Acqua, è un nostro diritto

Vorrei raccontare una storia a Persiceto.
E’ la storia di una cittadina la quale capisce ad un certo punto della sia vita che lamentarsi del mal governo non da soluzioni e che invece agire per recuperare quanto ci possa essere di buono in questo paese invece è di vitale importanza.

Questa consapevolezza la porta a prendere alcune decisioni e fra queste vi è quella di lottare con tutto l’impegno possibile affinchè il Referendum del 12 giugno vada a buon fine.
Nel silenzio sceso da parte dei media decidiamo con alcuni amici di intraprendere questa battaglia di informazione a tappeto e per questo ci uniamo a tutti coloro i quali sentissero questa forte esigenza.
Troviamo terreno fertile e riusciamo senza troppa fatica a consolidare questo sforzo in un unico Comitato referendario Persicetano.

L’entusiasmo va alle stelle poichè ci rendiamo ben presto conto che i maggiori partiti di sinistra ed anche associazioni aderiscono a questo progetto ben organizzato. Si stampano volantini e via con i banchetti. Devo dire che come cittadina non appartenente a nessuna forza politica mi sentivo davvero orgogliosa di essere riuscita insieme agli amici di ogni colore a fare questa cosa che mi appariva importante.

Ben presto ci rendiamo conto che i banchetti non sono sufficienti e così diamo forza agli amici su Facebook chiedendogli a loro volta di fare la loro parte e di stampare volantini da consegnare in ufficio, agli amici e parenti. Il tutto condito da foto nostre sul social network per dare impulso ed entusiasmo a tutti.
Infine decidiamo come soli cittadini di passare un pomeriggio a Bologna vestiti da sandwich con cartelli enormi indossati con scritte altamente provocatorie. Pensate che per strada alcuni ci facevano capire di non essere venuti a conoscenza dell’imminente Referendum. Comunque il  mio pensiero fisso era se riusciro’ a convincerne solo uno ad andare a votare allora il mio sforzo sarà ripagato.

Il Referendum dal mio punto di vista è soprattutto in Italia la maggior espressione di democrazia che abbiamo e non potevo pensare che i miei concittadini vi rinunciassero.
Fatto questo e dopo le votazioni abbiamo appreso che ben 27 milioni di Italiani avevano votato i fatidici quattro SI e che l’affluenza a Persiceto aveva superato il 60% degli aventi diritto al voto. Insomma ero felice come mai lo ero stata credetemi.

Ben presto mi rendo conto che la nostra cara Casta non ha nessuna intenzione di mollare il colpo e capisco subito che soprattutto sui quesiti referendari sull’acqua si cercerà di aggirare l’ostacolo.
Infatti presto fatto si dichiara che i comuni non sono piu’ obbligati a vendere i pozzi idrici ma che possono decidere di farlo in modo facoltativo.

Ora veniamo alla remunerazione del capitale secondo quesito sul quale le aziende di servizio idrico pare non abbiano alcuna intenzione di capire che sull’acqua non si puo’ lucrare.
Giovedì apprendo che in tutta fretta ATO decide di fare una assemblea per deliberare gli aumenti dell’acqua in una assemblea che si sarebbe tenuta il giorno dopo. Io lo ho saputo per caso leggendo un articolo che era stato pubblicato su Facebook e quando l’ho visto mi sono imbestialita e ho deciso di andare insieme al Comitato Acqua Bene Comune a protestare.

Arrivata in San Felice trovo i ragazzi del Comitato Acqua battaglieri e eroici come non  mai e provo a chiede a Castelli i motivi della protesta.
Queste le sue parole:

A questo punto visto che provando a parlare con gli amministratori comunali non si riceveva risposta a quel punto ci siamo decisi a salire nella sala dove si stava tenendo la riunione. Confesso che ho avuto un po’ di paura, non sono avezza ad irruzioni, ma capivo l’importanza di quello che si stava facendo per cui mi sono fatta coraggio e sono salita con loro.

Erano là che decidevano del nostro futuro con un fare da chi aveva in mano la consapevolezza del genitore con il figlio irresponsabile e mi rendo conto che alcuni di loro ci credono veramente che stanno decidendo per il nostro bene, ma probabilmente manipolati a loro volta da chi invece il nostro bene non ha nessun intenzione di farlo.

Comunque i ragazzi del Comitato non chiedevano la luna credetemi ma solamente di avere piu’ tempo per capire se le loro decisioni erano realmente prese per il nostro interesse e non di HERA.
Come tutti voi saprete una legge Nazionale ha deciso che la remunerazione del capitale, visti gli esiti del referendum, non potesse essere una voce apportata in bilancio.

