non sapevo che esistesse, Amola.
Ora sono una amolana, e sento che Sangio non è molto cambiata nei confronti di questo pezzo di bassa, illuminata da tramonti che iniziano dal Cimone e finiscono sulle prime creste delle montagne veronesi, accarezzata dagli aironi bianchi e grigi e avvolta, in questa stagione, dalla confortante privacy della nebbia padana.

Forse comincia a vivere i suoi quindici minuti di celebrità e tutto questo perchè qualcuno ci vuole costruire una biomassa.

Non ho voglia di parlare di digestati, di traffico di migliaia di camion, dell’inquinamento ambientale e acustico, di impoverimento del suolo sfruttato per le coltivazioni dedicate, delle fatidiche particelle PM10, della svalutazione degli immobili, degli interessi economici e politici che ci stanno dietro.
Vorrei invece raccontare di quel giorno di marzo in cui entrai nella mia casa, ad Amola. Ultima casa, allora, costruita in mezzo alla campagna, ancora senza cancello, senza portone del garage, senza illuminazione stradale a conforto.

Senza che conoscessi nessuno e senza nessuno con cui condividere le mie ansie di mamma sola di un bimbo piccolo.
Vorrei raccontare di quella sera in cui, dopo aver messo a letto mio figlio di quattro anni, sedevo guardando il buio fuori, con un pò di paura ma più forte la responsabilità di un figlio, che imponeva che io non rimpiangessi di essere entrata in quella casa da sola, di avere intrapreso un nuovo cammino.
Bè, quella sera vennero a suonare Fabio e la Paola, e un altro che non conoscevo, Renè, con una bottiglia in mano, per darmi il benvenuto come nei film americani…
E come nei film, durante il week end, tutti lavoravamo nel nostro giardino, e ci scambiavamo carriole e tronchesi, tosaerba e manodopera e c’era un bel rumore di gente affaccendata e di piccoli motori a scoppio.
Io mi sentivo un pò privilegiata, una componente di una piccola società decentrata dal paese, ma coinvolta e coinvolgente… tutti nuovi del posto, tutti disponibili per un aiuto, per una chiacchera serale, un aperitivo senza impegno da Robby, i bambini tutti a razzolare insieme e, a turno, una mamma che valeva per tutte.

Alla festa del patrono, davanti alla chiesa, ci venivano anche i mangiapreti… il “lìssio ” sulla pedana di legno serbata per l’occasione, le piadine con la porchetta e nessuno diceva di no a chi vendeva i biglietti per la pesca di beneficienza, e c’era tanta gente, che ad Amola ci era nata, o ci era arrivata, o si era sposata in chiesa, o aveva parenti.
Adesso per San Danio piove spesso, e non sempre la festa riesce, e ci sono molte case nuove, soppa che case… gente che se ne sta fra i suoi e non viene al bar di Robby, e alla riunione per discutere di questa biomassa ci saranno state solo un centinaio di persone, e a versare un contributo di dieci euro a famiglia per le spese di avvocati e di visura dei documenti, sono stati raccolti tanti soldi da essere in rosso di sei euro…
A Sangio non sa niente nessuno, e quando io ho raccolto firme in ambulatorio da presentare al sindaco per opporre un rifiuto a questa installazione, mi chiedevano spiegazioni e si indignavano.
Quindi ben venga Persicetocaffè, forse più veterano nelle tattiche di coinvolgimento della cittadinanza e di referendum comunali di quanto non siamo noi, amolani, rari come le sule dalle zampe blu, e forse destinati ad essere decimati dagli effetti della biomassa.
Siamo una specie in via di estinzione.


Commenti
Sono stati scritti 7 commenti sin'ora »
  1. avatarFausto Cotti - 21 novembre 2011

