Bilancio comunale, siamo tutti simpatizzanti PD?

Un’ottima e approfondita discussione si è accesa su Facebook sulla pagina di Dimitri Tartari, segretario del PD di Persiceto dove si è disquisito sul fatto che il PD di Persiceto abbia indetto per stasera una assemblea che si terrà alla Casa del Popolo ove saranno presenti il Sindaco Renato Mazzuca, Assessori comunali e Consiglieri di maggioranza per presentare in anteprima il Bilancio Comunale 2012.

Ora, la discussione verteva principalmente, con Alessandra, sul fatto se potevano partecipare anche i cittadini ma Dimitri rispondeva che: “È una serata dedicata ad iscritti e attivisti ma come sempre le porte sono aperte ai simpatizzanti“.

Alessandra ribatteva: ” ah! e quindi se non sei simpatizzante il bilancio comunale chi te lo presenta“?

E così via fino al trentunesimo commento.

Dal canto mio ho risposto: “Oggi come non mai si fanno prima i giochi in casa propria e poi forse pubblicamente. Le ultime scelte politiche importanti, sia a livello nazionale che locale, vengono discusse e deliberate tra di loro a nostra insaputa come le case di Scaiola, di Bossi o delle Biomasse...”

Federico Serra mi apostrofava così: “Ma in casa propria di chi? Quali giochi, stai a vedere che un partito politico non può chiedere al sindaco di parlare di bilancio… Bah...”

Allora ho risposto: “In casa della politica. I giochi sono le leggi e le scelte che troppo spesso ricadono negativamente sulle teste dei cittadini meno abbienti. Bene fa il PD a fare quella iniziativa ma non so se parteciperò perchè sono deluso di come stanno andando le cose e non mi va di sentire la solita lagna che non si farà questo e non si farà quello perchè la crisi ce lo impone e da Roma ci hanno tagliato di tutto e di più. Ma il PD non è anche a Roma ora più che mai? Se il PD avesse più coraggio farebbe cadere ora questo Governo e vincendo le elezioni potrebbe riaggiustare tutte le ingiustizie sociali perpetrate da questo Governo illegittimo che il PD continua a sostenere“.

E la discussione prende piede con botte e risposte interessanti e a tratti piacevole, se avete tempo leggete e dite la vostra nel Blog.

Dal canto mio posso solo aggiungere che non essendo più “simpatizzante” PD a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale per diverse ragioni che evidenzio in tanti miei scritti, non parteciperò all’assemblea e auguro ai dirigenti PD locali, amministratori e “simpatizzanti” PD un buon lavoro nella speranza che il Bilancio Comunale faccia quella giustizia sociale per la quale, ormai a tutti i livelli, il PD non lotta più da tempo.  😈


Commenti
Sono stati scritti 15 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 6 aprile 2012

    Davvero una bella discussione.

    … un vero peccato che tra pochi giorni sarà introvabile, come tanti altri documenti, sommersa nei meandri di FB.  :mrgreen:

    Alessandra attacca duramente, come da suo stile, fino a scoprirsi e prestare il fianco al cammellato-intruppato che, disturbato da tanto ardire l’accusa di essere troppo giovane ( 😯 )  e di non vivere nel nostro presente perchè si è sempre fatto così da quando esiste la democrazia in Italia.

    Ma pensa te, … una cosa si deve continuare a fare non perchè è utile ed efficace, ma perchè si è sempre fatta così.  Bello no?

    Credo che il nodo sia tutto qui. :)

    In effetti la procedura mi sembra burocraticamente-tradizionalmente corretta; il Sindaco e la Giunta prima di presentare il Bilancio al Consiglio lo verificano con il loro partito di riferimento, in questo caso il Pd, affinchè non sia l’espressione di “opinioni personali” degli Amministratori ma l’ampia e condivisa sintesi degli iscritti. (a cui Dimitri aggiunge anche i simpatizzanti, … bontà sua 😀 )

    Ma è evidente che Alessandra, – come oramai una moltitudine di cittadini italiani, – lamenta una insufficiente possibilità dei cittadini di *partecipare* alla vita ed alle scelte sul bene pubblico, di esserne esclusa e tenuta fuori. Avvisata dopo casomai, e nemmeno sempre.

