Fabbrica sigarette: politicamente scorretto

Sarò criticabilissimo come spesso quando si è politicamente scorretti, ma l’investimento che la multinazionale del tabacco sta facendo a Zola Predosa è, a mio avviso, una BRUTTA notizia.

Ma come;  vi è crisi, qui si creano centinaia di posti di lavoro ed è una cattiva notizia ?

Sì, lo è perché scambia la necessità di lavoro con il rischio di gravissimi danni a noi tutti.
E’ una fabbrica inserita nel ciclo di produzione delle sigarette se ho ben inteso.
Ora è vero che i tumori polmonari e tanta altra patologia  polmonare e cardiovascolare Non dipendono Solo dal fumo di sigarette, ma è scientificamente dimostrato che ne è una delle cause principali.

Uno Stato che incentiva la coltivazione del tabacco, e l’Italia di fatto lo fa attraverso  contributi europei, specula sul consumo del tabacco e si fa merito di iniziative imprenditoriali come questa, NON fa un buon servizio ai suoi cittadini.

A favore vi è certamente posti di lavoro, ma a che prezzo !
E’ diseducativo per i  giovani;  come si fa a dir loro “non fumate” quando poi, comprensibilmente, fanno notare  queste cose a noi adulti.
E’ un danno economico per tutti noi investire sul tabacco e non contro il tabacco, i costi sociali ed economici che il fumo di sigarette produce li paghiamo alla fine tutti noi, il bilancio è in perdita !!
Proibire è controproducente, ma incentivare è sbagliato.
Mi spiace per le forze politiche e sindacali che se ne fanno merito;  non è questa la buona politica, non è questo il buon sindacalismo.
Buona politica, buon sindacalismo è anche difesa della educazione sanitaria dei cittadini con i fatti e non solo con le enunciazione di principio.

Dire tutto ciò è politicamente scorretto e impopolare, ma il mio passato di Medico mi impone di NON  tacere.


Commenti
Sono stati scritti 11 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 10 gennaio 2014

    Caro Paolo, ti ringrazio per aver proposto alla discussione questo delicato argomento.

    E’ senza dubbio vero che a fronte di alcune decine di posti di lavoro, la Società deve pagare un prezzo altissimo per riparare i danni creati da questa occupazione. 

    .

    ANALISI DELL’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DELLE PATOLOGIE
    FUMO-CORRELATE IN ITALIA

    Valutazione dei costi per ricoveri ordinari nel 1997

    Totale ricoveri 37.576 costo in £. 318.827.657.000 – Costo in €. 164.660.743,00

    .

    Valutazione dei costi per ricoveri in day hospital nel 1997
    Totale ricoveri; 13.062 – Costo in £. 6.948.874.000 – Costo in €. 3.588.794,00


    Spesa ospedaliera complessiva per il trattamento delle patologie correlate al tabacco nel 1997

    Totale  £. 2.016.358.708.000 – pari a €. 1.041.362.366,00


    Valutazione delle giornate di lavoro perse per ricoveri ordinari nel 1997

    Totale giornate perse 50.250 – Perdita produttiva €. 1.958.694.750,00

     

    Valutazione delle giornate di lavoro perse per ricoveri in day hospital nel 1997

    Totale giornate perse 51.989  – Perdita produttiva €. 2.026.479.231,00

     

    Giornate di lavoro perse e perdita di produttività per il trattamento ospedaliero delle patologie correlate al tabacco (anno 1997). 

    Totale giornate perse 1.333.588 – Perdita produttiva £. 51.981.943.803

    Lascia un Commento
  2. avatarAndrea Cotti - 11 gennaio 2014

     

    • Loris Marchesini  Ok, bene. Quindi (lo dico da non fumatore) vanno bene le fabbriche di sigarette se sono in altri territori o Paesi? Oppure le vogliamo far chiudere tutte, dovunque siano?

    • Andrea Serra  Anche se da fumatore metto volentieri ”mi piace”.

    • Stefano Ballanti  Spezzo una lancia in favore di Loris, ostacolare l’insediamento di nuove attivitá produttive che generano occupazione solo perché collegate al tabacco , è controproducente . Se per assurdo in Italia fossero vietate , pensate che non ci sarebbero le sigarette ? Ovviamente ci sarebbero come ci sono oggi. Allora perché rinunciare agli aspetti positivi e tenere solo quelli negativi che derivano dal fumo ?

