Ricordo i fumatori

Fra le accuse che sono state fatte al governo cubano di Fidel Castro da quando è al potere, c’è stata la persecuzione nei confronti dei gay.
Ultimamente Fidel, ha ammesso e fatto autocritica dicendo che quella era una mentalità popolare stradiffusa e che non dipendeva dal fatto o meno che ci fosse al governo lui o il precedente dittatore. Ha ammesso di essere stato lui stesso convinto in passato, che l’omosessualità era una aberrazione schifosa come la pedofilia.
Negli anni 80′ andai a fare un giro turistico organizzato a Cuba con un amico che durò quasi un mese. Notammo subito che praticamente tutti gli uomini fumavano il sigaro. (tutti sanno che gli “Havana” sono i migliori del mondo).
Facemmo amicizia con Saturnino, l’autista della corriera, un personaggio molto originale con cui si parlava volentieri malgrado la lingua (quando vuoi parlare con qualcuno che ne ha voglia ci si capisce sempre). Dopo aver parlato tanto con noi, capimmo che iniziava a considerarci qualcosa in più di semplici turisti europei, tanto che un giorno accendendosi il sigaro, ce ne offrì’ uno. Ci faceva un grande onore ma noi rifiutammo, dicendo che faceva male alla salute.
Dal suo sguardo capimmo che eravamo precipitati immediatamente di molti gradini nella sua scala di considerazione.
Ci guardò a lungo non con disprezzo, ma con commiserazione e in spagnolo stretto disse: se non fumi il sigaro non sei un uomo.
Anche questo, come l’avversione agli omossessuali era una mentalità radicatissima popolare al di là di chi governasse in quel paese.
Quando ero molto piccolo temevo mio padre, lo vedevo sempre nervoso, ma non lo ricordo con la sigaretta in bocca.
Poi ho saputo in seguito che quello era il periodo in cui aveva deciso di smettere perchè ne aveva abbastanza (prima era un grande fumatore). Mi raccontò poi, che aveva iniziato al fronte durante la campagna di Russia, fumare in un qualche modo ti rilassava e le sigarette ti venivano date gratuitamente.
Da bambino, (anni 60) andavo al cinema con la mamma e mio fratello. Ogni volta ricordo che uscivamo con gli occhi rossi e il mal di gola. Durante la proiezione potevi vedere, guardando lo schermo, la stratificazione del fumo nell’aria.
Fra una proiezione e l’altra i bigliettai aprivano tutte le porte per cambiarla. Nei film, tutti gli attori e spesso le attrici fumavano in continuazione come Humphrey Bogart in “Casablanca”.
Per strada al mio paese, gli accattoni raccoglievano le cicche utilizzando il tabacco rimasto per farsi le sigarette.
Sono cresciuto con mio padre che mi ripeteva che se avesse saputo che fumavo mi avrebbe massacrato di botte e un mondo che mi invitava a fumare.
IL gesto di estrarre quei cilindretti dal pacchetto, di accendere, di aspirare tenendo la sigaretta fra le dita, di aspirare a pieni polmoni, di scrollare la cenere col ditino, di parlare mentre il fumo ti esce irregolare dalla bocca e dal naso, di sputacchiare i pezzetti di tabacco rimasti tra le labbra, il gesticolare e fare cose con la sigaretta in bocca, con gli occhi semichiusi lo identificavi in una sola cosa: essere uomo.
Seppi poi in seguito che questo sarebbe poi stato chiamato più o meno “assuefazione psicologica”.

Da bambino mi piaceva anche masticare la gomma perchè era dolce, questo mio padre me lo permetteva. Non sapeva che dopo 15 anni avrei avuto tutti i denti cariati grazie anche all’assenza di una corretta igiene orale.
Ma quelle erano le usanze..ci si faceva il bagno tassativamente il sabato, e i capelli andavano tenuti corti e andavano lavati 2 volte l’anno col sapone da bucato (lo shampoo era roba da femminucce) chissà perchè alcuni bambini avevano i pidocchi?
Seppi poi in seguito che la gomma, era stata inventata dagli americani per eliminare (con successo) un’altro vizio: il tabacco da masticare.
Il fumo è un ottimo esempio di come la società può pilotare le nostre abitudini.
A differenza delle droghe, non è un allucinogeno, non altera la condizione psico-fisica e il danno che procura è determinato principalmente da quanto si abusa di esso ed è molto diluito nel tempo.
Tutti comunque sanno che è dannoso, anche i cani.
Oggi le cose sono cambiate, le sigarette non vengono più vendute di contrabbando perchè non rende.
La società non le proibisce ma fa di tutto per ostacolarne l’uso e questo lo ritengo molto positivo.
E sopratutto ha quasi del tutto tolto la sigaretta da immagini cinematografiche televisive e pubblicitarie impegnandosi invece ad informare i cittadini sui danni provocati.

Sia ben chiaro, sono poco convinto che lo faccia “per il nostro bene”, oggi il tabagismo, costa troppo alla società in termini di spese ospedaliere e farmaceutiche per curare e prevenire le malattie correlate, oltre al pericolo di incendi.

Probabilmente in futuro, anche le sigarette spariranno dalla circolazione, semplicemente perchè la gente le abbandonerà come fece per il tabacco da masticare, e la società gli darà un altro vizio, quello che lei giudicherà più opportuno al momento.

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Sono stati scritti 2 commenti sin’ora »
avatarcarmengueye – 11 febbraio 2011
Cioè, fanno bene negli USA a non lasciarti fumare una sigaretta in pace all’aria aperta mentre intorno ogni vizio umano è rappresentato e lo smog ti distrugge? Mah… Comunque, la sigaretta è meglio di altro. Ci sono vizi inconfessabili che non mi sembrano preferibili e che la società lascia passare…il fumatore in genre non cerca molto d’altro…e oggi non cerca certo lì la virilità …
Mio parere, naturalmente. Unito al fatto che respiriamo schifezze ( un solo aereo che ci passa sulla testa scarica l’inferno), siamo seduti su un’unica discarica e lasciamo perdere il resto, io dico che oggi il fumatore è solo uno specchietto per le allodole.

Comunque, visto che con Andre ci siamo sfiorati a New York, non è che tu, Fausto, eri a Cuba nel settembre 1984?

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avatarCotti Fausto – 11 febbraio 2011
No Carmen, credo che fosse 86′ o 87′…non ricordo bene.


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