L’uguaglianza: Art. 3 della Costituzione

Salve a tutti,
con grande emozione scrivo su questo portale, il mio è un tentativo di spiegare un principio a me molto caro. Il principio di uguaglianza espresso dall’art. 3 della Costituzione e di come dovremmo pretendere che sia attuato.

Riporto il testo integrale.

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E’ compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Dall’enunciato che ho riportato sopra è facilmente intuibile di come i nostri costituenti non si siano limitati a dichiarare l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, ma hanno posto un vincolo al legislatore di mettere in pratica, attraverso le leggi, in accordo ed in armonia con la costituzione, tale principio. Da qui derivano altri diritti, quali quello al lavoro, all’istruzione, alla salute. Da qui deriva il principio di perequazione fiscale, in base al quale tutti partecipano alla spesa pubblica secondo le proprie capacità. Da qui è statuito che il parlamento è l’organo supremo, cioè l’organo di rappresentanza del popolo sovrano, all’interno del quale si discutono e si approvano le leggi cui sono sottoposti i pubblici poteri.  Da qui deriva anche la tradizionale tripartizione dei poteri, e quindi l’indipendenza della Magistratura rispetto al potere esecutivo: il giudice applica la legge.

Questa, semplificando molto, è l’impostazione originaria che è stata data alla nostra democrazia, ispirata ai principi di libertà (bene supremo ed irrinunciabile dell’individuo) di uguaglianza, di solidarietà. Questo è ciò che vorrei e da qui posso riconoscere gli abusi che sono stati perpretati dalla classe politica che pure abbiamo scelto. E’ come se negli ultimi venti o trent’anni l’Italia intera sia stata una pallina posta su un piano inclinato, che rotola sempre più velocemente, senza più conoscere ostacoli, cioè senza più riconoscere quei sacrosanti vincoli posti dalla nostra Carta a garanzia del rispetto della libertà di tutti.

Abbiamo avuto politici che hanno parlato ai nostri ventri, primo tra tutti il pregiudicato che nel 1994, quando propose la sua discesa in campo, promise un milione di posti di lavoro basati sull’emergente new economy. Un tipo di economia di carta, ben scollata dalle realtà locali che caratterizzano il nostro territorio. Un milione di posti che non so sinceramente dove siano stati collocati, ma molti, allora, credettero a questa chimera. Ed intanto nessuno, perchè ciascuno è preso dal proprio orticello, ha potuto agire o reagire contro gli abusi di costui. Abusi che sono culminati persino nell’elusione del Parlamento (quanti provvedimenti sono stati approvati sulla fiducia? Quante leggi penali promulgate che a leggerle, oggi fanno venire il mal di pancia ?)

E giù sempre più giù, la pallina Italia, lungo il piano inclinato. Il fallimento dell’economia di carta, la piena epoca postindustriale, la politica vuota di contenuti, la legittimazione, da parte degli stessi leader dei partiti, di fare ciascuno come ci pare, senza più guardare al bene comune. E via ancora, l’approvazione del porcellum, la mancata volontà da parte del legislatore di modificarlo, nonostante sia stato censurato dalla Consulta. In fondo, trasformare l’organo supremo di rappresentanza in una sorta di reggia di Versailles dove tutto ruota attorno a Re Silvio, che ha costruito a sua misura pure l’opposizione, piace a tanti.

Le mollezze e gli agi sopiscono il lume della ragione, scollano i nostri rappresentanti rispetto alla realtà che dovrebbero governare. Ed intanto per me l’unica luce in fondo al tunnel, l’unica soluzione ai nostri problemi è e resta la Costituzione. Grillo ha scritto, qualche tempo fa, che la Costituzione non è un libro sacro, ed io in questa sede rispondo che no, non lo è. Rispondo che la Costituzione è una legge lunga, rigida, contiene le istruzioni per vivere bene tra noi consociati. Rispondo che senz’altro non è un libro sacro, ed aggiungo, per fortuna! I libri sacri si distinguono per contraddizioni, mentre le leggi hanno la meravigliosa cratteristica di essere coerenti tra di loro in un sistema ordinato e guidato dal nostro faro.

Mi appello a chi vorrà leggermi: non perdiamo la ragione!


Commenti
Sono stati scritti 7 commenti sin'ora »
  1. avatarFausto Cotti - 10 settembre 2013

    E brava Simona, sei la benvenuta. Condivido pienamente il tuo articolo.
    Che dire? Certo che la Costituzione non è un libro sacro, ci mancherebbe.
    Sarebbe stato bello se da quando è stata creata ad oggi  fosse stata applicata,  ma non sempre questo è successo.  Anzi, spesso parti dello Stato hanno agito tradendone i principi e nessuno ancora ha portato a  piena luce questi fatti.
    Oggi si cerca di cambiarla ma a vantaggio di chi?  Avere una buona  e moderna Costituzione  è tanto ma non basta.
    La politica, il sistema economico, la giustizia, l’Italia intera,  hanno  bisogno di un profondo rinnovamento. Stiamo  arrancando su cumuli di macerie e ci vorrà tanto tempo…(sempre detto che si parta).

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  2. avatarAndrea Cotti - 10 settembre 2013

    Benvenuta cara Simona come Autrice di Persiceto Caffè e complimenti per questo tuo primo ottimo articolo.  :)

    Me lo ricordo quando Grillo urlava  che  La Costituzione non è il Vangelo, il Corano o il Talmud.”

    E aggiungeva pure: “Per qualcuno però lo è, rappresenta le tavole della Legge di Mosè e ne fa un uso religioso, fideistico La agita in manifestazione come il libretto rosso di Mao. La Costituzione è un testo scritto da uomini in carne ed ossa, non da semidei, nel secondo dopoguerra. E’ entrata in vigore il 1° gennaio 1948, 63 anni fa. Il mondo è cambiato da allora. Molti suoi articoli sono condivisibili, altri meno o per nulla, altri ancora appartengono a un mondo ideale o sono stati rinnegati o non hanno avuto nessun lieto fine nella realtà perchè mai applicati... “.

    Poi evidentemente sono cambiati i tempi e, al momento, è diventato un suo strenuo difensore.  Meglio così ovviamente.

    Perchè in effetti la Costituzione non è il Vangelo, … ma è la carta che stabilisce e garantisce i diritti dei cittadini. 
    Oggi forze guidate da malavitosi e sorrette dai loro complici vuole stravolgerla, con la scusa che “è vecchia”, che “non è scritta da semidei” e persino perchè “è spesso inapplicata” … riducendo ed abbattendo molti dei diritti che la Costituzione garantisce.
    Noi ci batteremo in tutti i modi possibili per salvaguardarla.  😉

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  3. avatarPartigiano Dartagnan - 10 settembre 2013

    Firmiamo tutti !!!
    La Costituzione stravolta nel silenzio”. L’appello contro la riforma presidenziale
    Lucarelli, Salvi, Ingroia, La Valle, Giulietti e altri chiedono una firma per fermare la procedura di modifica della Carta messa in opera dalla maggioranza delle larghe intese. Che affossa l’articolo 138, umilia i parlamentari e tiene all’oscuro l’opinione pubblica. Mentre il Porcellum resta

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  4. avatarSimona Trinchera - 11 settembre 2013

    Grazie Fausto per il benvenuto ed i complimenti :)  Penso che dal momento in cui i parlamentari del M5S e i comitati a difesa della Costituzione stanno battendosi per difendere la nostra Carta, dovrebbe essere doveroso da parte della società civile  unirsi a queste iniziative. Possono essere efficaci memorabili manifestazioni, scioperi del consumo (tipo della spesa o astenersi dall’uso dell’auto, ecc). Se ci crediamo, possiamo vincolare i nostri governanti al rispetto della legalità… Penso inoltre che dobbiamo stare molto attenti ai nostri giovani, trasmettere loro i principi in cui crediamo tutti noi. Forse nulla è perduto.

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  5. avatarSimona Trinchera - 11 settembre 2013

    Ciao Andrea, grazie a te per avermi dato questo spazio dove posso “urlare” la mia indignazione. Sì è vero, Grillo al momento si è riscoperto uno strenuo difensore della nostra Carta, ma non basta. Non dobbiamo più delegare, credo sia utile prendere coscienza del fatto che anche in Italia si può vivere civilmente come in Svezia o in Germania. Ci dobbiamo battere per questo ed io lo farò con ogni mezzo a me consentito. Primo tra tutti l’attenzione verso mio figlio, che si comporti sempre secondo le regole (di un gioco, ad esempio, per cominciare :) ). PS del resto se un quartiere come Scampia effettua diligentemente la raccolta differenziata, mi fa ben sperare. Se una città come Messina ha per sindaco Renato Accorinti, significa che non tutto è perduto…

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  6. avatarMyke - 12 settembre 2013

    Ciao a tutti. Dopo aver firmato per anni petizioni, non credo più sia una strada che valga la pena percorrere; a noi non costa nulla farlo, ci tranquillizza la coscienza, ma in realtà le persone che per anni hanno fatto ciò che hanno voluto del nostro paese non ci pensano due volte ad ignorare petizioni e manifestazioni. Tanto la prossima volta continueremo a votarli per un motivo o per l’altro. Tra l’altro Grillo non è diventato tutto d’un tratto difensore della carta, il M5S sta cercando di difendere l’articolo 138, ma ha sempre detto che alcune cose vorrebbe cambiarle, tipo la possibilità di introdurre una legge di iniziativa popolare (e non solo abrogativa con un referendum).

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  7. avatarAndrea Cotti - 12 settembre 2013

    Benvenuto Myke in Persiceto caffè e grazie per questo tuo commento.  :)

    Certo firmare petizione conta il giusto … conta in quanto sensibilizzare e mobilitare persone attorno ad un argomento, e questo a volte, quando ben evidenziato dai media,  può portare “attenzione”. 😉

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