Minoranza PD: SCHERZAVAMO.

d-alema-bersani-apeLo spettro della futura vittoria grillina cova fra le fila del parlamento, ma nessuno ha intenzione manco lontanamente di rapportarsi con loro. I 5 stelle stessi ripetono che non scenderanno a patti con nessuno e che (anche se non dovesse mai arrivare) sapranno attendere fino a quando avranno la maggioranza assoluta.
Un futuro scenario che vedrà il M5S maggior partito, ma privo di possibilità a formare un governo, è molto probabile.
Per questo motivo i difensori della libertà e della giustizia si arrabattano per cambiare ancora la legge elettorale e trovare il modo di far vincere chi perde…ma non è facile.
Tutti sanno benissimo che una futura vittoria politica dei grillini potrebbe essere la prospettiva, ma nessuno (compreso la base di tutti i piddini friggitori di salcicce) la prende in considerazione: per loro, il M5S è e rimmarà sempre un cancro fascista composto da biechi personaggi come Travaglio, Dario Fo e Rodotà,  che intende distruggere l'economia, la democrazia, la libertà, le istituzioni, l'unione europea e la moneta unica.

Con questa prospettiva la "minoranza PD" continua da anni a fingere la scissione. Mi dimetto non mi dimetto, me ne vado ma sto qua, sono arrabbiato ma faccio la pace.
Bersani non se ne va più e Cuperlo rinfodera l'ascia di guerra, D'Alema tace, il partito rimane unito.
Del resto si sapeva, oggi chi se ne va, fa la fine di Fassina e Civati. Ti becchi ancora lo stipendio fino alle prossime politiche ma già da subito vieni dimenticato, cancellato dai media.
E dire che gli "ex compagni" una speranza la potrebbero avere, ma sappiamo cosa fanno gli struzzi…
Potrebbero davvero scegliere di rifondare un gruppo destinato a fare in futuro quello che Bersani chiese a Crimi, ma con le parti rovesciate: appoggiare dall'esterno il prossimo governo monocolore, del futuro partito di maggioranza: il M5S.
Finalmente un gesto davvero responsabile dopo tanti anni di chiacchiere e finti litigi.
Ma non andrà così, del doman non v'è certezza la vacca va munta fino in fondo, becco lo stipendione, il vitalizio e me ne fotto.

  1. " La minoranza Pd è quella che da questa brutta storia esce peggio. Recitano la parte di chi cerca la riduzione del danno: un Italicum riveduto e corretto e l'elettività diretta del nuovo senato.

    E così ad oggi non hanno ancora detto chiaramente cosa faranno in vista del referendum. Dichiarano. Attendono. Fanno ultimatum, anzi penultimatum. Provano a correggere schiforme che andrebbero soltanto cancellate e che hanno votato in parlamento.

    Chiedono garanzie a un baro, ben sapendo che una nuova legge elettorale non potrà mai essere approvata – nemmeno in commissione – prima del 4 dicembre. E in questo modo contribuiscono a un'ammuina tattica che serve solo a gettare fumo negli occhi a favore del Sì.

    Perché lo fanno? Per ragioni di convinzione politica – dicono. Sarebbe bello crederci. Ma il tempo è scaduto. Ora è il momento di prendere posizione, affrontando il rischio della pulizia etnica da parte del vincitore al momento di formare le prossime liste elettorali. Per loro la "mucca in corridoio" è la paura di scomparire dalla scena politica. Tutto sommato non sarebbe un gran danno.