    Inutile citare gli esempi delle biomasse e dell’acqua pubblica, che li conosciamo benissimo; in qualche ufficio si decide sulla pelle e sulla salute dei cittadini – oltre che sul destino della nostra campagna – … a loro insaputa, e quelle scelte poi si impongono a tutti i costi. Accusando di ogni nefandezza chi tenta di discutere o fare domande, non rispondendo alle stesse o … bannando gli audaci che azzardano farle.

    Quindi, please, guardiamo la luna indicata da Alessandra, e non il suo (discutibile) indice.

    Questa tradizionale forma di presentazione del Bilancio sarà anche corretta … ma vista la situazione ed i devastanti precedenti, è evidente che appare oramai *inadeguata* alla crescente e improcrastinabile domanda di partecipazione dei cittadini.

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  2. avatarAlessandra Tricolore - 6 aprile 2012

    Ieri sera alla fine mi sono fatta coraggio e ho deciso di partecipare alla serata richiesta dal partito per la presentazione del bilancio. Ero imbarazzata perchè sapevo di non essere la benvenuta ma siccome ritengo che non avrei avuto un’altra occasione per poter ascoltare le decisioni prese dalla nostra amministrazione ho deciso che volevo esserci ad ogni costo.
    Devo dire che, da ragioniera quale sono non mi aspettavo una presentazione così pressapochista poichè non si è parlato nel dettaglio di cifre e quindi non ho capito molto bene come siano state in realtà orientate le spese e ovviamente quando il bilancio sarà redatto non sarà facile capirlo neanche per una come me che è abituata a leggere bilanci a menadito, poichè i bilanci delle pubbliche amministrazioni sono completamente diversi,e spesso poco chiari, da quelli delle aziende.

    Più che altro si è parlato delle scelte di tipo politico e a sentirli parlare ti veniva voglia persino di fargli i complimenti per lo sforzo che ogni giorno fanno per cercare di far quadrare il bilancio. Ovvio che mi sono ripromessa prima di eccedere nei complimenti di guardarlo per bene quando sarà redatto e pubblicato.
    Devo dire che il Sindaco ci ha tenuto svariate volte a ribadire che loro sono sempre pronti a indire una assemblea pubblica per dare spiegazioni ai cittadini che ne fanno richiesta. Mi sono domandata spesso se tutta quella disponibilità dimostrata sia realmente effettiva o somigli piu’ a tutte le promesse fatte prima da Dimitri e poi da Renato per indire una assemblea pubblica per chiarire la posizione di Persiceto sull’acqua pubblica, perchè se così fosse beh allora sono certa che anche qui le promesse rimarrebbero solo parole…:mrgreen:
    Quello che mi ha fatto piu’ ingastrire pero’ sono state le tante contraddizioni che presenta questa giunta che da un lato si lamenta del patto di stabilità e dall’altra continua a dire che Monti ci ha salvato dalla crisi. Ma voi dite che lo sanno che i loro compari hanno votato il pareggio di bilancio in parlamento? 

    Come si fa ad essere così incoerenti? Si lamentano e dicono che vorrebbero poter spendere il denaro che hanno in cassa perchè Persiceto è un comune virtuoso e che la colpa è tutta di Berlusconi che glielo ha imposto poi affermano che il governo Monti era necessario perchè Berlusconi non avrebbe avuto il coraggio di imporre RIGORE e poi dicono che Monti ha salvato il paese.

    Ora mi sorge spontanea la domanda: Ma gli attivisti del Pd lo sanno cosìè il pareggio di bilancio? sanno come abbiamo perso la sovranità popolare e quella monetaria? Si sono informati veramente sul trattato di lisbona? e si domandano se l’EMS (sovranità assoluta a un gruppo ristretto che potrà decidere delle nostre politiche finanziarie, avendo per giunta l’immunità su ogni decisione presa) a luglio sarà approvato cosa potrà succedere davvero?

