Pd: vincere contro

Ho sempre avuto le mie idee, a volte piacciono a volte meno, ma si può sempre discutere. La competizione deve rimanere nel merito delle idee e delle proposte.
Ma se si vince, cioè se si ha una larga parte di condivisione, lo si ha per la forza di queste, non per altro. Invece sembra che la maggiore soddisfazione del PD stia nel ridimensionamento del M5S.

Grillo ha i suoi problemi e questi sono tutti cazzi suoi, ma la vittoria del PD è una vittoria in retromarcia. Primo perchè a votare è stato 1/3 dell’elettorato, secondo perchè non vedo nessun cambiamento e/o rinnovamento.
E’ pur vero che le amministrative riguardano il governo del territorio, perchè allora dargli significati politici?

Da elettore avrei ridato il voto al PD, un poco per la mia storia, pur non sempre lineare, un poco per cercare di ripristinare quei valori che si stanno perdendo, e, diciamolo, anche per testardaggine.
Personalmente credo che il M5S non abbia la maturità sufficiente per dirigere il paese, la macchina non è ancora ben definita e non si capisce bene il “che fare”.

Mi piace invece di questo movimento la voglia di rinnovamento e di pulizia morale.
Per questo non gioisco, ma neanche un po’ della sua sconfitta, avrei preferito vedere la destra ridotta ai minimi termini, questo sì.

  1. Credo che la “destra” ormai non esista più. Esiste una parte di italiani che da anni arraffano, imbrogliano ed evadono nel grande e nel piccolo.
    Quelli ai quali Berlusconi ha garantito e cerca ancora di garantire l’impunità. 
    Purtroppo credo che anche se Berlusconi finisse nel dimenticatoio, una gran parte di questa gentaglia si attaccherà al PD. Anzi, ci sta già dentro. Lo dimostra il fatto che questo governo non sta facendo nulla. Il fatto che quando si parla di galera per gli evasori, di finanziamento ai giornali e partiti, di depenalizzazione delle droghe leggere per vuotare le carceri, di non comprare gli aerei da caccia, il PD fa orecchie da mercante.