Il Gentil-sismografo e la positività emiliana

Ne parlavo proprio ieri con mio figlio: il terremoto sta rendendo più umani i cittadini diceva, come sempre avviene durante le calamità le persone sanno ritrovare l’umana  solidarietà.

La piazza appena riaperta e dichiarata in sicurezza è piena di gente e tutti si salutano, si parlano e si raccontano impressioni ed emozioni della dura esperienza vissuta, con aperta cordialità.

E poi ecco che esce il modo geniale e scanzonato, tutto emiliano, di vivere e sorridere dei momenti difficili.

Degno di nota, il gentil-sismografo qui a sinistra, di Jack Brigante.

 

E poi bellissima la lettera di Rudi Toselli:

Qui in Emilia si va avanti con la nostra positività

Hostiaaaa… ieri mattina ero alla fresa, “vicino” a noi c’è l’aeroporto e ad un tratto ho sentito in lontananza l’ennesimo aereo che ci sorvolava, ma sembrava lontano ovattato (inutile dire che non era un aeromobile)… poi lo stomaco si è capovolto e in un attimo sembrava essere su di un pedalò in balia delle ondicelle, un attimo dopo i muri laterali del capannone sembravano un cartone animato e poi silenzio, i ragazzi e le ragazze in off sono usciti, poi sono uscito io ed è cominciata la corsa alla linea telefonica. Alcuni di loro vengono da Cento, Corporeno, i miei suoceri sono ad uno sputo da Cavezzo.

A casa tutto ok, in officina anche, poi mi chiama mia moglie e dice che non si sente sicura, quindi parto e alle 12,55 sono a Nonantola (MO). Hosstiiiaaaa di nuovo tutti che correvano in strada e quasi ne investo qualcuno… poi silenzio, arrivo a casa dai suoceri dove c’erano anche moglie e bimbo, di nuovo tutto ok, mio suocero era pallido come un cencio, Gianni tutto bene? Mi guarda e dice: – Rudi aveva bele vest la mi cà salter zo… –

Scuole chiuse Ipercoop idem tutti per strada i parchi di Modena come quando ero piccolo, cioè pieni di gruppi di gente e bambini che giocavano, mangiavano e parlavano assieme.

Qui in Emilia anche con le disgrazie in atto si finisce a giocare e mangiare, chissà per quanto durerà questa nostra positività e chissà se in qualche modo potremmo donarne un po’ a chi a perso tutto e soprattutto a chi ha perso i suoi cari.

Forza ragaz, che quel can maza l’ingrasa.

Rudi Toselli

Grazie caro Rudi, del tuo racconto e del tuo esprimere il nostro straordinario modo di vivere le cose, anche le peggiori.

 

  1. Ieri sera dopo aver letto l’articolo di Michele Serra su Repubblica gli ho scritto per ringraziarlo delle belle parole. Lui, gentile come al solito, mi ha risposto subito questa mattina. La condivido con gli abitanti della Bassa …

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    ” Caro Paolo, mi hanno scritto in molti, il mio articolo ha fatto bene al morale di persone colpite, ma non ancora atterrate. E’ bello sapere che anche le parole possono essere utili.
    San Giovanni ha una piazza magnifica, ricordo ancora il carnevale come un’esperienza bellissima.
    Forza e coraggio, l’Emilia si rimetterà presto a camminare. Grazie a lei, e a tutti voi della Bassa. Michele Serra. Il giorno 30 maggio 2012 23:07 ”

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    Paolo Balbarini ha scritto:
    ” Gentilissimo Michele Serra, mi chiamo Paolo Balbarini chiedo scusa se approfitto del suo indirizzo email personale che ho avuto tempo fa per una chiacchierata sulla sua partecipazione al carnevale di Persiceto come giurato. E’ solo che volevo ringraziarla. Ho letto con gli occhi lucidi dall’inizio alla fine il suo pezzo di oggi su Repubblica. Io sono di San Giovanni in Persiceto, che è bella, bella come Crevalcore, come Sant’Agata Bolognese e come tutti i paesi qua attorno che trasudano energia, voglia di fare e voglia di stare insieme.
    Noi persicetani siamo al confine del disastro. Sì, come ha scritto lei un lavoro così non lo avevamo mai visto. Proprio un brutto lavoro, come diciamo noi.
    Grazie, Paolo Balbarini