    Grande Crazy57, il numero di scrittori su Prescaffè aumenta di ora in ora! ….Io che abito a Persiceto non mi sono mai posto il problema delle centrali a  “biomasse” E so a malapena di che cosa si tratta. Ma una cosa ho certamente capito, che da come si lamentano le persone che ci vivono nel raggio di 2km puzzano tremendamente.
    Strano perchè la gente sente parlare di questo argomento sempre nel contesto delle energie rinnovabili e quindi fra quelle che dovrebbero essere le risorse future.
    So anche che in molti paesi nordici questi impianti funzionano da tempo ma sembra che non abbiano mai avuto questo genere di problema. Probabilmente perchè gli impianti sono più funzionali e magari lontani da abitazioni.
    Una cosa è certa, se ci sono finanziamenti della comunità europea ci può sempre essere qualcuno che pur di intascare chiude un occhio e magari anche due. 
    Sarebbe una bella cosa che qualcuno ferrato sull’argomento commentasse su questo blog ed esponesse il suo parere.
    Eppoi non è vero che Amola è sconosciuta. Ha dato natali a grandi personaggi e ha una storia ricca e gloriosa. :-) 

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  2. avatarTiziana Ferrari - 21 novembre 2011

    Ciao Crazy57, mi hai fatto piangere, la mia storia è simile alla tua, io vengo da Bologna e di Amola conoscevo solo la pizzeria, ma quando ho visto la casa “sgarruppata” che sarebbe diventata mia ho provato subito amore.
    I tramonti sono, a mio avviso, i più belli del mondo e in inverno quanto il freddo gela la mente e finalmente il sereno ci accoglie l’appennino domina sulla pianura e ti sembra di poter toccare il Cimone. 
    Feriranno questo territorio se non sapremo difenderlo, e non è solo la puzza a preoccuparmi (noi con la puzza ci conviviamo già abbastanza)!
    Una cosa da ignorante non ho capito… siamo amolesi o amolani? 

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  3. avatarAndrea Cotti - 21 novembre 2011

    Che bella questa tua descrizione dell’Amola cara Alessandra.

    E che peccato che come alla Biancolina, pure lì stiano arrivando i digesti.

    Tra l’altro non sapevo che esistesse già un Comitato con tanto di colletta per l’Avvocato; … sarebbe interessante conoscere il prodotto della sua indagine.  :)

    Intanto possiamo riportare qui lo stato dei messaggi pubblicati in Facebook, che poi là in pochi giorni divengono introvabili.

    I Comitati esistenti non funzionano

    La pagina di Biomasse? Bio dove?

    Referendum Comunale; si parte!

    E per ultimo la chicca di ieri:

    ” Etabeta Biogas Impianti in germani ci sono 6000 impianti che oltre all’energia elettrica producono biometano e lo immettono in rete e non nascononn comitati che protestano e non sanno nemmeno di cosa si parla. Noi resteremo sempre dietro grazxie alla mentalità “va bene energia pulita ma non a casa mia”. “

    a Cui PersicetoCaffè ha risposto:

    ” Persiceto Caffe Ecco, l’intervento di Biogas Impianti conferma (se mai ce n’era bisogno) l’urgenza e l’ampiezza di questo problema. Biogas Impianti ci guadagna su questa cosa e con questi non c’è nulla da ragionare. Cosa ci interessa a noi se in Germania ci sono un milione di impianti e i nostri qui a Persiceto impestano aria e acqua? – Sono imprenditori questi, non contadini! E per i soldi son pronti a infischiarsene di tutto e di tutti, e c’è poco da spiegare a questi. Non è un fatto personale caro Etabeta, ma faremo di tutto perchè la vostra puzza ed i vostri liquami, sversati col beneplacido dell’Amministrazione compiacente (poi dovremo capire per quale motivo lo è) non generino più problemi ai cittadini di Persiceto. Sappiamo che non mollerete (non vi conviene) ma non molleremo neppure noi. “

    Illuminante il post di Etabeta Biogas Impianti. Finalmente appare il vero motivo di tutta la questione: i soldi.  :mrgreen:

    E’ su questo aspetto, oltre che sui contatti “interessati” negli Enti preposti che dobbiamo muoverci e lavorare. Smascherare gli uni e gli altri; evitare che strumentalizzino il Nimby o la produzione di energia “pulita” e rinnovabile e ribattere sul fatto che non sono agricoltori ma aziende e finanziarie, che speculano sui finanziamenti pubblici, e che producono-coltivano per far funzionare le biomasse e non si limitano all’utilizzo di materiale di scarto delle campagne. E poi non mollare nelle denunce di irregolarità; se gli impianti non sono in regola tocca dimostrarlo e poi denunciarlo. Se sversano liquami puzzolenti-inquinanti si chiamano i responsabili dell’Usl e … se quando vengono il prelievo lo fanno a monte dello sversamento, dove l’acqua è pulita (è successo!) non accontentiamoci della scusa del funzionario di turno che ci dice “dai… ho famiglia, non posso rischiare il posto”.  