I sindacati un paio di giorni prima della Assemblea Ato avevano detto un netto NO affinchè si decidesse di approvare le modifiche così come erano state proposte. Quello che ho capito io è che la voce remunerazione si è stata tolta ma è stata inserita una voce che si chiama: ONERI FINANZIARI. Ecco voi come cittadini immagino vi facciate la stessa domanda che mi faccio io. Cosa ci sta dentro a questa voce??? e aggiungo perchè dobbiamo pagarli noi senza che nessuno ci spieghi bene cosa siano??

Esatto spiegare bene. Questo voleva il comitato che non si approvasse subito, considerando che erano sei mesi che chiedevano udienza per parlare ed essere informati, per avere il tempo di poter valutare con serenità cosa ci fosse dietro questi aumenti.

Niente nessuna apertura, non si sa perchè si doveva approvare proprio ieri sotto le feste natalizie senza avvertire nessuno tutto in camuffa come se ci fosse da nascondere qualcosa.
Devo dire che da cittadina la Presidente della Regione mi è apparsa un po’ Itleriana e poco avezza all’apertura verso i cittadini, ma questo ovvio è una mia impressione tutto qua.

Capito che avrebbero votato tutto senza dichiarare davanti a noi quello che sarebbero andati a votare abbiamo tolto il disturbo.
Prima di uscire ho individuato il nostro sindaco di Persiceto Renato Mazzuca e ho chieso se voleva dire due parole sulla questione. Mi scuso con tutti poichè l’audio non è dei migliori poichè la gente continuava giustamente a protestare anche alzando la voce. Spero riuscite a sentire quello che ha da dirci… :roll:

Se non si apre cliccate qui.

Vorrei infine dire al nostro sindaco che come comitato referendario di Persiceto abbiamo ricevuto piu’ volte la promessa di Dimitri Tartari di fare una serata dedicata proprio a questo argomento dove si poteva spiegare ai cittadini la situazione della gestione acqua del nostro comune magari facendo intervenire anche sia un rappresentante del gestore HERA e un gestore di altra azienda per comparare le varie opportunità di scelta per un servizio migliore.

Beh non sto qua a dirvi che stiamo ancora aspettando e che se il Sindaco Mazzuca ha capito (ascoltare video) che non ascoltare i cittadini è un errore, allora forse è ora che vi ponga rimedio.
Chiedo a tutti di perdonare gli errori ma è evidente che non essendo una scrittrice e avendo a disposizione poco tempo ho deciso che tra scegliere di non scrivere niente per non far brutta figura e informare i cittadini, la seconda soluzione mi sembrava la piu’ onesta.

Buon Natale a tutti.

Alessandra


Commenti
Sono stati scritti 10 commenti sin'ora »
  1. avatarGabriele Tesini - 23 dicembre 2011

    Brava Alessandra, bella l’intervista. Renato risponde con la sua faccia di gomma senza rispondere come alla riunine dell’Amola. “C’è sempre fretta di decidere e hanno sempre fatto il possibile” dice, ma alla fine loro vanno avanti per i fatti loro senza rappresentarci più a tutti i livelli. Ma a cosa ci stanno a fare se alla fine i cittadini non vengono più tutelati dalle speculazioni e dagli intrighi di palazzo? A casa anche loro! Stanti così le cose, non servono più a nulla!

    Ottima l’idea di istituire un Comitato Referendario Persicetano, ci avevamo già pensato anche noi di Persiceto caffè di fare un Referendum sulle Biomasse, si potrebbe allargare il discorso e se ci saremo in diversi a lavorarci, si può fare.

    Buon Natale cara. 

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  2. avatarAlessandra Tricolore - 23 dicembre 2011

    Pare che ci sia stato un problema momentaneo con il video del Sindaco, metto il link qua sotto così si potrà vedere.



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  3. avatarAndrea Cotti - 23 dicembre 2011

    Il Fatto Quotidiano:

    I sindaci Pd decidono gli aumenti dell’acqua. Lancio di monetine a Bologna

    La riunione di Ato5 che formalizza aumenti di 10 e 20 euro per il prossimo anno e viene accolta dai comitati referendari a suon d’insulti: ““E’ la riproposizione mascherata – ribattono i manifestanti – della vecchia remunerazione che il referendum ha bocciato”.

    Per convincerli a rimandare una decisione già presa li hanno fermati all’entrata uno ad uno, i sindaci e i rappresentati dei Comuni della provincia di Bologna. Ma sono stati in pochi a fermarsi per ascoltare i manifestanti dei comitati per l’acqua pubblica. La maggioranza dei sindaci ha invece preferito tirar dritto. Quando ad entrare sono stati l’assessore provinciale all’ambiente Emanuele Burgin e la presidente della Provincia Beatrice Draghetti, sono volati gli insulti e qualcuno ha anche urlato “Ladri, ladri”. E’ iniziata così, tra l’imbarazzo di molti, la riunione di Ato 5, l’autorità che tiene i rapporti con Hera, multiutility a maggioranza pubblica che gestisce il servizio idrico locale.

