Note dalla Scuola Metropolitana di Bologna

La corazzata Kotiomkin è una cagata pazzesca Premetto che c’è un motivo se durante il Referendum sulla Scuola di Bologna, referendum vinto dalle persone che volevano una Scuola Pubblica, libera e laica, i poteri forti hanno fatto mobilitare i sindaci dei comuni della Provincia di Bologna. Questo motivo si chiama Città Metropolitana di Bologna, che in una maniera o l’altra fagociterà un po’ le indipendenze di tutti quei comuni, come anche Persiceto, che si ostinano a voler ancora dare un peso specifico maggiore ai propri cittadini rispetto agli interessi delle varie lobby globali.

In tutto questo mi sarei aspettato, da cittadino, una gestione delle problematiche legate alla Scuola fatta da professionisti, secondo i moderni  standard di gestione del personale similari ai paesi del nord Europa a cui l’Amministrazione di Bologna dice di essere affine, e non di pasticcioni vetero fordiani che scimmiottano il Duca Conte Piercarlo Ing. Semenzara cercando di crocifiggere i propri dipendenti in sala mensa.

Questo invece non è avvenuto ieri pomeriggio al cinema Nosadella di Bologna, dove l’èlite della Giunta di Bologna, formata dal Sindaco Merola, dall’Assessore part-time alla Scuola Pillati e dall’Assessore Rizzo Nervo (l’Assessore Lepore pare non fosse presente per pregressa frattura alle parti inferiori), ha comunicato alle lavoratrici, ovvero principalmente alle Insegnanti di Scuola dell’Infanzia, cosa sarebbe successo alla Scuola Pubblica di Bologna, ovvero in un clima di incertezza politica e legislativa (sono state citate leggi che verranno fatte in futuro) nel prossimo futuro il Comune farà di tutto per promettere assunzioni e stabilità, però nel presente a parte ovviamente i funzionari e i dirigenti, tutto e tutti passeranno ad una Azienda di Servizi ASP,  le lavoratrici perderanno diritti acquisiti in anni di battaglie dei lavoratori, verranno azzerate graduatorie pubbliche all’interno delle quali alcune lavoratrici erano precarie da anni con la promessa di assunzione in ruolo, le modalità di gestione del lavoro passeranno da gestione della scuola dell’Infanzia, diritto di tutti i bambini dai 3 ai 6 anni presenti nel territorio della Repubblica Italiana a gestione del servizio da 0 a 6 anni per tenere fuori di casa i bambini mentre i genitori lavorano, accuditi da insegnanti il cui ruolo sarà più simile a una badante (per inciso il sottoscritto non ha nulla di contro le badanti e la loro professionalità, ma come non sarei felice di farmi costruire la casa dal più grande chef del mondo, non sono felice di far costruire parte della personalità di mia figlia da chi ha altre professionalità).

Inutile dire che la risposta delle insegnanti è stata esprimere le proprie opinioni, fischiare la controparte di fronte alle cose non vere dette e quindi assicurare, non minacciare perché cane che abbaia non morde, cause legali al Comune di Bologna. Cause legali e ricorsi per inciso che sono state vinte per casi simili dalle lavoratrici in tutta Italia.

In tutta questa orgia di professionalità, importanza ai temi della sinistra e del lavoro, poco dopo le 20 in fretta e in furia si è dovuta liberare la sala poiché i notabili dovevano andare a vedere (edit: incontrare mi dicono le mie fonti) la Nazionale Italiana di calcio.

Bel clima rassicurante e di investimento sul loro futuro per i nostri figli e le nostre figlie metropolitane.