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  4. avatarGabriele Tesini - 21 novembre 2011

    Benvenuta cara Crazy, il tuo racconto è splendido e vorrei che chi decide di andare a vivere nelle nostre splendide campagne come anche Tiziana, Leonildo, Luigi, Alessandra o qualsiasi altra persona o famiglia debbano essere rispettati e tutelati contro le speculazioni che vanno diffondendosi nel nostro territorio in nome delle energie alternative.

    E’ ormai risaputo che spesso, come dice anche il post di Etabeta Biogas Impianti. Finalmente appare il vero motivo di tutta la questione: i soldi.: riportato anche da Andrea, qui si insediano impianti che non danno benefici alla comunità ma che disturbano la comunità con i soldi Comunitari che vanno nelle tasche di pochi speculatori che hanno il permesso di costruire impiantucoli che non fanno aumentare neanche posti lavoro.

    Questi giorni e in questo Blog abbiamo discusso molto di Biomasse  e Fotovoltaico a Persiceto e leggendo gli articoli già pubblicati ti renderai conto che il malcontento è l’indignazione sono grandi e purtroppo pare che questa Amministrazione Comunale stia gestendo molto male questo fenomeno.

    A mio avviso è giusto che si riuniscano tutte le forze dei comitati che operando in modo sparso non stanno ottenendo quasi nulla e se questo Blog può essere il collante per una battaglia seria e che vuol mettere al centro la voce dei cittadini a difesa dei propri diritti, ci siamo e ben vengano iniziative forti per un “Persiceto che vorrei”, vivibile e attento sì allo sviluppo delle energie alternative, ma esse devono essere collocate e insediate in posti che non deturpino il nostro ambiente.

    Ripeto la morale già scritta in altri post:”FOTOVOLTAICO SUI TETTI DELLE CASE E DELLE FABBRICHE,  BIOMASSE TECOLOGICAMENTE AVANZATE E LONTANE DAI CENTRI ABITATI”. 

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  5. avatarCrazy57 - 21 novembre 2011

    Bè Andrea, il motivo dell’amministrazione che dà il beneplacito è che l’Emilia Romagna DEVE costruire un numero indicato di centrali a biomassa, o meglio, ad energia cosiddetta pulita.
    Vengono individuate le province dove installarle, dopo avere escluso le zone che hanno un’altra fonte di guadagno sulla quale ritagliarsi una buona fetta per se stessi, e cioè le zone turistiche,piuttosto che quelle che rendono, che so, perchè ci allevavano le mucche da latte per il Parmigiano, le zone di interesse archeologico o geologico o che comunque sono in qualche modo protette.
    Alla fine rimangono pochi comuni dove accentrare questi impianti, Sangio ne deve portare quattro. Il sindaco ha tutto l’interesse di ottemperare questa direttiva statale\regionale (non dimentichiamo che ci sono ottimi incentivi per gli imprenditori) ma sa che i cittadini non vorrebbero essere circondati da quattro impianti puzzolenti.
    Di conseguenza li sposta in campagna, dove gli elettori pesano meno che in centro.
    Ti sei chiesto perchè la FRAZIONE di San Matteo non sia stata colpita, come le FRAZIONI delle Budrie, della Biancolina e di Amola?
    Perchè alla “Cisanova” ci sono MOLTI elettori del Comune di San Giovanni e sarebbero *** !, problemi, per il rinnovo della carica, n’est pas?

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  6. avatarCrazy57 - 21 novembre 2011

    Bè… abitiamo ad Amola. Coniamo ora il sostantivo per gli indigeni !!! Io dico -amolani-  Passiamo al voto !

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  7. avatarAndrea Cotti - 24 novembre 2011

    Ale:

    Perchè alla “Cisanova” ci sono MOLTI elettori del Comune di San Giovanni e sarebbero *** !, problemi, per il rinnovo della carica, n’est pas? “

    Ora vediamo di crearli comunque i problemi per il rinnovo della carica.

    … n’est pas?  :mrgreen:

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