Processo breve incostituzionale

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Berlusconi si vanta: “Napolitano? Tranquilli. So per certo che il processo breve me lo firma”.

“Tutto ci favorisce: Napolitano su Craxi, il Pd che vira sull’immunità ed era favorevole pure al decreto-Consulta, i voti segreti in aula convergenti con noi, siamo sulla strada giusta”.

Il nostro Paese, un tempo riconosciuto e rispettato per la sua cultura, la sua politica e la civiltà dei rapporti sociali, sta registrando il più clamoroso crollo d’immagine, di valori e principi che mai abbia conosciuto nella sua storia.

Causa dello scempio è da una parte l’anomalia berlusconiana, dove gli interessi personali di un pluriprescritto e delle sue aziende sono presentati come la politica nazionale di una parte politica, e dall’altra l’impasse prodotta nei partiti d’opposizione dalla presenza di leader appartenenti alla casta; politicanti di mestiere che da tempo barattano diritti dei cittadini e legalità con favori e poltrone, trafficoni ampiamente ricattabili e quindi tenuti da tempo sotto schiaffo da questa maggioranza, incapaci non solo di opporsi alla delapidazione dello Stato ma spesso partecipando alla spoliazione essi stessi.

Il trucco che oggi tentano di propinarci consiste nell’evidenziare l’esigenza di dover giustamente saper proporre e mediare politiche che appaiano condivisibili anche dalla parte avversa, di saper cioè mediare posizioni che tengano in considerazione anche le esigenze e gli interessi dei cittadini dell’opposto schieramento.

Senonchè non vi sono esigenze ed interessi di cittadini nelle proposte del Governo che dovrebbero essere considerate …”dialogate” con l’opposizione, ma solo quelle personali di un pluri indagato e pluri prescritto.

Il dialogo ed il confronto è sempre doveroso quando si tratta di esigenze di fasce diverse di cittadini, ma mai può essere preso in considerazione quando è il malaffare di un individuo e delle sue aziende travestiti da Stato.

Questa è la nostra vera anomalia.

E’ in questa preoccupante situazione che ci giungono i dati forniti dal sondaggio di Ipr Marketing e resi pubblici ieri.

Essi mostrano che i cittadini italiani oggi hanno:
* poca o nessuna fiducia in Berlusconi – 50%
* abbastanza o molta fiducia in Berlusconi – 48%
* indecisi – 2%

* poca o nessuna fiducia in questo Governo – 56%
* abbastanza o molta fiducia in questo Governo – 40%
* indecisi – 4%

Interessante notare come il dato di fiducia in Berlusconi “tenga” al 48%; era sempre sceso inesorabilmente sino al 45% a fine ottobre, ma poi con l’aggressione Berlusconi guadagna a dicembre un 3% che oggi mantiene.

Drammatico il calo di fiducia nel PD di Bersani, che passa dal 41% al 37% perdendo ben il 4% di fiducia dei cittadini.

Bersani è stato nominato Segretario del PD con oltre il 50% dei consensi alle primarie, formidabile momento partecipativo e democratico del partito con 3 milioni di aderenti, ma nonostante questa chiara ed  indiscutibile indicazione, la sua politica oggi perde un 4% di fiducia.

Questo dovrebbe far riflettere il Segretario del PD ed assieme a lui il resto della casta politica che si ritrova attorno.

Le truppe cammellate dei sessantenni ex PCI-PDS-DS che in massa lo hanno consacrato leader del PD,  forse iniziano a dubitare di quanto gli hanno allora indicato i vari leader locali di partito, casta essi stessi, e temo che alle prossime elezioni questo si tramuterà nell’ennesimo disastro a sinistra.

Gli uomini del premier lo dichiarano chiaramente:

“Stiamo aprendo dei varchi al loro interno. Sono divisi nel PD, molti sono favorevoli allo scudo per tutti. Alla fine però, proprio per non spaccarsi, per uscirne uniti, ripiegheranno su un nuovo lodo costituzionale per le alte cariche. E noi, in un anno, avremo definitivamente risolto il problema non solo per gli attuali, ma anche per gli eventuali processi a venire”.

I varchi si aprono con i corrotti, quelli che partecipano al festino, o con i ricattabili, quelli che il festino l’hanno fatto e si son fatti scoprire.


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