Tortellini

Il re dei piatti, a Persiceto e in Terred’acqua, è e sarà sempre i tortellini.

Tipici delle nostre terre, tradizionali per le feste, quando erano disponibili le carni del maiale appena insaccate, i tortellini sono universalmente riconosciuti come uno dei piatti più squisiti.

Non c’è festa e ricorrenza difatti che dalle nostre parti non vengano celebrate mettendo sù dei bei tortellini nostrani. E poi gustandoseli in bella e buona compagnia.

Il nome di tortellino (turtlèn) deriva dal diminutivo di tortello, dall’italiano torta.
L’odierno tortellino è verosimilmente l’erede relativamente recente di una lunga progenie nata in un ambiente povero per “riciclare” la carne avanzata dalla tavola dei nobili ricchi.

Sull’origine di questo piatto esistono diverse leggende. Una tra queste fa nascere questo piatto a San Giovanni in Persiceto ad opera del proprietario della locanda Dal Tòchi, il quale, sbirciando dal buco della serratura della stanza di una nobildonna sua ospite e rimasto tanto colpito dalla bellezza del suo ombelico, volle riprodurlo in una preparazione culinaria: al turtlèn.

Ma bando alle ciance, passiamo alla preparazione!   :mrgreen:

Dunque, … si va alla Marcolfa e si compra una bella confezione di tortellini bertagni da mezzo chilo.

Poi si comprano anche due o tre dadi da brodo starr

Si va a casa e si mette su la pgnàta (sul fuoco) con dentro 2 litri d’acqua.

Appena l’acqua bolle si mettono i dadi e si armesda tutto per bene.

Poi dopo, quando i dadi sono sciolti, si mette giù i tortellini bertagni (che si saranno tirati via dalla confezione almeno un’ora prima, per sentire meno l’aroma di plastica)

Appena vengono su … si fa per dire dai, che quelli su non vengono micca, … diciamo dopo cinque-dieci minuti di bollitura si spegne il fuoco e si servono in un piatto fondo e si gustano con grattata sopra della forma.

Ah … siccome non san di gnente neanche con la forma, a piacere si può giuntare del ketchup.  E pasteggiare a Fanta o per chi preferisce CocaCola,  con rutto libero.  😉

BUON APPETITOO  !!!

 

 

… eheh, mi piacerebbe vedere la faccia delle arzdòre adesso e sentire tutta la roba che mi stàn dicendo.   :-)

Di mettere la ricetta dei tortellini non c’è mica bisogno, che ognuna delle nostre donne e pure tanti dei nostri maschietti sanno molto bene come farli e prepararli, che le nostre nonne sono state ottime maestre a riguardo.

Buon Anno, e …buon appetito a tutti. 

  1. Tu dove sei avrai sempre  il sole  e il caldo , noi freddo , umidità ,nebbia  ( oggi per la verità c’è il sole ) ,ma  HAI UN GRAN VOGLIA DI ROBE DI CASA  !
    Lì cosa  si mangia  per capodanno ? mangiate  vero ?

  2. Si, qui mangiamo. Anche a Natale, e persino tutte le sere.  😉

    A Natale abbiamo mangiato tortellini in brodo, bollito con cappone, manzo e cotechino. Presenti nel brodo pure alcune croste di Parmigiano debitamente lessate.  Pignoletto dei colli bolognesi.

    Questa sera lo chef ci servirà tra l’altro tortelloni alla ricotta con burro, salvia e tartufo nero (in cottura) e bianco (grattugiato sopra crudo) di Savigno;  stinco di porco alla brace con patate e rosmarino al forno e red snepper, aragoste e gamberoni BBQ romagna style, (prezzemolo, aglio, olio d’oliva extravergine e pan grattato). Verdicchio Fazi Battaglia per il primo e pesce,  Nero d’Avola per la carne. E Moet & Chandon a mezzanotte con mango e poi frutta fresca (papaya, cocomero, ananas, avocado) e fritta con gelato.

    Li gusteremo in un angolo a parte, a bordo vasca, perchè il party di Capodanno comprenderà oltre 200  clienti.

    Le sere invece, di solito gustiamo tagliatelle fatte a mano alla bolognese; pappa fagioli con maltagliati, olio extravergine d’oliva, parmeggiano e noce moscata; tagliolini allo scoglio; arrosto di vitello all’aceto balsamico di Modena e così via. :mrgreen:

    In effetti abbiamo un Chef e 6 cuochi molto esperti a cui Elena (mia moglie) ha spiegato da tempo come fare la sfoglia al mattarello e tutto il resto Bologna style.  😉 

     

    I sapori e gli aromi sono gli stessi di casa, … ma mancano i profumi delle nostre vecchie cucinacce, e poi la nebbia e la neve, e l’odore delle foglie secche quando si scioglie la brina, e del muschio nei fossi delle nostre campagne.

     

  3. Ma caro Andrea, che ricetta è questa? Ma cosa hai scritto, anzi, ma cosa hai bestemmiato? Ma l’aria tropicale ti ha forse fuso le cervici?

    “Ma bando alle ciance, passiamo alla preparazione!   :mrgreen:

    Dunque, … si va alla Marcolfa e si compra una bella confezione di tortellini bertagni da mezzo chilo.

    Poi si comprano anche due o tre dadi da brodo starr

    Si va a casa e si mette su la pgnàta (sul fuoco) con dentro 2 litri d’acqua.

    Appena l’acqua bolle si mettono i dadi e si armesda tutto per bene.

    Poi dopo, quando i dadi sono sciolti, si mette giù i tortellini bertagni (che si saranno tirati via dalla confezione almeno un’ora prima, per sentire meno l’aroma di plastica)

    Appena vengono su … si fa per dire dai, che quelli su non vengono micca, … diciamo dopo cinque-dieci minuti di bollitura si spegne il fuoco e si servono in un piatto fondo e si gustano con grattata sopra della forma.

    Ah … siccome non san di gnente neanche con la forma, a piacere si può giuntare del ketchup.  E pasteggiare a Fanta o per chi preferisce CocaCola,  con rutto libero.  😉

    BUON APPETITOO” !!!

    Buon appetito un corno, ma non lo sai che al brod as fa con la galeina, al manz e l’osso buco e con dentar ala pgnata gli udur? Un poc et prasol, una zivola una pistinega e del sarald?

    E po i Turtlen, ma cuseni sti Bertagni, di Lego? Al kecciup, la Fanta e la Cocacola, al seet in dove tatli da metar? Indveina…

    I Turtlen i van fat con la spoia tireda a man, e al pen al vol fat par ben e soul in ste ches as pol ander a cumpreral alla Marcolfa, che ialfan bon.

    Caro Andrea, non nominare più il nome del Brodo e del Tortellino in vano, e per penitenza devi dire tre pater ave e gloria e mangiare per dieci giorni solo del Tom Jam con peperoncino mortale.  :mrgreen: