Quelli del Pd “non ce la fanno più”

Quelli del Pd “non ce la fanno più” del fatto che in così tanti elettori esigano “facce pulite”. 

“Non ce la fanno più” dicono a sopportare che le tante brave persone che hanno inserito, gente onesta come i ragazzi del PD che non vanno in giro a rubare al prossimo, o i tanti giovani che non prendono tangenti come quelli che stan facendo la campagna per Ingroia, o quelli puliti che SEL ha candidato in giro per l’Italia … non siano sufficienti a cancellare il letamaio di faccendieri malavitosi che da 20 anni hanno consociativamente consentito al delinquente abituale di mettere assieme, aggiungendovi pure del loro a piene mani, e che tutt’ora, ancora a centinaia, infestano saccheggiandoli i gangli dello Stato. 

E lo dicono pure che “non ce la fanno più” di fronte a tanti elettori che per questo decidono di votare Grillo, non trovando di meglio.

Il loro dramma vero è questo. La certezza infastidita che siano gli elettori a sbagliare.

Il troiaio che tutt’ora si tengono ben stretto all’interno del Pd (o nelle immediate vicinanze) è invece “giusto”, no?

Si certo, per i motivi che abbiamo illustrato, per impedire al nostro Paese altri 5 anni di delinquente abituale e della sua congrega di criminali, … sia pur pieni di disgusto voteremo il Centrosinistra, se non altro per i timidi segnali di cambiamento recentemente offerti.

Ma se fin dai prossimi mesi (comunque vadano le elezioni) questo timido cambiamento non diventerà *pulizia totale*, se non cesseranno insomma a “non farcela più” … crediamo che il Pd avrà ben poco futuro, perchè i così tanti elettori che esigano “facce pulite” diverranno una marea, un fiume in piena travolgente, che spazzerà via tutto.

Firmiamo per il referendum antiporcellum

nichi-vendola-antonio-DipietroParte a Montenero di Bisaccia la raccolta firme per il referendum abrogativo della attuale Legge elettorale, detta anche porcellum.

Di Pietro e Vendola impegnati in prima persona con una manifestazione a Roma per il primo ottobre.

Italia dei Valori e Sel schierati dunque assieme per cancellare il “porcellum”.

Prima Di Pietro dal suo trattore poi Vendola dal sito internet di Sel hanno aperto una corsa di due mesi per raccogliere le firme necessarie per una nuova legge elettorale.

Proprio così; il tempo è ridottissimo e le firme devono essere raccolte entro i primi giorni di ottobre.

Di Pietro ha detto:

“Il referendum è l’unico sistema per indurre il Parlamento a modificare questa legge elettorale che ha arrecato danni alla democrazia e al Paese. Invece di aspettare le nuove elezioni e quindi un nuovo Parlamento che poi riformi il sistema di voto, noi crediamo che il referendum sia il giusto pungolo per lavorare subito alla soluzione. Da oggi – conclude Di Pietro – siamo anche impegnati per il referendum abrogativo delle province, che noi chiediamo da sempre. L’Italia deve tagliare spese inutili e sprechi, se vuole ritrovare stabilità finanziaria e utilizzare risorse per lo sviluppo”.

E Vendola in una sua lettera a sostegno della raccolta delle firme ha dichiarato:

“Mentre l’Italia affoga in un post-berlusconismo fatto di macerie e di qualunquismo, la sinistra si consegna alle bancarelle come un gadget per turisti. Non possiamo star fermi, assistere a questa discesa agli inferi senza reagire.  Le giovani generazioni  e parti rilevanti di opinione pubblica chiedono un segno tangibile, credibile, radicale di cambiamento. Scontiamo anche la poca credibilità di una rappresentanza parlamentare ostaggio delle nomenclature di partito, con un sistema elettorale che riesce a umiliare i principi del pluralismo democratico non garantendo alcuna stabilità politica”.

Vendola e Sel parteciperanno attivamente all’organizzazione dei banchetti per la raccolta delle firme per promuovere il nuovo referendum per abrogare il porcellum, la  “legge-vergogna”, e  dare vita ad un nuovo sistema elettorale, perchè ignorare la crisi della democrazia comporta, secondo Vendola, conseguenze gravi per la qualità e la moralità della politica.

E il primo ottobre noi di Sinistra Ecologia Libertà prepariamoci a riempire una grande piazza di Roma. Fare piazza, intrecciare parole di verità e di ribellione, rendere visibile la voglia di cambiare, aiutare l’Italia migliore a uscire dal guscio della paura e del rancore. Il tempo dell’alternativa è ora”.

Primarie a Cagliari Sel batte il Pd

zeddaVince a sorpresa il candidato di Sel, Massimo Zedda, che supera con circa 500 voti il candidato unico del Pd, il senatore Antonello Cabras.

Queste primarie dunque non cessano di offrirci insegnamenti.

Dopo la clamorosa vittoria di Vendola in Puglia, che per ben due volte ha umiliato il soviet supremo PD,  ecco che la cosa si è recentemente ripetuta a Milano, con la vittoria di Pisapia.

Il PD locale aveva presentato l’Architetto Boeri che i militanti milanesi sapevano coinvolto con la Moratti nell’affare Expò 2015.

In effetti è questo il vero potere delle primarie che tanto disturba D’Alema ed i suoi giannizzeri; che sistematicamente i militanti boccino le figure impresentabili che essi decidono a tavolino.