    Parlano di necessità dicono che il governo è un governo di Destra, lo ha detto chiaramente il nostro Sindaco, e poi dicono che così doveva essere. Chissà se invece di farle Monti queste manovre le avesse fatte tutte il Nano avrebbero parlato in quel modo così responsabile?

    Alessandra

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  3. avatarGabriele Tesini - 6 aprile 2012

    Carissimi, se il PD alle prossime elezioni farà l’alleanza con il PDL e l’UDC, credo che sarà la fine della sinistra, e finalmente, la rinascita della sinistra. E confermo quanto detto leggendo anche le tue considerazioni, cara Alessandra:”Se il PD avesse più coraggio farebbe cadere ora questo Governo e vincendo le elezioni potrebbe riaggiustare tutte le ingiustizie sociali perpetrate da questo Governo illegittimo che il PD continua a sostenere”. Perchè è pur vero che Monti è servito per sostituire Berlusconi, far abbassare lo spread e salvare le banche, ma tutto ciò lo ha fatto solo con i soldi dei pensionati, dei giovani e degli operai. Ora il suo compito è finito e anche malamente per le classi meno abienti pertanto, basta subito, altrimenti dovremo presto pagare ancora noi lacrime e sangue e un partito, così detto di sinistra come il PD, non lo deve tollerare. 😈

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  4. avatarAndrea Cotti - 6 aprile 2012

    Adesso tiro un sasso in piccionaia, … che lo sapete che mi piace dare spazio ai dibattiti.  :mrgreen:
     

    Alessandra:
    Ma voi dite che lo sanno che i loro compari hanno votato il pareggio di bilancio in parlamento?”

     
    Ma sapete che io invece sono d’accordo sul pareggio di bilancio ?
    Che se ci fosse stato da sempre non avremmo nè l’attuale debito pubblico nè questa situazione di malavita degenerata.

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  5. avatarAlessandra Tricolore - 6 aprile 2012

    Infatti tu sei un piddiino prestato alla destra :mrgreen:

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  6. avatarAlessandra Tricolore - 6 aprile 2012

    Va beh dai scherzavo…. 😆 

    faccio parlare lei che è piu’ brava di me



     

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  7. avatarAndrea Cotti - 6 aprile 2012

    Eheh.  :mrgreen:

    … e adesso in piccionaia tiro proprio un bel parduzzo:

    Mi sembra un bene che noi non si sia piu’ una nazione a sovranità popolare e monetaria. E pure che come popolo non si abbia il diritto di decidere della nostra vita e del nostro denaro.  Cosi’ com’e’ scontato che le banche e i finanzieri  imperano sulle nostre vite.

     

    Si inizi pure il lancio dei pomodori please. Che vi rispondo domattina.  😉


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  8. avatarAlessandra Tricolore - 6 aprile 2012

    Secondo me tu sei masochista….. :mrgreen:

    ma anche io sono stanca troppi fronti su cui rispondere ora mi riposo poi vedo se ho voglia di tirarti un po’ di pomodori   😆   

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  9. avatarFausto Cotti - 6 aprile 2012

    https://www.facebook.com/photo.php?v=373706396007741

    L’espressione della forbitudine…

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  10. avatarGabriele Tesini - 6 aprile 2012

    In un paese normale, Bossi, il Trota e Famiglia e compari sarebbero già in galera.

    Bossi, oltertutto, si è dimesso da segretario del partito (partito si fa per dire) e si è eletto presidente.

    Secondo voi ce l’ha ancora duro (semmai ce l’abbia mai avuto) o ce l’ha così, come sempre… 😈

     

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  11. avatarAlessandra Tricolore - 6 aprile 2012

    Carissimo Andrea ti voglio rispondere non con scritti miei ma con quelli di autorevoli premi nobel. In fondo il mio e il tuo parere in merito sono noccioline a confronto. Visto che siamo avezzi ad affidarci a tecnici allora preferisco in questo caso far parlare loro che di economia magari ne sanno un tantino di piu’ di me e te. 

