Liberarsi dai dittatori o dalle dittature?

egypt-hosnimubarakCome Ben Alì, dittatore della Tunisia, anche Mubarak, dittatore dell’Egitto ha dovuto lasciare il potere all’esercito.

Militari al potere ora “secondo volontà popolare”.

Nelle piazze esplode la gioia, ma il ‘Popolo’ di entrambi gli stati è stato strumentalizzato e mandato in quelle piazze come comparsa, carne da macello, dove i veri contendenti erano l’esercito con i suoi carri armati e i fedelissimi dei dittatori.

Le piazze festeggiano, ed è comprensibile, ma non hanno capito che sono stati solo colpi di stato, peraltro coordinati dagli USA (e qualcuno dice pure Israele). Si sono liberati dei loro dittatori certo, ma gli  eserciti che hanno preso il potere non cambieranno i loro diritti e le loro condizioni di vita;  perchè mai dovrebbe farlo?  Che interessa ad un generale di liberare internet e concedere più libertà?

I social come Facebook sono saturi dell’entusiasmo dei blogger che accostano quelle situazioni alla nostra, lodando quelle piazze arabe stracolme ad oltranza (e quei morti) e paragonandole alle nostre, incapaci di liberarci dal nostro dittatore.

Nelle nostre piazze cari amici non ci sono i carri armati, non c’è l’esercito inviato da generali coordinati da gruppi di potere con interessi contrastanti a quelli del dittatore. Almeno non ancora. Nessun forza oggi (nemmeno quelle spinte dai poteri occulti) chiama alla mobilitazione, nè i partiti ed i sindacati, nè l’informazione. Per ora.

Berlusconi andrà via, è solo questione di tempo, ma non grazie a noi e ai nostri leader, ma per una spallata che gli arriverà da un ‘potere forte’, quello che prenderà il suo posto, e solo quando esso riterrà opportuno il momento.

Noi saremo solo spettatori passivi, e non abbiamo altra scelta.

Tutto quello che possiamo fare noi è informarci, discutere e comprendere al meglio la realtà degli avvenimenti, così da non finire più o meno consapevolmente tra le schiere dei complici, attivi e passivi. E questo perchè non abbiamo rappresentanti nè partiti politici che esprimano il nostro sentire, perchè siamo una massa disgregata ed abbandonata a sè stessa, a suo tempo incapace di scegliersi e mantenersi leader decenti e che ha consegnato tutta la rappresentanza nelle mani di arrivisti conniventi col regime.


Commenti
Sono stati scritti 11 commenti sin'ora »
  1. avatarcarmengueye - 12 febbraio 2011

    Israele non aveva interesse a che restasse Mubarak? E non vedi un distacco  tra gli USA di Obama e Israele? (circostanza che gli è valsa l’odio dei pasdaran sionisti di casa nostra, stile Ferrara, Pannella e Nirenstein?)

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  2. avatarAndrez - 12 febbraio 2011

    Mi sembra più che valida la tua osservazione, cara Carmen.

    In effetti sin’ora ho letto solo pochi riferimenti ad Israele.  Dopo aver ottenuto la pace separata dall’Egitto, difatti Israele poteva avere interesse a mantenere lo status quo, ma visto il fermento generale di tutta l’area del Maghreb compreso Libia e Siria e l’evidente intervento degli Usa, appare ragionevole ipotizzare un’ampia manovra capace di redisegnare l’attuale stato di cose nell’area.

    Al momento mi sfugge il fattore scatenante; tutte le dittature arabe hanno potuto resistere tutti questi anni grazie all’equilibrio di forze contrapposte (inizialmente USA-URSS, poi Usa – Cina – Stati Arabi ricchi) che hanno mantenuto tale lo scacchiere nord africano.

    Qualcosa si è inceppato ed immediatamente gli Usa (e qualcuno ha accennato anche ad Israele) hanno potuto procedere liberamente nell’influenzare, anche pesantemente, l’equilibrio di quei Paesi.

    Tunisia ed Egitto è stata quasi una passeggiata. Ma sembra prossimo (se non già partito) il coinvolgimento di Algeria, Libia e Siria in questa strategia.  E questo certo cambierebbe completamente l’attuale equilibrio nello scacchiere arabo.

    Se questo avvenisse, Iran e Pakistan (e Afganisthan) sarebbero messi seriamente in difficoltà; in pochi mesi si rivoluzionerebbe ciò che due generazioni di Presidenti Usa, ( i Bush padre e figlio) non hanno ottenuto in vent’anni e con due guerre.