    All’ordine del giorno un aumento delle bollette dell’acqua compreso tra i 10 e i 20 euro annui che, come da programmi, è stato votato all’unanimità, ma tra le contestazioni, tentativi di interrompere l’assemblea, e anche ripetuti lanci di monetine. A farne le spese Daniele Ruscigno, sindaco di Monteveglio costretto a passare il resto dell’assemblea con un fazzoletto e del ghiaccio in testa.  “Siete peggio di Craxi”, hanno urlato i manifestanti, una settantina di persone dei comitati per l’acqua pubblica. “Vi chiediamo solo di aspettare qualche mese a aprire un tavolo di discussione con la cittadinanza per decidere assieme e non in solitaria sotto Natale quando nessuno se ne accorge”, ha chiesto Andrea Caselli. Niente da fare, i sindaci tra le urla dei manifestanti hanno votato per alzata di mano, e nessuno si è detto contrario agli aumenti in bolletta che scatteranno da gennaio.

    “Un buon accordo – ha commentato l’assessore provinciale all’ambiente Emanuele Burgin – se non avessimo fatto così sarebbe scattato in automatico un aumento del 25% delle tariffe dell’acqua già nel 2012. Purtroppo lo prevedeva la scorsa convenzione”. “Il problema – ha spiegato la presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti – è nato per colpa di una errata previsione di consumo che ha portato Hera a mettere in bilancio entrate che poi non ci sono state”.

    “E’ una sconfitta della democrazia – ha ribattuto Andrea Caselli dei comitati per l’acqua pubblica – a pochi mesi dal referendum che ha decretato la ripubblicizzazione dell’acqua i sindaci si sono riuniti di nascosto e hanno deciso un aumento senza coinvolgere la cittadinanza”.

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  4. avatarLauro De Bosis - 23 dicembre 2011

    Bene Alessandra, voglio aggiungere due puntualizzazioni al tuo intervento, non per contraddirlo ma per ampliarlo.

    Il PD quindi il partito di sinistra, nella vittoria straordinaria, si schiera nelle due ultime settimane di campagna e dopo il risultato delle elezioni amministrative.
    L’IDV, dopo che il suo quesito alternativo era stato sonoramente bocciato dalla corte costituzionale, si schiera con i comitati….
    Quindi vogliamo capirlo che l’esito del referendum è tanto straordinario, in quanto vinto da persone brillanti come tè Alessandra, o come Mazzuca che non conosco, ma appena scende dal “libro presenze” da firmare ad ogni occasione, ricorderà di essere comunque un cittadino pagante…
    ONERI FINANZIARI della serie poi ne racconto altre, di balle,..giusto Ale
    Dicono: la copertura dei costi all’esercizio del servizio? 
    Sono comunque garantiti dagli introiti!
    Uno dei veri problemi è che la situazione di recessione economica “conclamata”, mette a rischio tutte le previsioni di consumi fatte in convenzione!!!
     TUTTI LORO DEVONO FARE UN PASSO INDIETRO.  
    Noi ne stiamo facendo troppi; devastante loa notizia di oggi ( in Grecia i suicidi sono aumentati del 30%)
    Noi, SE SARA’ IMPOSSIBILE COMBATTERE… CAMBIEREMO REGOLE!!!  

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  5. avatarAlessandra Tricolore - 24 dicembre 2011

    Lauro conosci la storia dell’acqua pubblica della Bolivia? ti posto qua il link. Invito tutti a vederlo è la prova di come privatizzando l’acqua si corrono grandi rischi!

    Se non si vede clicca qui. 😉

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  6. avatarLauro De Bosis - 24 dicembre 2011

    Non si vede, comunque se intendi il disastro di Cociabamba, si, lo conosco.
    E pensare che tutto ciò, si è verificato anche grazie a noi Italiani…. 

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  7. avatarLauro De Bosis - 24 dicembre 2011

    Correggo; Cochabamba-       scusi Andrea Cotti, e Buon Natale anche a lei 

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  8. avatarAndrea Cotti - 24 dicembre 2011

    Dai Lauro, non mi dare del lei ! :mrgreen:

     

    Cara Alessandra, complimenti davvero sia per questo specifico intervento alla riunione di ATO 5, (è stato spassoso ammirare un Renato balbettante che sussurrava timide e biascicate storielle alle tue precise domande/stilettate) sia per l’insieme delle attività che porti avanti a Persiceto.