     
    ” Ben cinque premi Nobel per l’economia (Kenneth Arrow, Peter Diamond, William Sharpe, Eric Maskin, Robert Solow) sostengono, in una lettera scritta congiuntamente, che “il pareggio di bilancio è una camicia di forza economica e non c’è alcun bisogno di inserirlo nella Costituzione. La norma rappresenta una scelta politica estremamente improvvida… (con) effetti perversi in caso di recessione. Cercare di raggiungere il pareggio di bilancio è, nella fase attuale, pericoloso. Perché nei momenti di difficoltà diminuisce il gettito fiscale e aumentano alcune spese tra cui i sussidi di disoccupazione. Questi ammortizzatori sociali fanno aumentare il deficit, ma limitano la contrazione del reddito disponibile e del potere di acquisto
     
    Essi si rivolgono al Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per convincerlo a non adottare un provvedimento costituzionale simile a quelli che i Paesi europei stanno introducendo nelle loro Carte Fondamentali: “Un emendamento che introducesse il vincolo del pareggio di bilancio impedirebbe al governo federale di ricorrere al credito per finanziare il costo delle infrastrutture, dell’istruzione, della ricerca e sviluppo, della tutela dell’ambiente e di altri investimenti vitali per il futuro benessere della nazione. Di più. Un tetto vincolante di spesa, comporterebbe la necessità, in caso di spese di emergenza (per esempio i disastri naturali), di tagliare altri capitoli del bilancio, mettendo in pericolo il finanziamento dei programmi non di emergenza”.
     

    L’equilibrio ( cioè un anno pareggi, un anno vai sopra, un anno vai sotto ) di bilancio è un obiettivo logicamente ovvio. Imporlo per decreto, ogni anno, equivale a rendere la macchina economica di uno stato, un meccanismo rigido. Così la società deve adattarsi all’economia piuttosto che l’economia adattarsi alla società. E’ come se fossimo stati tutti costretti ad andare in palestra per portare in giro valigie pesanti, invece che inventare i trolley. Irrazionale.

    Quindi dai niente pomodori ma solo un salutare e piacevole scambio di opinioni.
    Io mi sento molto vicina a queste idee sempre che non ci sia qualcuno di piu’ autorevole.

    Per il momento non mi sento di esprimere il concetto con parole mie, devo elaborare ma istintivamente ti dico che il bilancio di uno stato non puo’ essere visto come quello di una azienda che nasce per fare profitti. Mamma stato deve provvedere ai suoi cuccioli ed accudirli ed educarli proprio come fa una vera mamma.

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  12. avatarAndrea Cotti - 7 aprile 2012

    Beh ma Alessandra, che fai, mi rispondi prima che abbia scritto le mie elucubrazioni?  :mrgreen:

    Allora, innanzitutto una doverosa premessa circa la funzione di questo blog.

    Noi siamo solo dei cittadini, (cittadini liberi di Persiceto Caffè, come ha giustamente battezzato Gabri), massaie e operai, studenti e pensionati, lavoratori e professionisti che cercano di discutere con rispetto e cortesia idee, sospetti e suggestioni, anche bizzarre e apparentemente poco probabili, forti di essere letti da amici altrettanto rispettosi e cortesi, comodamente appollaiati nel nostro bel salotto virtuale gustando lambrusco e ciccioli. Con la crescente.

    Non siamo giornalisti e non è nostro compito “informare” (anche se ci succede di farlo a volte 😉 ), nè siamo leader di partito o movimento, teoreti o colti profeti; qui non dobbiamo convincere nessuno delle nostre opinioni, (profonde, corrette e sagaci o balzane che appaiano) ma solo cercare di comprendere al meglio la realtà che ci circonda (spesso infingarda e mendace), arricchiti dalle differenti opinioni e punti di vista degli altri. 

    Detto questo, passando al primo sasso in piccionaia,  mi trovo ad essere d’accordo sul pareggio di bilancio imposto dalla Costituzione, in quanto se ci fosse stato da sempre non avremmo nè l’attuale debito pubblico nè questa situazione di malavita degenerata. Mi sembrano strumentali le argomentazioni che considerano “in certi momenti” necessario l’indebitamento per lo sviluppo di un popolo. Storicamente non è mai avvenuto e quando qualche politico ha deciso di aumentare il debito pubblico lo ha sempre fatto esclusivamente per i propri fini partitico-elettorali e mai realmente per il popolo.   

