Leghisti extracomunitari

leganordLa Padania non esiste.

Tuttavia sarei per ribadire, che la facciano, Padania e secessione. Basta però che tengano conto di alcune immediate conseguenze:

1. sono loro che si staccano dall’Italia e, di conseguenza, il resto d’Italia resta in Europa, loro no;

2. un nanosecondo dopo aver fatto la secessione diventano extracomunitari, e si applica la Bossi-Fini ad ogni leghista;

3. si applicano alle loro merci gli stessi dazi che si applicano alle merci che vengono fuori dall’Europa;

4. niente più foraggiamenti europei per le quote latte truffaldine e le fabbrichette lombarde che poi spostano la produzione nei paesi dell’est;

5. niente più prodotti dal centro e sud Italiasvenduti al nord a prezzi ridicoli;

6. piadina obbligatoria (e tassativamente al crescione) a chi gode vacanze a Rimini/Riccione, con falce e martello e/o edera repubblicana, e a costi giapponesi. E solo per chi parla romagnolo stretto naturalmente, con esame alla frontiera.

7. quando passano la Cisa, se non parlano in spezzino stretto o carrarino, giù mazzate sullo scroto finchè non lo imparano.

Che ne dite, altre idee ?  ;Z

 

Nemmeno a pagamento

berlusca-condomStamattina una vignetta su di un quotidiano, credo di Ellekappa,  diceva:

“E la fiducia? … a Berlusconi non la danno più nemmeno a pagamento”

Ecco, credo che se a Berlusconi non la danno più nemmeno a pagamento si sia proprio alla fine.

Forza Lega

lega-scuolaAdro è il Comune che si distinse per aver rifiutato i pasti ai bimbi che non pagavano la retta della scuola materna.

Gli altri mangiavano e loro dovevano guardare in silenzio.

Ci sono parecchi leghisti ad Adro,  la Lega è il primo partito, ma non ha la maggioranza assoluta:

Comune di Adro (Abitanti: 7.073 / Elettori: 5.456) Lega Nord – 1.641 voti;   il 45,58 % dei votanti, poco più del  30% degli Elettori.

Tuttavia secondo la loro concezione della gestione della Cosa Pubblica hanno ritenuto che il Comune fosse di loro proprietà ed hanno cominciato con l’impossessarsi di una scuola.

Come si saranno sentiti i ragazzi NON leghisti  (pur sempre il 70%) di fronte a questo spettacolo?

Che concezione della democrazia, delle Istituzioni e del pluralismo svilupperanno a quella scuola?

Banchi Padani

Posacenere Padano

Vetrata Padana

Zerbino Padano

Avvisi Padani

Tetto Padano

tetto-padano

Il prossimo passo saranno i grembiulini verdi per tutti.  :mrgreen:

Una Legge Anticorruzione

corruzioneLa corruzione, secondo i dati della Banca D’Italia,  oggi ci costa  60 miliardi di Euro.

Nel 1992, Tangentopoli ci costava 6-7 miliardi l’anno.  In 18 anni è cresciuta 10 volte.

A Mirabello, un Fini sarcastico ha chiesto a Berlusconi  che fine abbia fatto la legge anticorruzione.

Silenzio di tomba.

Silenzio pure da  Schifani,  presidente del Senato dove giace in un cassetto il DDL.

In un’altro cassetto del Senato giace insabbiata la legge di iniziativa popolare presentata da Beppe Grillo con 350 mila firme di altrettanti cittadini che tra l’altro chiedono di stabilire l’ineleggibilità dei condannati.

Al dibattito “Convivere con la corruzione”, Il Fatto quotidiano ha proposto la discussione di un nuovo testo, penetrante e rigoroso ben oltre di quello governativo, ai rappresentanti dei partiti;  Antonio Di Pietro (Idv), Claudio Fava (Sinistra e libertà), Fabio Granata (Futuro e Libertà) e Matteo Renzi (Pd).

Il tentativo è di valutare l’ emergere di una maggioranza trasversale disposta ad approvarlo in tempi brevi, compresi i finiani.

Il testo elaborato con l’aiuto di giuristi, magistrati e altri esperti:

1) Prevedere il recepimento della Convenzione penale del Consiglio d’Europa sulla corruzione, sottoscritta a Strasburgo dagli stati membri nel 1999 e mai ratificata dall’Italia.

2) Introdurre nuove fattispecie di reato per sanzionare i più moderni crimini dei colletti bianchi nell’èra della globalizzazione (come l’autoriciclaggio,la corruzione fra privati, il traffico di influenze illecite).

3) Ripristinare il falso in bilancio sciaguratamente abolito dal secondo governo Berlusconi nel 2001-2002.

4) Mettere mano al sistema della prescrizione: l’ideale sarebbe arrestarne la decorrenza al momento dell’esercizio dell’azione penale, cioè della richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm. Oggi, grazie alla legge ex-Cirielli, la corruzione si prescrive 7 anni e mezzo dopo che è stata commessa, e quella giudiziaria dopo 10 (prima scattava dopo 15 anni).

5) Cogliere il meglio dalla miriade di proposte e disegni di legge giacenti in Parlamento e ivi insabbiati da varie legislature (due del Pd, uno dell’Idv, uno quasi preistorico dei Verdi e persino uno dell’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella, nato dal lavoro di una commissione istituita nel 2006 dal governo Prodi-2, di cui facevano parte magistrati di Mani Pulite come Piercamillo Davigo e lo stesso Greco).