    • Persiceto Caffe  Grazie Stefano per aver tradotto in termini cordiali la valida osservazione di Loris.
      L’argomento infatti è tutto da discutere; se anche Paolo premette che “vietare” non avrebbe certo alcun senso, … incentivare invece in nome dell’occupazione fin
      o a che punto può essere positivo quando i danni indotti che la società subisce sono maggiori dei benefici occupazionali?
      E come giustamente osservi tu (e Loris) che senso avrebbe rinunciare noi alla produzione, relegandola magari all’estero, per poi dover subire -e pagare- comunque i danni sociali da fumo?
      E’ senza dubbio una questione delicata e tutta da discutere.

    • Stefano Ballanti  Il bilancio relativo alle sigarette, ( calcolando le tasse che lo stato percepisce, detratte dai costi per curare chi si ammal) per lo Stato è comunque positivo, perchè non destinare qualche aspetto positivo anche ai privati cittadini in termini di occupazione ? Questo è il mio ragionamento da ex fumatore ( ma non vuole dire nulla )

    • Loris MarchesiniAnzi, aggiungo io, il tema dei danni del fumo è molto reale. Andrebbe affrontato come gli obiettivi ambientali (20-20-20) con decisione, un passo alla volta risolvendo di volta i problemi esistenti e quelli che verrebbero creati con la graduale diminuzione di tabacco, problemi economici, occupazionali e fiscali.

      Quindi non lo può certo risolvere un Comune per uno stbilimento.                                                                                                                                                     

    • Stefano Ballanti  Dal punto di vista etico sono molto più contrario al prolificare dei centri slot, poca occupazione creata a fronte di danni enormi a livello economio e sociale. Questo però è un problema diverso, con soggetti diversi, basti vedere il processo che comincia oggi denominato Black Monkey

    • Paolo Grandi  Vedo che la segnalazione suscita interesse e pertanto mi reinserisco facendo come premessa “outing” perchè oggi così la moda pretende : capisco molto bene i fumatori , lo sono stato e molto volentieri lo sarei ancora se non ne avessi conosciuto,in decenni di professione, i gravissimi danni sociali , sanitari /economici che provoca
      Non mi stupisce l’osservazione “…vanno bene le fabbriche di sigarette se sono in altri territori o Paesi? Oppure le vogliamo far chiudere tutte, dovunque siano?…….”è un classico che si ripete in tante occasioni .
      La mia risposta è come sempre : se gli altri sbagliano non siamo autorizzati a continuare nell’errore e faccio due esempi :
      1 ) tante nazioni vendono armi per guerre che condanniamo o addirittura sapendo per certo che armeranno terroristi ,credo sarebbe opportuno che noi Italia non lo facessimo per motivi etici e di credibilità e invece mi risulta che siamo molto presenti in questo commercio di morte
      2) come potremo convincere ( non proibire ) i nostri figli a non fumare se esultanti produciamo sigarette
      E su questo punto ricordo quante volte mi è stato rimproverato andando a fare educazione sanitaria nelle scuole
      E ancora due aspetti :
      – uno molto cinico : è accettato che tra le entrate e le uscite lo stato ci rimette e ci rimetterà sempre più perché calano le entrate in tasse per il lento calo dei fumatori e aumentano i tumori polmonari e le patologie croniche fumo correlate che sono ad alto costo assistenziale
      — uno più “umano “ : ho visto troppa gente morire ho curato troppi malati per accettare senza ribellarmi a questa evitabile tragedia della nostra epoca ( una delle poche davvero evitabili se lo volessimo )
      Slot machine infine : …..”Dal punto di vista etico sono molto più contrario al prolificare dei centri slot, poca occupazione creata a fronte di danni enormi a livello economio e sociale.”…
      ovviamente d’accordo sulla assurdità di avere uno stato biscazziere ,ma su questo punto anche su Persiceto caffè ho scritto la mia opinione che va ben oltre il No alle slot machine:
      la disattenzione ( eufemismo ! ) verso il diffondersi sempre più del gioco d’azzardo che attira inevitabilmente le fasce deboli della società : i giovani e i poveri /nuovi poveri

    • Andrea Cotti  Di gioco d’azzardo ne parlavamo qui: http://www.persicetocaffe.com/gioco-dazzardo-danno

      http://www.persicetocaffe.com

      “Azzardopoli, il Paese del gioco d’azzardo. Un danno sociale, ma anche umano“. DVisualizza altro
    • Persiceto Caffe  E qui ne parlava Paolo ( “- d) Lo stato deve cessare di essere il biscazziere del gioco d’azzardo nazionale.” ) http://www.persicetocaffe.com/il-manifesto-di-persiceto

      http://www.persicetocaffe.com

      Premessa . Le elezioni politiche del 24 – 25 Febbraio non saranno come tante altre, forse è la terza volta che, nella nostra breve storia repubblicana il popolo italiano ha la responsabilità, l’op…