    Sono certo interessanti le tesi degli studiosi che hai portato ad esempio, ma non mi convincono del tutto. Anche perchè non è che sia solo o bianco o nero, esistono svariate sfumature di grigio insomma e, senza sapere ovviamente se questa legge lo sarà mai, mi sembra possibile evitare che dei Craxi scialaquino alla grande indebitando un popolo ma garantire la possibilità di reperire fondi per le emergenze, e quella accettata da Bersani mi è sembrata una mediazione … ragionevole.

    Circa il secondo sasso, … il parduzzo, è mia convinzione (tutta personale e discutibile ovviamente) che l’Italia da sempre applichi una politica e quindi un senso civico provinciale e gretto; dalla pochezza piccolo-borghese dei Savoia all’ignorante e fanfarona boria del fascismo, il tutto condito dal senso di peccato ed espiazione in noi inoculato fin da bambini dall’onnipresente Chiesa, che passando per Andreotti e Craxi ci ha tuffati nel ventennio tette-culi rutti-mariuoli berlusconiano-bossiano.  Gli Stati europei hanno vissuto quasi tutti esperienze simili, ma separatamente, mai assieme, e dal dopoguerra ognuno di loro ha saputo mostrare livelli di maturità e civiltà ben superiori dei nostri. Inoltre, personalmente mi sento europeo; sento molto vicine alla nostra le culture tedesca o spagnola, francese o inglese. Sono portatrici di radici che sentiamo anche nostre, di valori di cui facciamo parte. Sono persicetano certo, ed amo “fisicamente” la mia terra, il suo odore ed i suoi colori, così come amo “maternamente” Bologna (dotta e busòna) e sono fiero di essere emiliano. E provo la stessa fierezza di fronte alle bellezze artistiche e paesaggistiche, oltre alle ricchezze culturali (spesso troppo antiche) dell’Italia. Ma la mia sensazione è che il nostro Paese ed il nostro popolo possano sentirsi “completati” solo all’interno di una unione europea, di cui auspico uno sviluppo forte e deciso in questo senso. Per questi motivi mi sembra un bene che noi non si sia piu’ una nazione a sovranità popolare e monetaria come lo siamo stati fino al 1998. Che come singolo popolo cioè non si debba decidere separatamente dagli altri popoli della nostra vita e del nostro denaro, ma che tutti i popoli europei decidano assieme. Dunque anche noi per Francesi e Tedeschi ecc.

    Il problema grosso oggi non mi sembrano dunque i poteri di una forte unione europea ma il fatto che al momento i leader che ne decidono le sorti siano conservatori, che facciano dunque scelte contro i popoli europei e a favore solo dell’alta finanza europea. Senza però dimenticare che la degenerazione malavitosa berlusconiana dell’Italia è stata superata grazie all’intervento, forse determinante, di Merkel e Sarkozy, leader conservatori per eccellenza.

    Ma questi conservatori (e puttanieri) non sono lì per caso, che qualche popolo li ha eletti. Dobbiamo quindi innanzitutto imparare a votare. :mrgreen:

    Infine, mi sembra decisamente scontato che le banche e i finanzieri imperano sulle nostre vite. E’ un dato di fatto incontrovertibile.

    E’ come accorgersi che la casa in cui viviamo in affitto è del suo padrone e non nostra. E cominciare ad agitarsi sul fatto che Lui fa solo il suo interesse, della sua casa e non della nostra famiglia, … e che tocca pagargli pure l’affitto.

