Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti

Si dice, che una volta toccato il fondo non puoi che risalire. A me capita di scavare“… credo, che questo aforismo possa ben rappresentare il momento politico-sociale, che stiamo attraversando. La citazione, è del grandissimo Freak Antoni, scomparso ieri, e con lui probabilmente se ne va un pezzo importante di Bologna, e del nostro recente passato, quello del movimento del 1977.

Un movimento di contestazione, che come Freak stesso ha detto, è stato definito, in maniera semplicistica, il movimento degli anni di piombo. Un etichetta, affibiata al movimento dai conservatori e dai restauratori, che hanno sfruttato e manipolato la rabbia sociale di quegli anni, e in particolare quella delle frange più estreme, per rafforzare il loro potere e mettere ai margini un movimento di contestazione che aveva sollevato, e anticipato molte delle tematiche e problematiche, che con la cosiddetta crisi di oggi vengono a galla.

Il settantasette, infatti, fu caratterizzato, dalla messa in discussione e dalla dura contestazione (per la prima volta dal dopoguerra) ai partiti e ai sindacati, dal cercare di contrapporsi ad una cosiddetta informazione di ” regime” (cosiddetta controinformazione, nascita delle radio libere), dall’antimilitarismo, dalla lotta per l’emancipazione della donna, dalla lotta per la liberazione omosessuale, dall’antiproibizionismo.

Vorrei soffermarmi un momento proprio su quest’ultimo tema, visto che è anche di ieri, la pronuncia della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi, grazie anche alla quale per esempio Stefano Cucchi è stato arrestato, e senza la quale probabilmente sarebbe ancora vivo. Ma quanta altra gente è stata rovinata da una legge che, appunto, la Consulta ha dichiarato pure incostituzionale? Si parla, di diecimila persone dietro le sbarre per reati connessi alle droghe leggere che ora potrebbero beneficiare della pronuncia della corte costituzionale. Ma a beneficiarne, forse, potrebbe essere anche lo Stato Italiano, al quale potrebbero essere risparmiate le multe salate della corte di Strasburgo a causa del sovraffollamento delle carceri.

Per la verità, i Giudici della Consulta, non sono sicuramente degli “antiproibizionisti”, ma l’hanno dichiarata incostituzionale perchè approvata con un decreto “omnibus” che legiferava sulle olimpiadi invernali, e allo stesso tempo, cancellava la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, e non permetteva al Parlamento di discutere e votare sul singolo provvedimento. Più o meno, la stessa cosa che è successa con il decreto Bankitalia, che accorpava la donazione alle banche di 7,5 milioni di euro alla seconda rata dell’Imu, e per il quale la Boldrini ha fatto ricorso alla “tagliola”, consolidando una tendenza ormai in voga nel nostro ordinamento che è la dittatura della maggioranza.

Ma la giornata di ieri, e probabilmente lo saranno anche i giorni a seguire, è stata caratterizzata anche dallo scontro dei due squallidi personaggi: Letta e Renzi, gli “eletti” del popolo piddino definitivamente democristianizzato. Renzi infatti, ha deciso di dare una svolta (l’ennesima del dopo Berlusconi) coerentemente a quanto aveva affermato: “mai più larghe intese”… “al Governo mai senza elezioni”… “da me non intrighi per prendere il posto di Letta“…

C’è da giurarci che una volta Presidente del Consiglio, prometterà un milioni di posti di lavoro… e firmerà un nuovo contratto con gli italiani… tanto come diceva il titolo di una canzone di Frek Antoni “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti!!!