    • Filippo Boschetti  Aspetto con ansia la legalizzazione della coltivazione della canapa indiana, ho ancora un macero quasi integro vicino a casa… e se non saranno posti di lavoro, almeno sarà relaaax…
      http://youtu.be/af2NOUjku4w

    • Carmelo Passante  La multinazionale del tabacco che molti vorrebbero perché risponde ad un bisogno immediato (il lavoro), é uguale a tutte le altre multinazionali con una mano dà, con l’altra prende…io credo, che la questione che pone Paolo sia da inquadrare su un piano piú generale…il ruolo delle multinazionali nella crisi economica, il modello di “sviluppo” che stanno imponendo ed il concetto di lavoro ai tempi delle multinazionali….dire che il problema del tabagismo non lo puó risolvere un comune…. o va bene se questo avviene in altri territori ? È perfettamente funzionale alla logica delle multin…mettere la testa sotto la sabbia per non vedere quello che sta accadendo alla società..mcdonald crea posti di lavoro, vogliamo parlare dell’impatto sulla salute e dell’educazione alimentare…tanto per fare un esempio elementare….che fa pure rima?

    • Ottimo l’esempio della McDonald !

    Lascia un Commento
  3. avatarAndrea Cotti - 11 gennaio 2014

     

    • Marco Felicani  Sigarette elettroniche?
    • Paolo Grandi  Dopo l’outlet non è che ci proveranno anche da noi
      La lotta contro queste cose è anche lotta per l’ambiente ,a mio avviso , se salvaguardia dell’ambiente è anche difesa della salute

    • Elena Trupiano  l’outlet non ci sarà, ma a me sembra che comunque i commercianti del centro di Persiceto non facciano grossi affari…….allora è sicuro che ci si sta muovendo nella direzione giusta?
    • Paolo Grandi   per la domanda di Marco Felicani ” e le sigarette elettroniche ?”
      Aipo Sigarette elettroniche.pdf

      ScaricaAnteprima

    Lascia un Commento
  4. avatarAndrea Cotti - 11 gennaio 2014

     

    • Paolo Grandi   Potrebbe spiegare il sig . Andrè Clantzopulos cosa significa in concreto : “prodotti di nuova generazione , definiti a basso rischio per la salute ?”
      Cosa ne pensa il dott. Lusenti ,assesore Regionale alla sanità che è un Urogolo ,ma pur sempre un medico di questa definizione ?
      Siamo certi che non sia “publicità ingannevole “

      foto di Paolo Grandi.
    Lascia un Commento
  5. avatarAndrea Cotti - 12 gennaio 2014
    Persiceto Caffe    Persiceto Caffe
    Sul costruendo Tabacchificio della Philip Morris di Zola evidentemente c’è qualcosa che non è del tutto chiaro.
    In questa discussione aperta da Loris, –https://www.facebook.com/groups/43509933937/permalink/10152197814473938/?comment_id=10152197912223938&offset=0&total_comments=14&notif_t=group_activity – abbiamo inserito il link a questo nostro articolo che tratta l’argomento al fine di aggiungere materiale al dibattito, ma la cosa è stata subito osteggiata e Persiceto Caffè duramente criticato (…come fosse colpa nostra insomma).

    Abbiamo quindi chiesto come mai i Ras locali apparissero tanto livorosi nel discutere la costruzione di quel tabacchificio, e se *altri* fossero gli interessi che spingevano quel discutibile progetto… ma la domanda è stata subito cancellata.
    E noi ovviamente la riproponiamo qui.

    –> Come mai tanto livore compagni nell’osteggiare chi parla del progetto tabacchi?
    Cos’è che vi altera così tanto? … forse altri e non commentabili *interessi* ?

    Lascia un Commento
  6. avatarAndrea Cotti - 12 gennaio 2014

     

    • Andrea Cotti  Di fronte a progetti simili, così discutibili, è evidente che i cittadini si pongono domande e, vista l’aria che tira, è molto facile che arrivino a ipotizzare situazioni incresciose, così diffuse oramai ovunque.
      E’ dunque importantissimo rispondere in modo CHIARO E SERENO alle loro domande sui social ed in rete, che devono essere sentite come BENVENUTE, – in quanto offrono la possibilità di fare chiarezza – non osteggiate o peggio cancellate, dileggiando pure CHI le ha poste.

