L’infezione

bassolino_berlusconiDalla Puglia (In provincia di Taranto il Pd candida Mazzarano. Giampi Tarantini dice di avergli versato tangenti) al Piemonte (Piero Fassino ha inserito Giusy La Ganga in lista), ogni giorno arriva notizia di inserimenti nelle liste di candidati PD inquisiti o pregiudicati.

Ma a Napoli la casta ha fatto ancora di meglio, sbaragliando tutti; da Bassolino sono passati a Lettieri tutti gli esponenti della ‘sinistra’ a sostenere il candidato del Pdl.

E lo fanno in modo pubblico, inviando ai quotidiani napoletani un appello firmato da ex dirigenti ed intellettuali del PD, e pure assessori del centrosinistra, per sostenere l’industriale berlusconiano, in odore di camorra voluto da Nicola Cosentino alle elezioni comunali. La loro è una protesta contro le primarie e la democrazia nel partito che, di fatto, li ha tagliati fuori:
Le primarie ci hanno scioccati, Gianni Lettieri, candidato sindaco di Napoli per il Pdl, può rappresentare la vittoria di un nuovo civismo”.
E tutta la manovra sembra organizzata da Velardi, l’attuale organizzatore della campagna elettorale di Lettieri ed ex bassoliniano, assessore con Bassolino sindaco e assessore con Bassolino presidente della giunta regionale, ora passato dall’altra parte (si fa per dire, che mai come in questo caso la parte è sempre la stessa).

Hanno tentato di inquinare le primarie in tutti i modi e siccome non ce l’hanno fatta, siccome se diventa Sindaco l’attuale Prefetto Morcone per loro, per i loro traffici ed intrallazzi è finita, allora han pensato bene di passare (di restare) dalla parte degli affari. E della camorra.

Vediamo assieme alcuni di questi buontemponi:
Avvocato Felice Laudadio, ex assessore della giunta Iervolino,

Antonio Napoli, ex regista della prima campagna elettorale di Bassolino, ex assessore Pds, ex segretario regionale Pds, che per un periodo ha lavorato a Palazzo Chigi con Massimo D’Alema premier ed oggi è socio di Velardi in una delle sue aziende di comunicazione politica;

Alessandro Nardi, ex segretario del ministro verde dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che ha lavorato con Pecoraro al ministero e che fu nominato dalla giunta Bassolino, poche settimane prima delle elezioni regionali, presidente di un parco naturale campano,

Alberto Irace, ex presidente per nove anni dell’Ato 3 (ambito territoriale ottimale dell’acqua dell’are a vesuviana), già vice sindaco Pds di Castellammare di Stabia.

Gerardo Ragone,  intellettuale ‘di sinistra’,

Gaetano Cola, presidente bassoliniano della Camera di Commercio.

  1. Dovrò steccare dall’articolo, ahimé, almeno in parte. Personalmente non voterei un prefetto o ex tale per tutto l’oro del mondo. Non è categoria da poter muovere un sassolino a sinistra, anzi è casta , minore, ma casta. Che non si sia trovato nulla di meglio è già sintomatico.
    Secondo poi. Questi che girano verso il PDL, sono come certi che ora votano Lega: semplicemente non erano di sinistra prima e ora gettano la maschera. Il mondo è pieno di opportunisti, l’Italia non ne parliamo. L’unica cosa buona ( ma che magra consolazione) è che viene fuori il guano, esce allo scoperto, lasciando però poche scelte ai veri resistenti. Su altri fronti vedo bene che la sinistra ” antagonista” ancora pigola se fare alleanze o no, occupandosi,  per passare il tempo, di qualche faccenda lontana da noi che ne giustifichi la distrazione ( ma non è che su Arrigoni, per esempio, si siano spesi manco loro più che tanto). Insomma gente, siamo nei guai.

  2. E’ da tempo che si dice che una certa parte del PD sta con una certa parte del PDL. Bocchino, che di PDl se ne dovrebbe intendere, ha sostenuto che Lettieri sarebbe il candidato di Cosentino. Se ritorniamo sull’affaire rifiuti, gestito da certe persone, allora i conti tornano. I Bassoliniani sarebbero legati a parte del Pdl per poter continuare i loro affari, ma non dimentichiamo che anche i Deluchiani sembrano legati alla stessa parte. Ne parlava qualche giorno fa un articolo dell’espresso che evidenziava tutti i punti di contatti, compreso una indagine per truffa, tra DeLuca e Lettieri.
    Questo già la dice lunga su quanto una certa parte del Pd punti a “rinnovare” il quadro politico a Napoli, ovviamente solo a chiacchiere. E del resto l’operazione candidato Pd ci chiarisce altri aspetti.
    In prima istanza si era lasciata mano libera ai locali che hanno pensato bene di gestirla a modo loro, con il casino creato tramite le primarie. Visto che in quel modo la credibilità del partito era calata sotto le scarpe hanno inviato il commissario nazionale per rimettere le cose a posto. Come?
    Prima di tutto guadagnando tempo, così hanno provato a convincere Cantone a candidarsi, ben sapendo (perchè lo aveva già detto) che non lo avrebbe mai fatto. Quando era ovvio che non era possibile convincerlo alcuni hanno spinto De Magistris a candidarsi. Peccato che l’ex magistrato avesse fatto un buon lavoro alla UE, scoprendo truffe e bloccando 60 miliardi di contributi (che ora l’Italia dovrà restituire), pestando i piedi a quel partito trasversale che si fa gli affati propri. Per cui quando si è candidato subito gli hanno detto “no, un magistrato no”. Perchè, Cantone cosa era?
    Tutto molto strumentale. E per finire hanno scelto Morcone, un’illustre sconociusto (“Morcone chi??”) nominato commissario da Berlusconi (qualcuno ha detto che se proprio voleva candidarsi doveva farlo col Pdl). La mossa parrebbe azzeccata. Da una parte potranno dire di avere un candidato, dall’altra quella certa parte del Pd che lo candida potrà continuare ad appoggiare il candidato del Pdl. Secondo le voci correnti, quindi, mezzo Pd vota per Lettieri, e l’altra metà per De Magistris. Forse bisognerebbe scioglierlo, il Pd in Campania!

  3. Leggendo qui e là dei commenti, abbiamo incassato anche qualche frecciata a De Magistris e insinuazioni sui finanziamenti di cui godrebbe. Insomma, si tenta di tutto per affossarlo, da sinistra. La mossa è azzeccata? per perdere senza troppi danni alla spartizione, sì.
    Quanto a Morcone, l’argomento potrebbe saltar fuori alla cena, mi limiterò a questo. Da un paio di decenni la sinistra PDS/DS etc ha messo le zampe in alcune castine e castette, come quelle dei prefetti e della carriera diplomatica; tentò anche di candidare un prefetto a Milano; ricordo che al Leoncavallo mi sentii dire da certi “antagonisti” che quando era prefetto aveva lasciato aperto il centro, quindi era da votare. Dunque, non ex operai, attivisti  o quadri sindacali va cercando ora il PD, ma boiardi di stato ; e questo nonostante si siano scordate le responsabilità, nella questione monnezza, del prefetto Pansa, che la Iervolino, cheché si pensi di lei, aveva cercato di indicare.

  4. A Napoli i sondaggi danno De Magistris vincente e Morcone perdente al ballottaggio con Lettieri: che aspettano Pd e Sel a scaricare Morcone, anziché – come titola il Corriere – ributtare “in campo Bassolino”, il ritorno dei morti viventi?