Berlusconi a Bonn attacca le istituzioni italiane

Al Congresso del Partito Popolare Europeo in corso a Bonn, Silvio Berlusconi, Presidente del consiglio, ha deciso di attaccare:
* la Costituzione Italiana, annunciando che la cambierà
* il Presidente della Repubblica, considerandolo comunista
* la Corte Costituzionale, definendola uno strumento politico al servizio dei giudici di sinistra.

Sembra quasi routine quotidiana, che il nostro Premier ci ha da tempo abituati a queste sparate.

Ma proviamo ad immaginare se una dichiarazione simile fosse fatta da Sarkozy o dalla Merkel.
Immaginiamo che Sarkozy si presenti a Bonn e dichiari la sua intenzione di abbattere la Costituzione Francese ed attaccando le massime autorità istituzionali della Francia.
Un brivido ci correrebbe su tutto il corpo, in quanto questo significherebbe una profonda lacerazione della Francia nella quale saremmo coinvolti come europei.

Le intenzioni di Berlusconi sono oramai non solo chiare, ma dichiarate in modo ufficiale.

“C’è una sinistra che ha attaccato il presidente del Consiglio su tutti i fronti inventandosi calunnie. Chi crede in me è ancora più convinto. Tutti si dicono: ‘Dove si trova uno forte e duro, con le palle come Silvio Berlusconi?'”.

Il Premier dunque, dopo aver ridotto il Parlamento ad un suo servizio privato, si appresta a stracciare la Carta Costituzionale e ad eliminare la Consulta, che resta l’ultimo baluardo in difesa della Costituzione.
Questo cari amici si chiama fascismo, che attendiamo per capirlo l’olio di ricino?

Se le istituzioni non sapranno trovare il modo di fermare questo scempio, ora e subito, possiamo cominciare a salutare la fine di ciò che resta di questa nostra democrazia.

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Cesserà prima o poi, e qualcuno dovrà rendere conto dello scempio

La percezione è che si stia vivendo uno dei peggiori momenti storici dell’Italia.

Di fronte al peggior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni, ci ritroviamo con un Presidente della Repubblica che appare latitante, e comunque non all’altezza della grave situazione di lacerazione delle istituzioni in atto.

Il PD continua ad apparire in affanno, e comunque inadeguato (o disinteressato) ad affrontare l’emergenza crescente; Bersani sembra vivere in un altro Paese, spettatore di un altro film come prima di lui ci è apparso Veltroni, e supino di fronte allo scempio della democrazia e della legalità.

Forse siamo arrivati a raschiare il fondo del barile, che se è vero che c’è sempre un peggio al peggio, difficile è immaginare una situazione peggiore di questa.

La sensazione è quella vissuta dai nostri nonni verso la fine della guerra, quando erano sotto le bombe.
Qualcuno li ha ancora i nonni e questo è il paragone che ogni giorno fanno.
Sanno che il bombardamento non potrà continuare a lungo, che le bombe prima o poi cesseranno, ma intanto attorno tutto crolla ed è macerie ovunque.
Sanno che verrà un dopo dove sarà possibile uscire di nuovo per strada, parlare con la gente, ricostruire la democrazia e finalmente sorridere di nuovo.

Ma per ora tutto continua a crollare sotto il bombardamento.

Il Parlamento è svuotato dalle sue funzioni, i Ministri sono nominati in base ai loro rapporti di dipendenza personale col Presidente del Consiglio ed i Consigli dei ministri appaiono come squallide farse dove in pochi minuti si conferma ciò che altrove è già stato deciso. Qualsiasi tronista, velina, escort o fanatico da curva sud, qualunque idiota potrebbe diventare ministro oggi in questa Italia.
Questo regime squallido e corrotto, forse persino peggio di ciò che fu a suo tempo il fascismo, non potrà più essere salvato da nessuno.
Lo Stato è talmente corrotto ad ogni livello che sarebbe da stupidi non approfittarne“. (da una nota intercettazione telefonica di un nostro governante)

Questo Stato sta implodendo anche sotto i colpi della diffusa indifferenza e disonestà dei tanti italiani furbetti che in questa immane tragedia pascolano sciacallando.