    Non abbiamo, come popolo, la proprietà dei mezzi di produzione nè del patrimonio immobiliare; essi appartengono ad altri, spesso appunto alle banche, le quali fanno il loro interesse, non il nostro.  (Il “nostro interesse” a volte coincide con quello del grande capitale nella misura in cui questo ritenga vantaggioso che le masse abbiano un potere d’acquisto sufficiente ad acquistare i prodotti che costruiscono [ed ecco il grande errore di Marchionne] o un livello di cultura tale da essere capaci di far funzionare le loro fabbriche … ma questo diviene un altro discorso :mrgreen: )

    La borghesia, l’alta finanza, i capitalisti e la Chiesa detengono dunque il controllo dei mezzi di produzione e di buona parte del patrimonio immobiliare. I motivi per cui hanno questo controllo sono noti e descritti da diversi studiosi, forse meglio di tutti da Marx nel Manifesto e nel Capitale.  Per cambiare questo stato di cose tocca compiere una rivoluzione; cioè un’azione di forza violenta dove una classe sociale si abbatte sull’altra distruggendola.  E quindi impossessandosi dei suoi beni.

    In mancanza di questa azione violenta, le banche e i finanzieri imperano sulle nostre vite.

    Se vogliamo quindi che le nostre (di cittadini proletari) condizioni di vita migliorino (o perlomeno cessino di peggiorare) è con questa realtà che dobbiamo imparare a fare i conti e trattare. Storicamente, possiamo dire che facendolo uniti di solito è più facile ottenere risultati.


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  13. avatarAlessandra Tricolore - 7 aprile 2012

    Rispondo subito alla tua prima considerazione.

      pareggio di bilancio imposto dalla Costituzione, in quanto se ci fosse stato da sempre non avremmo nè l’attuale debito pubblico nè questa situazione di malavita degenerata.

    Siamo sicuri che se ci fosse stato il pareggio di bilancio non ci sarebbero tutte queste cose? io mi domando se invece non potrebbe essere il contrario. Magari il debito pubblico no ma malavita degenerata e ruberie perchè no!! magari al contrario ora non avremmo ospedali servizi al cittadino scuole ecc.. io non sono convinta che la scelta non avendo denaro da sperperare sarebbe andata in quella direzione. Speriamo di non doverlo tristemente constatare ora che invece il pareggio di bilancio dovrà essere attuato, ma visto come stanno condendo il tutto le prospettive non sono rosee… chi vivrà vedra!
    Seconda considerazione.
    Inoltre, personalmente mi sento europeo; sento molto vicine alla nostra le culture tedesca o spagnola, francese o inglese.

    Anche io vorrei sentirmi europea ma un’europa fatta da un popolo il quale puo’ ribadire che il proprio stato è casa sua e non un luogo in cui paga l’affitto a banchieri e finanzieri.

    Una considerazione pero’ va fatta: Quanti Italiani si sentono realmente come ci sentiamo noi? e soprattutto quanti Europei vogliono aggragarsi ad un paese che onestamente non è proprio così simile in usi e costumi?

    Sei sicuro che l’europa ci voglia? e inoltre sei proprio certo che noi siamo peggiori di loro? meno evoluti ecc…. Sai ho l’impressione che il nostro parlamento colui che ci pone come finestra in europa non sia proprio quello che puo’ rappresentarre il popolo italiano.
    Altra e ultima considerazione che fai

      Infine, mi sembra decisamente scontato che le banche e i finanzieri imperano sulle nostre vite. E’ un dato di fatto incontrovertibile

    Io ti rispondo che è ora di finirla non ti pare che l’Italia non puo’ e non deve essere questo? siamo sicuri che sia un fatto incontrovertibile? Mi spiace ma io non ci sto io sono convinta che l’Italia è prima di tutto di chi ha contribuito ad essere quella che è e tu che hai un padre che ha lottato per renderla libera non dovresti parlare in questo modo almeno a mio parere. 

    Che ti piaccia o meno noi stiamo vivendo un periodo di transizione reale del pianeta, questa crisi non è una delle tante e quando tutto finirà niente sarà piu’ come lo conosciamo. Ora sta a noi decidere se controvertire quello che ci vogliono far diventare, prendendo atto della gravità di quanto sta accadendo o stare a guardare mentre distruggono le nostre vite sotto i nostri occhi.

    Di al tuo papà che oggi vi sono dei nuovi combattenti che io chiamo PARTIGIANI DEL TERZO MILLENNIO e che stanno facendo una lotta contro un fascismo bianco che non puoi combattere con le armi ma con la parola con le azione con la presa di coscienza che anche questa volta dobbiamo combattere partendo dal nostro territorio.

    Infine rispondo alla tua prima considerazione.

    Questo blog è un blog di cittadini. Si fortunatamente lo è e chi vorrà potrà parlare con noi con la consapevolezza che la condivisione va al di là del contesto internettiano. SE LO VORRA’

    Detto tutto questo certo dobbiamo esprimere le opinioni con il rispetto dovuto e non cercando di aver ragione gli uni su gli altri.

    Ho ascoltato una bella frase qualche sera fa detta da un docente universitario Italiano che lavora in Danimarca che mi è piaciuta tantissimo.

    “Qaundo le persone si trovano insieme per esprimersi si dovrebbe favorire il congetto della DIALOGICA e non della DIALETTICA.”

    La dialettica è solo un modo per imporre il proprio pensiero sugli altri.

    La dialogica è un porsi in modo positivo verso il pensiero altrui e cioè —-tu parli– io ascolto– e rifletto– e cerco con quanto ho ascoltato di inserire nel mio concetto il concetto di un’altro..

    Ciao Andrea Buona Pascqua.                      
            
      
       

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  14. avatarAndrea Cotti - 7 aprile 2012

    Buona Pasqua anche a te.  :)

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  15. avatarLauro De Bosis - 7 aprile 2012

    Augurandovi buona Pasqua, vi porto una considerazione di Benjamin Constant pronunciata all’Athénéé Royal nel 1819.
    La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni.
    “Gli antichi, come dice Condorcet, non avevano nessuna nozione dei diritti individuali.
    Gli uomini erano, per così dire, mere macchine, di cui la legge regolava le molle e dirigeva gli ingranaggi.
    Lo stesso assoggettamento caratterizzava i bei secoli della repubblica romana; l’individuo si era in un certo senso perduto nella nazione, il cittadino nella città”….. Nella città, perdersi nella città, cioè non avere nozioni a riguardo, non avere informazioni per poter serenamente esprimere una semplice OPINIONE.

    Sempre Constant: “Fra gli antichi, una guerra vittoriosa aumentava la ricchezza pubblica e privata in schiavi, tributi, spartizioni di terre.
    Fra i moderni, una guerra vittoriosa costa infallibilmente più di quanto non renda.”
    Come dice il Cotti il dialogo, sopra di tutto, una rivolta violenta non la gradisce nessuno, ma a mio vedere, i nostri moderni governanti hanno oltrepassato l’equilibrio delle parti, nel senso che con una corretta informazione, avrebbero maggiormante di che temere.
    Constant:”Con l’estensione di un paese diminuisce in proporzione la quota d’importanza politica che spetta a ciascun individuo.”
    Che Sangio non sia diventato un paesone?

    Constant, terzo ed importante punto: “Il commercio, a differenza della guerra, non lascia nella vita dell’uomo intervalli d’inattività.
    Il perpetuo esercizio dei diritti politici, la discussione quotidiana degli affari di stato, i dissensi, i conciliaboli, tutta la processione e il movimento delle fazioni, agitazioni necessarie, riempitivo obbligato, se mi è concesso far uso di tale espressione, nella vita dei popoli dell’antichità, che avrebbero languito senza quella risorsa sotto il peso d’una dolorosa mancanza d’azione, causerebbero soltanto fatica e fastidio alle nazioni moderne, dove ogni individuo, occupato dalle sue speculazioni, dalle sue iniziative, dai godimenti che ottiene o che spera, non vuole esserne distolto che per un momento e il meno possibile.”
    “Ogni qualvolta i governi pretendono di gestire i nostri affari, lo fanno peggio o con più dispendio di noi”.
    Il punto a livello nazionale penso sia proprio questo, nel chiedere sì, agli Italiani sacrifici, ma in successione redistribuire fiducia ed equità, se tutto ciò non avviene, possiamo rileggerci mille volte il Manifesto di Ventotene, ma io continuerò a chiamarlo Fallimento Rimandato.
    Buona Pasqua laica a tutti 

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