A Bologna ci sarebbe piaciuto vedere una donna Sindaco. La Frascaroli ha ottenuto un ottimo risultato ma evidentemente Merola è piaciuto ai bolognesi, che si sono recati a votare in massa offrendogli l’investitura.

A Napoli sappiamo com’è andata; il candidato PD, uomo di Bassolino, ha inquinato e imbrogliato l’elezione con voti comprati, pacchetti di schede prevotate, intervento attivo del Pdl locale e pure infiltrazione camorriste. A Bersani che ha annullato il risultato di quelle primarie chiedendo responsabilità: “Non consegniamo la città alla destra”. Cozzolino ha risposto che lui va avanti comunque, ritenendo “politicamente avventata, sbagliata, lesiva dello statuto del partito, inaccettabile sul piano procedurale e incomprensibile” la decisione, e aggiunge che -“Non escludo l’incontro con altre forze, compreso Casini”. La domanda evidente a questo punto è: ma chi ha lasciato candidare questo individuo? E che c’entra questo buontempone col PD?

Ed ecco che ieri a Cagliari la situazione di Milano si è ripresentata; il potente esponente del PD Senatore Antonello Cabras, 61 anni, è stato sconfitto dallo sfidante di Sel, il giovane consigliere comunale e regionale Massimo Zedda con uno scarto di circa 500 voti: Cabras fermo a 1750 voti contro i 2360 del candidato di Nichi Vendola. Anche in questo caso è scattato il malumore dei militanti che evidentemente non hanno gradito Cabras (fu tra quelli che fecero cadere Soru dall’interno) e hanno disertato le urne.

In ogni caso, le primarie si sono rivelate non solo un grande momento di partecipazione democratica, ma anche un formidabile strumento per far venir fuori le tante magagne ancora presenti nelle direzioni dei vari ras locali del PD.

Ed ovviamente alla casta PD non piacciono più. :mrgreen:

Vendola in crescita

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Durante la trasmissione 8 e mezzo di ieri sera, alla  presenza di Vendola come ospite, Demopolis ha presentato un sondaggio su Sel e l’immagine di Vendola stessa.

Primo dato importante la fiducia nel presidente della regione Puglia che appare mediamente al 46%, ma arriva fino al 55% nei giovani tra i 18 e 34 anni.

Per gli elettori i punti di forza di Vendola sono:

* l’essere carismatico (67%),

* innovativo (55%)

* competente (51%).

* concreto 42%

* moderato per il 30%.

Ad oggi il partito di Vendola, Sinistra ecologia e libertà,  arriva all’8,2%,  in forte crescita tendenziale

La provenienza dei suoi elettori; cos’anno votato alle ultime politiche:

* il 24% ha votato nel 2008 la Sinistra Arcobaleno

* il 43% ha votato il Pd di Veltroni

* il 9%  ha votato l’Idv e Di Pietro

*  il  22%  si era astenuto nel 2008

*  il 2% da Pdl e Lega Nord.

Il totale degli elettori disposti oggi a votare Vendola supera i 3 milioni di voti.

In un eventuale scontro per le Primarie, Vendola vincerebbe contro Bersani  43 a 38.

Nello stesso sondaggio pubblicato un paio di settimane prima, Vendola conduceva 42 a 39. Il vantaggio è quindi aumentato da +3 a +5

Significativo il dato di oggi tra gli iscritti al PD, che mostra Bersani vincente solo 40 a 36.

Aria nuova a Bologna (e non solo là)

VendolaUn sondaggio elettorale di  Agenzia DIRE sulla situazione a Bologna ha mostrato un orizzonte davvero sorprendente, confrontandolo con le Comunali del marzo scorso;

* cala il Pd del 3,4%   e crolla Pdl del 5,3%;

* dimezzata l’Italia dei Valori (dal 7,8% al 3,7%);

* in calo per la prima volta la Lega (-1,4%);

* in leggera crescita l’Udc dal 3,9% al 4,8%;

* stabili i grillini all’8%;

* appena presente il partito di Fini, che con Futuro e libertà si ferma all’1,6;

* sfonda letteralmente Sinistra e libertà, quadruplicando i suoi voti dal 3,4% al 12,4%.

Vediamo la tabella.

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Ecco, dopo tanto tempo torno a vedere la ‘mia’ Bologna, grassa e dotta, che di fronte a figure finalmente credibili e capaci di presentare un progetto politico vero sa uscire dall’astensionismo e prendere una posizione netta.

Che poi non inventiamo nulla, che sono anni che diciamo che in politica 4+5 non fa sempre 9, che sommare sulla carta le percentuali di partiti incompatibili non significa poi trasformarli in voti reali.  E questo a Bologna lo sappiamo molto bene da anni, sin da quando 10 anni fa i icttadini ‘di sinistra’ si rifiutarono di votare un grigio funzionario imposto dal partito e si astennero in massa, lasciando la citta’ a Guazzaloca.

Stessa cosa possiamo dire di Del Bono; a marzo scorso vinse e divento’ sindaco, ma non e’ che fosse piaciuto tanto ai bolognesi, che per oltre il 35% si astennero. Poi sappiamo come ando’.

Ed ecco invece questa bella immagine di oggi, con i bolognesi a premiare le idee nuove e fresche. E onetse.

E a mostrare che la stupida grettezza leghista a Bologna non puo’ attecchire. E forse inizia a stancare in tutto il Paese.

Bologna con questo sondaggio ci consegna la bella sensazione che questa tendenza possa presto essere generalizzata a tutta l’Italia.

Che e’ tempo di cambiare aria ragazzi.  :mrgreen: