Assunzione con dimissioni in bianco

Per “dimissioni in bianco” si intende quella pratica illegale, messa in atto da alcuni datori di lavoro, che consiste nel far firmare, solitamente ai neoassunti, un foglio senza data per simulare le dimissioni;  si tratta di un modus operandi meschino e primitivo utilizzato soprattutto nei confronti delle donne e dei piu giovani.

L’ultimo governo Prodi, con la legge 188, firmatarie Titti di Salvo e Marisa Nicchi, riuscì ad eliminare questo fenomeno con un semplice accorgimento: per dimettersi si doveva compilare un modulo numerato progressivamente.
Tale legge fu immediatamente abrogata dal successivo Governo Berlusconi, subentrato dopo la caduta del governo Prodi, questo fu il primo atto di una lunga serie del ministro Sacconi, che riteneva la legge un laccio per le imprese.

La legge Fornero 92 del 2012, dopo enormi pressioni, esercitate sia fuori che dentro il Parlamento, tentò inutilmente di dare soluzione a tale problema.
La commissione lavoro della Camera, grazie alla testardaggine del gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia LIBERTA’ ha discusso la legge ed ha licenziato un testo che sarà in discussione nei prossimi giorni alla Camera.
Approvare tale legge vuol dire restituire un diritto di civiltà vergognosamente cancellato.
Il circolo di Sinistra Ecologia LIBERTA’ di Terred’acqua si augura che le forze democratiche presenti in Parlamento riescano in tale intento.

Alle amministrative SEL ci sarà

Alle prossime amministrative a Persiceto Sinistra ecologia LIBERTA’ ci sarà, con il proprio simbolo, con le proprie donne e con i propri uomini, ci saremo perchè UN’ALTRA PERSICETO E’ POSSIBILE!

Manifesto programmatico per i Comuni di Terred’acqua
Base di confronto con le altre forze politiche di centrosinistra nei comuni dell’Unione

A Persiceto essendo un comune sopra i 15.000 abitanti presenteremo una nostra lista e nel caso vi saranno convergenze programmatiche, come confidiamo e speriamo, sosterremo la candidatura a Sindaco di Renato Mazzuca.

Ci saremo per cambiare le modalità di governo:

Il nostro obiettivo deve essere quello di potenziare la partecipazione attiva dei cittadini oltre la logica della mera consultazione, assumendo un regolamento che nella piena attuazione della legge regionale 3/2010, affermi il principio dell’integrazione tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipata e deliberativa, riconoscendo ai cittadini il diritto all’attivazione di processi partecipativi basati sulla conoscibilità degli atti amministrativi, sul principio di terzietà nella loro gestione e sull’approvazione del documento conclusivo da inviare al Consiglio Comunale.
Per quanto riguarda le Unioni dei Comuni, è importante definire chiari meccanismi che prevedano la consultazione degli assessori comunali e che salvaguardino il potere di indirizzo e controllo dei Comuni anche per le funzioni delegate alle Unioni

Ci saremo per ridurre il consumo di suolo in area metropolitana

Anche in una regione che vanta una buona tradizione pianificatoria come l’Emilia-Romagna, il neoliberismo edificatorio, unito alla crisi economica dei Comuni alla ricerca di oneri di urbanizzazione, ha generato un abuso del consumo di suolo vergine, non certo proporzionato alle reali esigenze della popolazione.
In provincia di Bologna sono altre 13.000 gli immobili censiti invenduti (2011). In tal senso è assolutamente necessario mettere un freno a tale insensato sviluppo, che pone la provincia di Bologna ad essere quarta in italia per quantità di suolo vergine consumato. Il tasso di crescita in provincia fra il 2003 ed il 2008 è stato compreso fra 1,57 e 1,17 ettari/giorno (ultimo dato a disposizione).
Occorre dimezzare (almeno) questo valore per tendere a 0,5 ettaro/giorno a livello provinciale. Per questo bisognerà operare su una rimodulazione dei piani edificatori vigenti riducendone opportunamente il dimensionamento ed imponendo un rispetto assoluto dei vincoli ambientali, quali quelli di natura idrogeologica e sismica, anche a tutela della sicurezza delle nuove abitazioni e senza richieste di deroghe o varianti ai vincoli stessi.
Le nuove espansioni urbanistiche dovranno essere motivate sulla base di particolari condizioni economico-sociali che comunque tengano conto della realtà del territorio, delle sue peculiarità fisiche e geologiche, della situazione ambientale, della densità edificata, della modalità di trasporto di persone e cose (prioritario il collegamento con il servizio ferroviario metropolitano).