6) La “proposta Cernobbio“. L’idea di partenza,  avanzata per la prima volta a Cernobbio nel settembre del 1994, in piena Tangentopoli, dal pool Mani Pulite e da un gruppo di giuristi e docenti universitari (fra i quali l’attuale presidente dell’Unione Camere penali, Oreste Dominioni, all’epoca legale di Berlusconi), era articolata in tre punti.  A) Legislazione premiale per incentivare il “pentitismo” anche in questo tipo di reati, cioè per incoraggiare il corruttore o il corrotto che va spontaneamente a confessare e a denunciare i suoi complici, “prima che la notizia di reato sia stata iscritta a suo nome e comunque entro tre mesi dalla commissione del fatto”. Sempreché restituisca il maltolto fino all’ultima lira. E con la sanzione automatica della decadenza e dell’interdizione dai pubblici uffici. In pratica, si rompe il vincolo di omertà fra corruttore e corrotto e si innesca una corsa a chi arriva prima a denunciare se stesso e l’altro per guadagnarsi l’impunità. L’obiettivo era quello di far emergere gran parte del sommerso di Tangentopoli, evitando ricatti e veleni. B) I reati di corruzione e concussione diventano uno solo: è vietato offrire e dare soldi a un pubblico funzionario, non importa se costretti o spontaneamente, né in cambio di quale favore lecito o illecito. C) Linea dura con chi arriva fuori tempo massimo, o non confessa tutto, o viene colto con le mani nel sacco; custodia cautelare obbligatoria per corrotti e corruttori, come per i mafiosi, con sostanziosi aumenti delle pene. Sedici anni fa la proposta suscitò reazioni entusiastiche da An e dalla Lega.

D’Alema e l’ottuso zoccolo duro

dalemaD’alema si sente furbo; è anzi certo di essere il più intelligente a sinistra, e senza dubbio estremamente più scaltro e scafato di noi poveri militanti ottusi.

Lui, come Berlusconi, è convinto che il “suo” popolo di sinistra, il mitico “zoccolo duro” penda dalle sue labbra e sia pronto a seguirlo in qualsiasi astuto e sagace progetto egli decida di lanciare.

D’altra parte la sua concezione verticistica del partito e della politica non gli consente altro; lui è il Leader Maximo teoreta e guidapopolo. Con la verità in tasca. Mica gli altri.

Senonchè, come sostiene Umberto Eco, D’alema non ne azzecca una, anzi, non ne ha mai azzeccata una.

Recentemente devono essergli giunte voci allarmate sulla sua recente campagna pro Casini e contro Vendola, sui suoi flirt con Fini & Tremonti  ed in genere, sul fatto che …qualcuno a sinistra potrebbe anche considerarlo il maggiore responsabile della attuale drammatica situazione del Paese e delle Istituzioni, sotto saccheggio da parte del suo padrino Berlusconi.

Ma è durante la scorsa campagna per le Primarie che il nostro teoreta decide di usare l’ottimo e popolare canale di Zoro per spiegare una volta per tutte che, tra l’altro,  non è vero e non è colpa sua se in 7 anni non si è fatto il conflitto d’interessi e se oggi Berlusconi ha tutto il potere.

Sentiamolo.  :mrgreen:

  • Tralasciamo lo squallore iniziale della disputa elettorale con Franceschini, sia perchè è acqua passata sia per pietà con noi stessi.
  • D’Alema dice che contemporaneamente alla sua presidenza della Bicamerale (1996-98, clamoroso fallimento) nel marzo del 98  la camera ha fatto approvare la legge sul conflitto d’interessi. Poi cade Prodi ed il successivo governo D’alema la porta al Senato, ma modificandola “per migliorarla”. Ci mettono quasi 2 anni e all’inizio del 2.000 la legge passa, ma deve tornare alla Camera. Cade anche il Governo D’Alema e nessuno più la ripresenta, abbandonandola. Fra tutti, “se c’è uno che c’à provato son stato io” dice D’Alema, e noi che siamo ottusi ci scordiamo che Berlusconi fa passare le sue leggi in poche settimane, mentre D’Alema ha impiegato 2 anni solo per ripresentarla al Senato, per giunta cambiandola.
  • Lui, D’Alema, giura e rigiura che la voleva fare assolutamente la legge, senonchè poi tranquillamente confessa che secondo lui non serviva a nulla e “non avrebbe risolto il problema perchè Berlusconi avrebbe intestato ai figli o altri le TV”.  Anzi; “pensare di risolvere il problema con una leggina è un’ingenuità”.  [siamo degli ingenui, noi, come al solito].  Ma L’Italia è l’unico Paese con questo dramma; evidentemente dunque esistono leggi in grado di “risolvere il problema”. Come fanno negli altri Paesi? Che leggi hanno che gli impediscono di subire questa dittatura?
  • Poi la breve parentesi sulla votazione dello “Scudo Fiscale” (al Governo mancavano i numeri e siccome chiedeva la fiducia sarebbe caduto. Ma D’Alema assieme ad una trentina di deputati non si presentarono al voto. Qualcuno scusato, altri no e si dice che uscirono deliberatamente dall’aula.) Lui sostenne che non era presente perchè “non gli era stato spiegato che era importante“. Credo che ogni commento sia superfluo; noi militanti ottusi siamo pure stupidi, che dimentichiamo sempre di ricordare a D’Alema che far cadere il Governo Berlusconi è importante.

A orzare troppo ci si ferma, compagno Massimo.