Silvio Berlusconi ha partecipato ai funerali di Raimondo Vianello portandosi dietro le troupe di due dei suoi canali TV.
Se mai nel futuro alcune immagini potranno mai esprimere e concentrare l’abominio tutto di quest’uomo e l’immane devastazione che ha compiuto sulla società e sulle istituzioni italiane, queste potranno essere quelle scattate durante i funerali.
La prima ci mostra il Premier entusiasta, ridere contento e teatrale come sempre. Non gli interessa minimamente essere al funerale di Vianello, l’importante è occupare la scena.
Scrisse un giorno Montanelli che il Cavaliere è talmente vanesio che ai matrimoni vorrebbe essere la sposa e ai funerali il morto.
La seconda ci mostra il Cavaliere che decide di prendere la Comunione. E lo fà.
Le reti Mediaset ce lo mostrano trasmesso in diretta il momento in cui il premier Silvio Berlusconi riceve la comunione dal sacerdote.
Il premier, che è divorziato dalla prima moglie e separato dalla seconda, si autoconcede un privilegio di cui tutti gli altri comuni credenti sono esonerati e che, in moltissimi casi, soffrono del divieto loro imposto.
Se ne fotte, il Premier, di essere sacrilego, che lui è Lui e gli altri divorziati credenti non sono una mazza.
L’avvocato Giuseppe Fabio Fabiani ha inviato un telegramma a papa Benedetto XVI in cui chiede sia la possibilità di estendere il privilegio a tutti, sia la motivazione per cui il premier è stato esonerato dal divieto di ricevere l’eucarestia ai separati o divorziati. La domanda è: almeno la legge di Dio non dovrebbe essere uguale per tutti?
Nonostante la sua veneranda età sono rimasto molto dispiaciuto quando ho saputo della morte di Vianello. E sono rimasto veramente affranto quando ho visto in che stato è ridotta la povera Sandra!
Per lo show di Berlusconi, NO COMMENT, preferisco non battere più tasti del dovuto… non so quali epiteti potrebbero uscirmi fuori! 😡
Berlusconi riceve l’eucarestia ai funerali di Raimondo Vianello, mentre ai divorziati risposati il sacramento della comunione è assolutamente negato.
A Piergiorgio Welby, che chiese di poter morire oppresso da anni da un male incurabile, i funerali in chiesa vennero negati.
Nel 2007 si celebrarono in Chiesa i funerali dell’avvocato Libero Corso Bovio che si era ucciso.
Nel 2008 si tennero in Chiesa i funerali di Yves Saint Laurent, e durante la funzione prese la parola il “peccatore” Pierre Bergé, socio e compagno, sposo, consigliere ed amico dello stilista.
Anche la Chiesa ha i due pesi e le due misure!
Molto bella la lettera del Prete Paolo Farinella, di cui riporto qui un brano: