Sotto alla Fontana del Nettuno

Un interessante articolo di Paolo ci introduceva alla visita di Bologna sotterranea.

Per la lunghezza dei commenti, abbiamo aperto questo nuovo articolo, così da poter meglio sviluppare l’argomento “i sotterranei della fontana del Nettuno” presentando le belle immagini tratte dal sito di Massimo Brunelli.

La fontana fu progettata dall’architetto Tommaso Laureti nel 1563 e venne sormontata dalla imponente statua in bronzo del dio Nettuno dello scultore Jean de Boulogne, detto il Giambologna,  che dopo aver litigato con il noto fonditore “Zanobio Portigiani” della Fabbriceria di San Petronio, fuse da solo il bronzo per la statua in una stanza al piano terra nell’attuale Piazza Galvani, dove una lapide ricorda l’impresa.

Il monumento sorge nella piazza aperta nel 1564, per la costruzione della fontana (terminata nel 1565) fu abbattuto un intero isolato e la spesa fu ripartita tra le case e le botteghe adiacenti. La statua del dio Nettuno venne collocata esattamente nel punto di intersezione tra il cardo e il decumano, le antiche vie di età romana, che determinavano il centro dell’area urbana.

L’alimentazione idrica della fontana, che vanta ben 90 zampilli, era fornita dalle acque di Valverde.

La pietra nera della vergogna.
Ai turisti in cerca di curiosità, i Bolognesi amano spesso indicare una particolare vista della fontana, non mancando di narrare loro che il Giambologna volesse realizzare il Nettuno con i genitali più grandi ma la Chiesa glielo proibì. Lo scultore però non si arrese, infatti disegnò la statua in maniera tale che da una particolare angolazione il pollice della mano sinistra tesa del Nettuno sembri spuntare direttamente dal basso ventre, facendogli suggerire (eretto) il genitale; a prova dello stesso, viene mostrata ai turisti, una pietra pavimentale nera, detta anche “della vergogna” posta in un punto ben preciso in Piazza del Nettuno che ne agevola la visione.

Prossima tappa dove dobbiamo sentirci tutti coinvolti, sarà “sotterranei e gattabuie di Persiceto“.   :mrgreen:

Avete immagini del sottosuolo di Persiceto? Inviatecele e le pubblicheremo.

Sotterranei Nettuno

  1. Bella l’idea !
    – Persiceto per quanto ne sò NON ha sotterranei ,ma ha una ricca rete di canali  di cui rimane  in superfice pochissima traccia
    Non mi risulta vi sia una cartografia storica ( una “voce” persicetana la addebita a motivi non “casuali ” ,ma forse è una voce ) pertanto quello che si sa  è frutto del ricordo degli anziani , delle notizie tramandate  e di affioramenti  in occasione di scavi per vari motivi .
    – Persiceto aveva le carceri fino alla fine degli anni  60
    – Durante la guerra  Persiceto essendo sulla linea ferroviaria per la Germania  era  oggetto di  bombardamenti  piu’ di tante altre zone , non  mi risulta vi fossero rifugi come a Bologna ,ma la gente  si rifugiava in luoghi ritenuto meno a rischio.
    I miei genitori ad esempio andavano “in mez al mell” zona che naturalmente non costituiva un obiettivo militare
    Dove andavano i Persicetani ?
    Corsi d’acqua , sotterranei ( ?? ) carceri , rifugi bellici  quanto si potrebbe  rivisitare  dando organicità a quello che già è stato scritto , dando  voce alla memoria della gente ,riportando alla luce i documenti eventualmente  conservati nelle nostre case …. chi  se la sente ?
    Se poi , data la specificità del tema , da Bologna  venisse un aiuto magari  in collaborazione  con chi già OTTIMAMENTE  a Persiceto si occupa di storia  locale    non credo che  nessuno si offenderebbe .

  2. Ben venga questo nuovo articolo… mi ricollego al precedente blog…
     Ciao Andrea, conosco molto bene questo luogo in quanto è stato soggetto di ripetute esplorazioni.
    Il condotto, unito come già hai accennato, a quello della Remonda, oltre alla Fontana suddetta, alimentava la vasca dei cavalleggeri, il pozzo del Terribilia (oggi quello che si vede è una copia), la Fontana Vecchia, il Giardino dei Semplici (ovvero il giardino privato del cardinale o anche il primo orto botanico della città, oggi l’ex Sala Borsa, … i “semplici” erano la piante acquatiche”) e una fontanella qui contenuta.
    Nel sottosuolo sono ancora presenti parte di questi grandi condotti ma purtroppo murati.
    Andando a visitare gli scavi di Sala Borsa, si possono ancora notare la grande cisterna rotonda ed una delle 4 vasche a crociera.
    Sottosuolo persicetano… mmm bella idea… chissà che non spunti qualche novità… :mrgreen:  

  3. Ciao Paolo… al momento nei vari archivi (comunale, provinciale, regionale) non è spuntato nulla su rifugi AA presenti a Persiceto… ma ciò non toglie che non si possa approfondire il discorso… mi attivo subito…

  4. Risi Giuliano, per tanto tempo impiegato all’Ufficio Tecnico Comunale so che amava questi aspetti di Persiceto e che aveva tenuto immagini e documentazioni dei vari scavi con ritrovamenti delle Rocche, di fosse comuni nella piazza, di ville romane o di condotti sotterranei che, spesso nella fantasia popolare, congiungerebbero la Chiesa Collegiata con i Monasteri dei Frati presso le scuole, delle Suore prsso il Parco Pettazzoni e quindi dei Cappuccini nella medesima via.

    Fino a pochi anni fa era poi possibile vedere nei cortili privati tratti a cielo aperto dei canali interrati; ora non so se qualcuno è sopravvissuto.

  5. Beh, oggi si sa che tutti gli edifici religiosi erano collegati tra di loro (molti ho potuto percorrerli personalmente ma altri furono murati in seguito… 😥 ) e sarebbe davvero interessante riuscire a recuperare qualcuno di questi passaggi.