Ci saremo per mantenere alti i livelli del welfare e della sanità.

I Comuni dell’area metropolitana si dovranno impegnare ad incrementare le risorse economiche pubbliche dedicate alle politiche sociali. Inoltre dovranno assumersi l’impegno di cercare di mantenere i servizi sul territorio, affinchè la comune gestione dei servizi socio-educativi, sanitari e scolastici (all’interno delle Unioni di Comuni) non conduca ad una riduzione e centralizzazione degli stessi e dei posti di lavoro.
In caso di tagli ai finanziamenti del Sistema Sanitario, definiti da altri soggetti pubblici occorre promuovere la partecipazione dei cittadini, delle forze sociali e politiche nella riprogettazione dei servizi.
Un welfare di comunità, che garantisca, con la previsione di minori risorse, i livelli essenziali del sistema socio-sanitario del nostro distretto, la cura delle esigenze sempre piu emergenti degli anziani, dei minori e dei disabili, con uan verifica sulle difficoltà di compartecipazione delle famiglie in difficoltà economica ai costi dei servizi.
In questo quadro è necessario che tutti i Comuni dell’Unione di Terred’acqua si adoperino, affinchè sia mantenuto il presidio sanitario dell’Ospedale di Persiceto, con il Pronto Soccorso efficiente, la sua vocazione specialistica ed il massimo sfruttamento delle sale operatorie, in un momento di spending review e riduzione di posti letto ospedalieri è imperativo implementare l’attività specialistica ambulatoriale compresa l’interventistica chirurgica ambualtoriale, così come debbono essere potenziati gli interventi in day service di cataratta.
Il Polo sanitario di Crevalcore, di cui sono già terminati i lavori di messa in sicurezza e presto inizieranno quelli di ripristino, deve avere garanzie che tutti i servizi esistenti prima del 2012 possano rientrare all’interno della struttura a lavori terminati.

Ci saremo per il lavoro e l’innovazione e l’ambiente.

Occorre utilizzare questa fase di ridotta capacità di spesa per estendere il confronto a nuove strategia necessarie per fronteggiare la crisi ambiantale, energetica, sociale ed economica sul lavoro, individuando le scelte capaci di favorire la riconversione ecologica dei prodotti e dei processi produttivi e sociali per ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico ed individuare i settori in cui sia possibile favorire l’occupazione nel rispetto dell’ambiente e della natura.
Dobbiamo mettere in campo un’opera di sviluppo della rigenerazione urbana, della ristrutturazione degli edifici esistenti per la sicurezza sismica e la riduzione drastica dei consumi energetici.
Inoltre è necessario insistere per la tutela del territorio agricolo, come condizione fondamentale per il rilancio del lavoro nel settore dell’agricoltura e del suo indotto, nell’ottica della qualità dell’alimentazione, della produzione biologica ed a chilometro zero.
Ogni Comune dovrebbe, sull’esempio del Comune di Bologna, dare maggior spazio, nei propri bandi, alle offerte di lavoro per i cassintegrati, i disoccupati di lungo periodo, gli ultracinquantenni, i giovani inoccupati, gli adulti soli con figli. Nelle gare dunque, dovrebbe essere prevista una percentuale minima di spesa per l’affidamento di bene e servizi a cittadini che si trovano in difficoltà.

Ci saremo per una politica culturale di respiro metropolitano.

Immaginiamo una città metropolitana, attiva anche nelle periferie e non centralizzata dentro le mura del capoluogo, le attività culturali debbono essere messe in rete su tutto il territorio provinciale, attività che siano sinergiche e collegate, un’offerta capillare di spettacoli, film, concerti e mostre presuppone un ragionamento che si impernia essenzialmente sul concetto di distribuzione e di circuitazione. Serve un lavoro di concerto fra gli assessorati per creare le infrastrutture di rete organizzativa e distributiva.

Ci saremo per la mobilità metropolitana.

Integrazione servizi treno-bus-bici con l’obbiettivo di spostare dalla mobilità privata il 20% a favore della mobilità ciclistica, creare percorsi protetti ciclabili per collegare i servizi scolastici per creare una cultura e un uso del territorio compatibili con l’ambiente e quindi a misura dei cittadini.
Nella prossima legislatura si dovrà terminare la progettazione e realizzazione del recupero del vecchio tracciato ferroviario della Bologna-Verona per una sua trasformazione in pista ciclabile che colleghi i Comuni che si affacciano sul tracciato.

Ci saremo, per contribuire ad una nuova e partecipata Politica.

Posizione SEL Terred’acqua su outlet Persiceto

Sinistra Ecologia Libertà -Unione Comuni Terred’Acqua

Per il Sindaco Renato Mazzuca, per la Giunta, per i Capigruppo

per i Consiglieri Comunali

10 giugno 2013

Oggetto: Outlet

 

Il Coordinamento di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) Unione Terre d’Acqua, in merito al progetto di outlet presentatoci dal Sindaco Mazzuca, consapevoli che la proposta avrà un grande impatto sul territorio, sul suo sviluppo economico, culturale, sociale, anche per le generazioni future, esprime quanto segue:

– il modello di sviluppo rappresentato dagli outlet non identifica il nostro modello di sviluppo del territorio, sia perché sotto il profilo economico ha dimostrato di non essere risolutivo della crisi, sia perché sotto il profilo ideale identifica i valori che sono all’opposto dei valori di riferimento della nostra azione politica ed promuove una società basata sul consumo (di beni come di territorio) e di impoverimento dei rapporti sociali tra le persone, creando spazi finti, somiglianti a quelli veri, ma privi della loro storia ed identità, che si sostituiscono ai centri storici dei paesi che sono il vero valore aggiunto delle nostre comunità, dei “posti” e non dei luoghi;

– constatiamo che l’amministrazione comunale sta informando la cittadinanza sull’outlet, ma non ha ritenuto di coinvolgerla attraverso gli strumenti di democrazia partecipativa indicati dalla legge regionale n. 3/2010 (Norme per la definizione, riordino e promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali) in maniera tale da garantire di avere tempi e modi per approfondire la conoscenza della materia attraverso i percorsi partecipativi codificati da tale legge;

– la legge regionale 3/2010 permetterebbe di attuare percorsi partecipativi di democrazia diretta che incrementerebbero la qualità democratica della comunità persicetana e di tutta l’Unione Terre d’acqua, creando maggior coesione sociale, governando la conflittualità e facilitando l’individuazione di obiettivi e mezzi condivisi;

– ricordiamo che questi percorsi partecipativi sono stati invece richiesti e praticati da alcuni Comuni del cratere del terremoto, perché cittadini e politici condividessero scelte importanti per la comunità sulla ricostruzione e sul futuro sviluppo economico, culturale e sociale del proprio territorio. Aderendo alla legge regionale 3/2010 tali Comuni hanno anche ricevuto finanziamenti dalla Regione per poter esplicare i percorsi partecipativi. Ne sono esempi il Comune di Crevalcore sul rilancio delle attività commerciali, l’Unione Comuni Bassa Reggiana sui servizi socio-educativi, Ferrara sul miglioramento del regolamento urbanistico in merito al danno sismico, Nonantola sul progetto urbano integrato ecc.;

– riteniamo fondamentale che, vista l’importanza e il grande impatto sul territorio di questo progetto, il processo di partecipazione sia esteso a tutta la comunità di Terre d’acqua è non limitato alla sola cittadinanza persicetana;

– Non possiamo pertanto condividere la tempistica indicata dall’Amministrazione comunale che sembra privilegiare in primis la richiesta del proprietario dei terreni su cui sorgerà l’outlet, ing. Luigi Ferretti. Infatti, secondo quanto riferitoci dal Sindaco, entro settembre Ferretti vuole giungere ad avere il cambio di destinazione d’uso del suo terreno, altrimenti minaccia di abbandonare Persiceto. Pensiamo che la amministrazione comunale non debba accettare ed assecondare questa imposizione, perchè tale tempistica esclude la possibilità di attuare un percorso partecipativo che per noi è imprescindibile per poter arrivare ad una decisione condivisa sul futuro di San Giovanni per il bene di tutta la cittadinanza;

– a questo proposito SEL promuove ed appoggia i cittadini persicetani, le associazioni, i comitati e quanti stanno dando vita a petizioni sia in base allo Statuto del Comune di San Giovanni sia perché la legge regionale n. 3/2010 venga applicata;

– chiediamo quindi che il Consiglio Comunale deliberi in merito all’outlet, solo dopo che si sarà attivato e concluso il percorso partecipativo della legge regionale 3/2010.

Il coordinatore

Sel Unione Terre d’Acqua Roberta Sangiorgi

Rinunciamo all’acquisto degli F-35

F-35 inutili e troppo cari, a dirlo non sono i “soliti” pacifisti ma il governo canadese che ha rinunciato all’acquisto di 65 cacciabombardieri F-35.

Secondo del governo di Ottawa, i costi sono più che raddoppiati rispetto alle previsioni: 23 miliardi $, nei prossimi 20 anni, di cui oltre metà sono costi operativi. Se applichiamo le stesse stime all’Italia, che vuole acquistare 90 aerei (di cui 30 nella versione B – a decollo corto e atterraggio verticale – più costosa della versione A), otteniamo una spesa di almeno due miliardi all’anno nei prossimi venti anni.

Una spesa di cui francamente gli italiani non sentono il bisogno, soprattutto in un periodo in cui il nostro Paese sta attraversando una gravissima crisi finanziaria ed economica che sta provocando un forte aumento della povertà, della disoccupazione, del disagio e dell’insicurezza sociale, i cui segni sono già ben visibili sul nostro territorio, i drastici tagli agli Enti Locali e alle Regioni nel periodo 2011-2013 superano i 33 miliardi di euro e rischiano di compromettere la loro capacità di fornire risposte concrete ed efficaci alle necessità fondamentali dei cittadini e delle famiglie.

Il caccia F35 è un’arma da guerra con capacità di trasporto di ordigni nucleari e, come altri strumenti simili, non può non essere in contrasto palese sia con l’articolo 11 della Costituzione italiana e con la Carta dell’Onu, sia con le missioni di pace previste dalle Nazioni Unite che escludono l’impiego di simili ordigni distruttivi.
Chiediamo dunque al nostro Governo di non procedere all’acquisto dei cacciabombardieri F35 e di destinare i fondi già stanziati per l’acquisto dei suddetti caccia F35, e non più utilizzati per tale scopo, al rilancio e allo sviluppo del paese, alla salvaguardia delle pensioni delle fasce sociali più deboli, nonché agli Enti Locali per garantire quei servizi sociali essenziali volti a rispondere ai bisogni primari dei cittadini e delle famiglie.

Un Sindaco di Terred’acqua in Parlamento

E’ di questi giorni la notizia che Claudio Broglia, sindaco di Crevalcore e Presidente dell’Unione dei comuni di terre d’acqua, parteciperà in qualità di candidato alle primarie del PD, per l’identificazione dei candidati alle prossime elezioni politiche.
Credo che questo sia il giusto riconoscimento per un amministratore locale che prima come assessore, poi come vice sindaco infine come sindaco, si è caratterizzato per l’innovazione, per la caratterizzazione dei rapporti umani, per l’amore verso il suo paese.
L’impegno profuso in questi anni, fino a maggio 2012 (ovvero fino a subito prima del terremoto), nell’emergenza del terremoto senza mai apparire eccessivamente, lavorando in silenzio ma costantemente, assieme agli altri sindaci ed amministratori dell’Unione, per uscire dall’emergenza ed il successivo impegno in prima persona per la ricostruzione hanno fatto di broglia un esempio da seguire.

Ho avuto occasione di vederlo nel periodo della tendopoli a Crevalcore a qualsiasi ora del giorno o della notte, spendere una parola ai propri concittadini in difficoltà.
Io non sono un elettore PD e non potrò aiutare il mio sindaco in questa avventura, confido però che i tanti elettori del PD dei nostri territori e non solo, vorranno dare una mano a Claudio in questo impegno delle primarie, prima e successivamente in occasione delle elezioni politiche, per far si CHE UNO DI NOI possa darci una mano dal Parlamento.