Il servo di sinistra

sansonettiDi Piero Sansonetti abbiamo già avuto occasione di parlare e pure di discutere.

Sansonetti. Giornalista prima de L’Unità poi direttore di Liberazione, è rimosso dalla carica di direttore a fronte di un buco di oltre tre milioni e mezzo di euro. Divenuto direttore di Calabria Ora licenzia un giornalista perchè scrive contro la ‘ndrangheta, poi reintegrato dal Giudice del Lavoro.

Quest’uomo appare sempre più frequentemente nei salotti bene delle TV e su ogni schermo, a tutte le ore, ed ogni volta viene presentato agli spettatori come “un rappresentante della sinistra”.

L’immagine che ama presentare di sè può essere così espressa:  “Parliamo di politica”. E come intenzione può essere anche condivisa, anche se ci ricorda un pò il ministro Rotondi quando immancabilmente devia ogni discussione scomoda con il suo “i problemi del Paese sono ben altri”. Il famoso benaltrismo.

Difatti anche Sansonetti ogni volta che la discussione scivola su qualche tema scabroso che potrebbe infastidire il nostro utilizzatore finale – come le cene a casoria o sesso con minorenni, qualche legge ad personam o l’ennesima interferenza Rai– ecco che il nostro eroe interrompe l’interlocutore con fare serio, saccente e sinistroso sentenziando: “Per favore, basta, io vorrei parlare di politica”.

E c’è pure chi, a sinistra, ci casca e lo segue:mrgreen:

Quando il caso Ruby scoppiò, fu proprio Sansonetti, spalleggiato da personaggi italoforzuti a  scrivere un appello per dire “no al giustizialismo applicato a Silvio Berlusconi”, motivando così l’uscita:  “perchè nel giustizialismo non c’è meno oscurità che nel comportamento arrogante della politica di potere”. Era il 24 gennaio e tante anime candide della sinistra ci cascarono.

Ma ecco che di fronte alla disfatta di culo flaccido il nostro eroe offre il meglio di sè per sostenerlo. Martedì scorso si è precipitato all’adunata di Giuliano Ferrara dei “servi di Berlusconi” al teatro Capranica, e ci è andato dichiarandosi “in rappresentanza della sinistra”.  C’era pure Marina Terragni, giornalista del Foglio e del Corriere, che ha avvertito la platea, la fossa dei leoni berlusconiana, che oggi per i giovani il diversamente alto è vecchio e muffa.  Beccandosi una raffica di “comunista! – vaffanculo – vattene troia!”.

E mentre la Terragni se ne andava, Sansonetti ha subito esordito con un “bene il garantismo di Berlusconi e la sua lotta contro il potere dei giudici”.

Le signore bene sedute in sala, le Contesse Mazzanti Viendalmare, vecchie fasciste della nobiltà reazionaria, ancora accaldate dalla defenestrazione della Terragni,  hanno apprezzato ed applaudito le parole del “signore di sinistra con la barba.” – “Ma davvero questo è l’ex direttore di Liberazione, già vice dell’Unità ?. Ma davvero questo qui è un comunista ?”

E nel silenzio rispettoso delle feroci signore, e della sala, Sansonetti ha proseguito: “Il garantismo del centrodestra è buono ma non  basta, nelle carceri italiane ci sono troppi innocenti. E più che le primarie vorrei il ritorno al proporzionale e una Repubblica presidenziale

Le Contesse Mazzanti Viendalmare hanno subito bisbigliato tra loro:  “Ma allora questo comunista vuole la Repubblica presidenziale? Ma questo sta parlando come noi, altro che la Terragni!  Ma siamo proprio sicure che è comunista?

E imperterrito Sansonetti continuava il suo comizio, con impietose scudisciate alla platea destrosa: “Due possibilità ha la sinistra, o rinasce radicale libertaria e rifomista o rimane il partito di Repubblica”.  A quelle parole la fossa dei leoni fascista, incitata dalle Contesse Mazzanti Viendalmare è esplosa in un applauso isterico quanto oceanico, un’ovazione calda e vibrante come a nessun altro oratore di quei Servi di Berlusconi, e così è riportato nella cronaca di Francesco Cramer sul Giornale.

Quando al diversamente alto hanno riportato l’intervento del Servo Sansonetti, Ello si è abbandonato a tristi e sommesse riflessioni, e in una lusingata malinconia ha sussurrato: “Eh, se tutti i comunisti ragionassero così davvero governerei l’Italia per altri 50 anni…