A Facebook diciamo tutto

E’ incredibile come sempre più ai Social come  Facebook  si racconti tutto di noi, offrendo al pubblico ludibrio anche dettagli riservati della nostra vita.

Di fronte al “nostro profilo” non sappiamo resistere e puntualmente, uno dopo l’altro, rendiamo pubblici aspetti privati e riservati che spesso nemmeno al nostro partner confidiamo.

Leggevo poco fa una adolescente che metteva a disposizione tranquillamente (di tutti) i dettagli di un suo disturbo vaginale, che descriveva senza ironia:  “…ma che fastidio quella roba puzzolente che cola in abbondanza…”; ne sono subito seguiti sarcastici quanto spietati commenti di amici, conoscenti e pure sconosciuti, finiti ben presto nelle repliche offese della malata che hanno scatenato ancor di più i commenti sarcastici, fino alla zuffa finale con colpi bassi vari e ban generalizzato degli spietati commentatori.

I genitori oramai non debbono più cercare i diari segreti dei propri figli per carpirne i segreti, dove tra l’altro spesso scrivevono “solo ciò a cui loro faceva piacere”, ma semplicemente dare un’occhiata in rete, ed apprendere i dettagli più inquietanti delle loro varie esperienze, spesso con supporto di immagini e video.

E questo vale anche per noi “grandi” che quotidianamente informiamo tutti sul dove siamo e che facciamo, come stiamo e quanto spendiamo, cosa compriamo e così via. Diffusissimi (e fantastici) i post di gran lunga più diffusi: “…stamattina sono a Milano; il mal di schiena è migliorato “.   Che se è comprensibile l’interazione con la rete per un politico o per chi operi sul mercato ed intenda rapportarsi a potenziali utenti, per tutti gli altri diviene difficilmente comprensibile comprenderne il bisogno di informare il mondo su come sta la schiena, (e ancor più incomprensibile capire perchè il mondo dovrebbe esserne preoccupato).

I Social sono così divenuti un mostruoso contenitore di informazioni di ogni tipo, vero e proprio Eldorado per chi vive maneggiando personalità e pubblicità rendendoli preziosissimi;  alla sua entrata in Borsa, la quotazione iniziale di Facebook è stata di 22 miliardi di USD,  come una manovra del Governo italiano, e questo per … nulla di concreto ma solo un mondo virtuale, ma stracarico di info.

Il video che riporto in fondo la dice lunga sulla nostra ingenuità circa la rete ed i Social;  alcune persone vengono prese apparentemente in modo casuale per strada per farsi leggere la mente da un tizio (Mago naturalmente)  con la scusa di un nuovo programma televisivo. La gente che accetta rimane stupita da come il mago riesca a sapere tutte queste cose : dalla vita privata, agli amanti, ai numeri di conto corrente e tante altre cose.  Ma il tizio è davvero un mago ?  :mrgreen:

  1. Splendido e allo stesso tempo allucinante.  😯

    La privacy? una cosa d’altri tempi che pensiamo di tutelare con le leggi, tutta una bufala e il filmato lo testimonia.

    Ora, si tratta di decidere se vogliamo far sapere al mondo anche se siamo circoncisi oppure tentare di non farlo.

    Purtroppo non solo Facebook e i Social sanno tutto di noi, e potremmo evitarlo solo non entrandoci mai, ma non basta, anche chi possiede e usa un cellulare, e pare proprio che oggi non se ne possa fare a meno, sia controllato e tanti possono sapere i tuoi spostamenti e cosa racconti.

    Bene, io credo che bisogna sì stare attenti ad usare le infernali tecnologie, ma se non hai nulla da nascondere della tua vita, puoi utilizzarli anche se non proprio tranquillamente, altrimenti, vestiamoci di arancione e andiamo in Tibet rinchiudendoci in un bel monastero a non vivere fino alla fine dei nostri giorni, magari inculandoci allegramente…

    Io rischio con il Web e il cellulare ma nella consapevolezza del rischio che corro… :mrgreen:

     

  2. Gabri:

    “…altrimenti, vestiamoci di arancione e andiamo in Tibet rinchiudendoci in un bel monastero a non vivere fino alla fine dei nostri giorni,…”

     

    Si fa per dire eh … :mrgreen:

     

  3. Ma che bell’argomento, che bell’articolo e che bei commenti. La mia opinione è che c’è un abisso fra dire a tutti quanti peli abbiamo nell’orifizio e invece fregarsene se qualcuno ci può osservare con le telecamere per strada o ascoltarci al telefono.
    Sono due opposti. Come tutta la tecnologia anche facebook può essere utile se utilizzato nei modi e nelle dosi giuste. 
    I pellirossa, credevano che fotografandoli avrebbero perso l’anima e non avevano tutti i torti.
    La tendenza dell’uomo moderno è quella del bambino viziato ed insicuro. Ci sono segnali precisi, senza bisogno di uno psicanalista.  Se da una parte si prende da esempio coloro che si ritirano nel silenzio della meditazione (con additivo di eventuale sodomia), dall’altra ci sono  gli altri, che si riconoscono facilmente dal fatto che per paura del giudizio del prossimo, raccontano tutto di sè mettendosi a nudo e parlando o messaggiando o scrivendo (su facebook) in continuazione.
    Si parla anche al muro, si parla a una persona che anche lei ti sta parlando (quindi dialogo fra sordi), si parla ad una persona senza chiedersi se ha voglia di ascoltarti o se gli interessa l’argomento, ci si trova in tanti (che bello) a una cena o ad una festa, ma si riesce a parlare tutti contemporaneamente ed esclusivamente con quello a fianco e di argomenti da ascensore.
    Per poi, quando si arriva a casa sparlare di tutti quelli che erano presenti alla festa, giudicandoli pur non avendo imparato niente su loro, così come stanno facendo anche loro nel confronto degli altri. 
    Un buon esempio di questa merda, sono i dibattiti politici. Ma quei signori che parlano tutti insieme senza ascoltare lo fanno per convincerci a votarli, mentre invece quelli a casa, imparano semplicemente  il modo.
    Di una cosa sono certo, chi fa meditazione, può anche parlare con una o più persone di qualsiasi argomento, magari anche futile.
    Agli altri invece farebbe bene un pò di meditazione.
    Anche se tutti mi possono vedere con una telecamera per strada o ascoltarmi al telefono, questo non significa conoscermi veramente.
    Per imparare a stare al mondo e goderselo, credo si debba capire cosa si vuole fare della propria vita ogni giorno, perchè ogni giorno è un regalo.