    E questo sarebbe musica per Israele. :)

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  3. avatarvaleriocirillo - 12 febbraio 2011

    Salve Andrez, complimenti per il blog.
    Quindi vedi un semplice processo di occidentalizzazione del nord Africa, coordinato dagli USA, per motivi economico/politici?
    Quando dici “…gli Usa (e qualcuno ha accennato anche ad Israele) hanno potuto procedere liberamente nell’influenzare, anche pesantemente, l’equilibrio di quei Paesi”, cosa intendi per “pesantemente”? In che modo hanno influenzato la situazione?
    E’ tristissimo pensare che ogni manovra rivoluzionaria sia portata al guinzaglio da un padrone affarista.

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  4. avatarcarmengueye - 12 febbraio 2011

    Il proverbio ” a brigante brigante e mezzo” non è nato per caso, lo dico con mestizia. Difficilmente Davide abbatte Golia; in genere arriva un Golia più grosso. Io ipotizzo che Israele si insinui in questo processo per trarne vantaggi, più che esserne l’artefice.
    E’ due anni che su RR si sentono le geremiadi dei vari Bordin e amici sul disinteresse di Obama per Israele.

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  5. avatarAndrez - 12 febbraio 2011

    Ciao Valerio, grazie per i complimenti e benvenuto nel blog.  :)

    Tutte le azioni piu’ importanti di queste vicende sono state annunciate prima e benedette poi da Obama o Clinton. Mi sembra quindi evidente a chi obbedissero gli eserciti di Tunisia e Egitto.

    A questo poi aggiungerei la forte preoccupazione e la prudenza di Libia e Siria, oltre all’annuncio di forti tensioni interne a quei regimi.

    Per quanto riguarda Israele mi sembra che ancora una volta appaia piu’ come uno strumento (e successivamente il fine) degli Usa, i veri artefici, in questo processo.

    Continuando con le ipotesi, non escluderei che Obama spinga (e abbia le condizioni) per imporre una forma accettabile di democrazia in quei Paesi arabi, coinvolgendo realmente i rappresentanti del popolo nei futuri governi; questo sarebbe la fine definitiva dei vari sultanati e cambierebbe completamente tutto lo scenario pan-arabo.

    I dubbi che mi restano sono su cosa abbia consentito questa operazione, cos’e’ che abbia spostato in modo cosi’ clamoroso ed immediato i rapporti di forza.

    Ad esempio perche’ Russia e Cina non si sono espressi nonostante il palese coinvolgimento Usa; che gli e’ stato concesso in cambio?  :)

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  6. avatarAndrez - 12 febbraio 2011

    Valerio:

    E’ tristissimo pensare che ogni manovra rivoluzionaria sia portata al guinzaglio da un padrone affarista.

     

     

    Ricordando poi che il regime Algerino e’ per cosi’ dire di sinistraeccoli di nuovo:

    Algeri, la protesta in piazza
    Cariche della polizia e feriti
    Nonostante il divieto, i manifestanti sono confluiti in piazza Primo Maggio, chiedendo libertà e democrazia. La città presidiata dalle forze dell’ordine. Primi scontri e arresti

    Sulle “manovre rivoluzionarie” ne parliamo qui (nei commenti) . 😉

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  7. avatarAndrez - 13 febbraio 2011

    L’esercito ha ottenuto il controllo della situazione e la piazza non gli serve piu’.

    Egitto, l’esercito scioglie il parlamento
    Il consiglio supremo annulla la Costituzione

    La situazione non e’ detto che sia disperata, ma senz’altro preoccupante.

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  8. avatarBlog di Andrez » Blog Archive » Guerra in Libia - 20 marzo 2011

    […] già trattato questo argomento, ed avevamo espresso forti dubbi sulla possibilità che le rivolte di popolo dei Paesi del Magreb fossero stimolate ed in parte […]

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  9. avatarBlog di Andrez » Blog Archive » Ucciso Bin Laden. Come mai? - 2 maggio 2011

    […] l’America senta così forte il nuovo controllo che sta imponendo in quelle aree (ne parlavamo qui) al punto di considerare superata la necessità di alimentare la paura del terrorismo e si appresti […]

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  10. avatarBlog di Andrez » Blog Archive » Obama cala le sue carte - 20 maggio 2011

    […] a Febbraio: … Visto il fermento generale di tutta l’area del Maghreb compreso Libia e Siria e […]

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  11. avatarAndrez - 28 marzo 2012

    Scrivevo un anno fa:

    Tutte le azioni piu’ importanti di queste vicende sono state annunciate prima e benedette poi da Obama o Clinton. Mi sembra quindi evidente a chi obbedissero gli eserciti di Tunisia e Egitto.

    Da il Fatto Quotidiano di oggi:

    “Gli Usa dietro  le rivoluzioni arabe dello scorso anno”

    L’inchiesta di Alfredo Macchi, da oggi nelle librerie, svela documenti inediti parla di centri di addestramento voluti e finanziati dagli Usa per “studiare tecniche di rivolta non violenta”. Lo scopo? “Superare le censure dei regimi, rimanendo anonimi”

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