    Da emigrante ad esempio non sapevo dell’esistenza di un Comitato referendario Persicetano. Sapevo che qualcosa del genere aveva operato, ma non in questi termini. 

    Mi sembra un fatto molto importante che nel nostro Comune abbia operato (e sia potenzialmente tutt’ora operativo) un gruppo di persone che si muove al di sopra dei partiti e delle loro specifiche indicazioni politiche. Gente che fa ciò in cui crede davvero insomma, non ciò che altri gli hanno spiegato come giusto o come linee di partito da applicare.

    E’ la nostra stessa visione questa, e credo che esistano tutti i presupposti per una forte, concreta e duratura collaborazione.

    Abbiamo ambiziosi progetti, come immagino anche voi, quindi non ci resta che darci da fare assieme.

    Oltre alle attività già in corso, come le iniziative che andremo a porre in essere per le biomasse, ci siamo posti l’obiettivo di una Assemblea Elettiva a primavera, come momento fondante della nostra attività e messa a punto degli obiettivi e delle strategie. 

    Facciamola assieme! 😉


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  9. avatarAlessandra Tricolore - 24 dicembre 2011

    Si Lauro è proprio quella. Se clicchi su qui lo puoi vedere. Che fosse responsabilità anche dell’Italia non lo sapevo. Le mie informazione mi riportavano all’FMI Fondo Monetario Internazionale, anche detti i sicari dell’economia. 

    Mi piacerebbe saperne qualcosa di più.

    Alessandra.   

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  10. avatarLauro De Bosis - 24 dicembre 2011

    La storia di Cochabamba si inserisce dentro il ciclo di politiche liberiste e delle riforme strutturali imposte negli anni 80 dal fondo monetario internazionale (fmi) e dalla banca interamericana per lo sviluppo (bid) ai governi dell’America Latina.
    Nel 1998 interviene anche la Banca Mondiale con un provvedimento attraverso il quale notifica al governo Boliviano l’intenzione di negargli un prestito di 25 milioni di dollari per il finanziamento di investimenti sulla rete idrica della città di Cochabamba, se l’amministrazione locale non avesse acconsentito alla contestuale privatizzazione della gestione del servizio; sempre la Banca Mondiale, nel giugno dell’anno successivo, interviene nuovamente nella politica del governo boliviano, vietandogli espressamente di sovvenzionare le tariffe dell’acqua.
    Solo qualche mese più tardi, la coalizione di governo guidata dall’ex dittatore Hugo Banzer decide la privatizzazione del servizio idrico della citta di Cochabamba, firmando una concessione di 30 anni al consorzio “Aguas del Turnari”, costituito, tra gli altri, dalla multinazionale statunitense Becthel e dall’Italiana Edison.
    Aguas del Turnari iniziò la propria gestione nel novembre del 1999 e l’effetto immediato fu l’aumento esponenziale delle tariffe dal 35 al 400% senza aver apportato alcuna miglioria al sistema idrico e determinando un’icidenza del costo dell’acqua pari al 20% del salario medio di un lavoratore boliviano…

    MA ORA RACCONTIAMO ANCHE IL LATO A MIO AVVISO ESTREMAMENTE UMANO -NO, STRAORDINARIAMENTE MERAVIGLIOSO:
    10 GENNAIO 2000 NASCE IL COMITATO” i diritti non si mendicano, i diritti si conquistano”
    L’8 aprile del 2000, oltre 100.000 persone bloccano l’autostrada e il centro della città e due giorni dopo il consorzio della multinazionale Becthel viene FISICAMENTE ESPULSO DA COCHABAMBA.
    E la prima volta del popolo boliviano sul modello liberista, il cui impatto è enorme perchè segna uno spartiacque: il popolo non ha più paura dei regimi, al punto che l’onda lunga di quella rivolta  diventa l’elemento di coagulo che permetterà negli anni sucessivi la straordinaria affermazione alle elezioni politiche di Evo Morales, il primo presidente indio cinquecento anni dopo la conquista.

    Ecco io in questo finale ci vedo un po’ del nostro referendum, in quella situazione 27 milioni uniti per un’unica IDEA di espressione democratica, nel futuro successivo ( vedi l’assemblea di ATO) ho notato come l’Italiano tenda a fidarsi troppo, delle istituzioni territoriali, ma capisco che essendo sempre tutti di corsa per sbarcare “due pasti al giorno”, non si abbiano le forze per ANDARCI SOTTO..

    Se in via S. felice non c’erano solo 30 persone ma forse anche 300, poteva nascere una diversa espressione della giornata.
    -TRATTO DAL LIBRO DI MARCO BERSANI- 

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