Mentre quotidianamente vengono delegittimati gli Organi dello Stato; Corte Costituzionale e Magistrature, Corte dei Conti e Presidente della Repubblica, il governo dello Stato procede veloce verso il fallimento.
Nonostante i devastanti tagli all’istruzione e alla sanità, alle Forze dell’Ordine ed al welfare, la spesa pubblica appare fuori controllo. L’assalto alla diligenza dei vari Ministri comporta un aggravio di quasi un miliardo di Euro al giorno del debito pubblico, incluse le spese per trasportare i clown e le escort del Premier alle sue ville in Sardegna, con aereo presidenziale.

Tre milioni di persone hanno perso il lavoro senza contare i lavoratori precari, e molti anche la casa.
Alcuni di loro (esclusi i co.co.co, co.co.pro, dipendenti di aziende artigiane ecc.) sopravvivono con la cassa integrazione che però è oramai vicina al tracollo.

Il Parlamento, popolato da una massa di delinquenti e pregiudicati, è praticamente alla paralisi e “lavora” ad una media di 4 ore/settimana, portando il Presidente della Camera persino a decretarne la chiusura per mancanza di fondi.

Le interferenze della Chiesa sulla vita privata e familiare dei cittadini imperversa oramai senza ritegno, e con pari veemenza detta i suoi dictat sullo Stato Repubblicano.

Oramai non siamo più alle “infiltrazioni” delle mafie nei gangli dello Stato, ma alla plateale occupazione.
Non v’è giorno che il Premier ed i suoi avvocati Ministri non mostrino il loro completo e sfacciato asservimento alla malavita organizzata. Ed i cittadini, privi ormai di ogni forma di rappresentanza, non contano più nulla e sono costretti a subire passivamente.

Stiamo perdendo tutto oramai e persino l’onore, che all’estero siamo ovunque considerati come ridicoli pagliacci corrotti; “Italian fucking clown“.

Cesserà prima o poi, e qualcuno dovrà rendere conto di questo scempio; i corruttori ed i corrotti, i loro complici cooptati e collusi e chi “concertando” li ha lasciati devastare la società.

La Democrazia in pericolo

Qualcosa di molto preoccupante cari amici sta avvenendo in modo più o meno strisciante sotto i nostri occhi, distratti da veline e partite di calcio, grembiulini scolastici e crisi economica.

I nostalgici della dittatura, tante volte coinvolti in tentativi di colpi di stato, stragismo e strategia della tensione, da sempre coinvolti in oscure vicende come il crack del Banco Ambrosiano che coinvolse lo IOR e punti di riferimento di destabilizzanti e reazionarie logge massoniche, oggi ottengono spazio e riconoscimenti e si ripresentano, in camicia nera e saluto romano a riproporre antichi quanto inquietanti proclami.

Licio Gelli, il venerabile maestro della loggia P2 sfuggito in vari modi ai tanti processi si è ripresentato ed ha ottenuto pure un servizio come protagonista in un programma TV.

In esso Gelli ci racconta tra l’altro di come secondo lui oggi solo il piduista Berlusconi possa “andare avanti”, indicandolo come unico erede del suo “Piano di Rinascita”, definisce “bravissimo” Dell’Utri, attacca la Magistratura e considera “ripresentabile il periodo stragista”.

Forse chi tra i nostri forumisti ha idee particolarmente antidemocratiche potrà condividere questa nuova involuzione.

Per chi invece sente forte il rispetto per la democrazia, sia che abbia tendenze di destra che di sinistra, credo stia suonando un preoccupante campanello d’allarme.

Il mandato che gli elettori conservatori (e l’astensione di quelli progressisti) hanno consegnato con il voto a Berlusconi al fine di ridare ordine ad un’Italia devastata, sta degenerando rapidamente in qualcosa di diverso e molto preoccupante per chi crede nella democrazia.

Qui ragazzi non si tratta più solo di bande da curve sud ed ideologie da isola dei famosi o lucignolo; quelli fanno per davvero e lo fanno con la nostra Italia, sulla nostra pelle e quella dei nostri figli.