      Occorre una notevole dose di ottusità per non comprendere che attacchi feroci a chi fa domande scomode e cancellazioni non fanno altro che ingigantire esponenzialmente dubbi e sospetti dei cittadini.
    Lascia un Commento
  7. avatarAndrea Cotti - 12 gennaio 2014
    Che Delusione Professore, se uno come lei vede in un fabbrica di sigarette il rilancio per la nostra terra, allora siamo caduti davvero in basso e pur disprezzando i “101” che nell’ombra lo hanno colpito li ringrazio, purtroppo, per averci evitato senza volere il rischio di un Presidente simile.
    Sarà un bel giorno per la salute dei cittadini quando questa fabbrica chiuderà e Economisti, Imprenditori, Politici capaci offriranno lavoro di cui non ci dobbiamo giustificare con i giovani quando gli consigliamo di non fumare.

    bologna.repubblica.it

    Lascia un Commento
  8. avatarAndrea Cotti - 13 gennaio 2014

    ALMENO LE CENTRALI A PETROLIO HANNO PROVOCATO UN DISASTRO (E UNA STRAGE) PER PRODURRE ENERGIA. LE SIGARETTE INVECE AL SOLO FINE DI ARRICCHIRE LE MULTINAZIONALI DEL TABACCO.


    “La centrale Enel a olio di Porto Tolle
    ha causato danni per 3,6 miliardi”

    Per la prima volta una perizia quantifica l’impatto su ambiente e salute dell’impianto dal ’98 al 2009
    Il documento, depositato nel processo bis, potrebbe diventare precedente: da Vado Ligure a Brindisi
    Ecco le indagini che mostrano il nesso tra aumento di mortalità, tumori, ricoveri e l’impianto (leggi)

    "La centrale Enel a olio di Porto Tolle ha causato danni per 3,6 miliardi"

    Un impatto da 3,6 miliardi: 2,6 per i danni sanitari, uno per la mancata ambientalizzazione. Questa la stima che i periti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) hanno ipotizzato per la prima volta, rispetto al peso economico per lo Stato della centrale di Porto Tolle (Rovigo). Una cifra che se verrà considerata congrua dai magistrati del processo Enel bis, stabilirà nero su bianco che chi inquina paga.

    Lascia un Commento
  9. avatarArmando Turrini - 13 gennaio 2014

    Ho letto con attenzione l’articolo anche perché di questo stabilimento in progetto è almeno da 8/10 mesi che tra colleghi ne parliamo per svariati motivi che non sto qui ad elencare.
    Leggendo l’articolo ed alcuni commenti mi pare che si parta da un pregiudizio, cioè: la PM è una multinazionale (colpa grave) che produce sigarette che nuociono gravemente alla salute (colpa gravissima) per cui tutto quello che dalla PM esce può solamente nuocere alle persone ed arricchire la stessa PM! Certamente la PM si è arricchita sul vizio del fumo (dannosissimo per la salute e fonte di costi sociali) e sono certo che l’investimento che farà a Crespellano lo faccia per guadagnarci, ma credo che le opinioni riguardo questo investimeto si siano formate senza sapere cosa verrà in effetti prodotto nel nuovo stabilimento, cosa che sanno solamente i dirigenti di PM e di Intertaba che sono coloro che stanno sviluppando i “Nuovi Prodotti”, magari se si aspettasse per sapere cosa sono effettivamente le novità ci si renderebbe conto della svolta che quei nuovi prodotti poterebbero sul “mercato del fumo”. Potrebbero forse essere veramente sigarette non dannose.

    Lascia un Commento
  10. avatarAndrea Cotti - 17 gennaio 2014

     

    • Paolo Grandi  Va tutto bene sig. Turrini, ma vorrei sapere esattamente cosa sono i “Nuovi Prodotti”.
      Vede qui almeno da parte mia non vi sono pregiudizi verso le multinazionali , su questo punto il mio pensiero è molto semplice la globalizzazione esiste do
      bbiamo cercare di ottimimizzare i vantaggi e limitatare gli inevitabili svantaggi .
      Il problema è un ‘altro e qui certamente nel bene e nel male viene fuori il la mia ex professione : Medico dal novembre del 1973 fino al pensionamento del 31 dicembre 2009 , da Pneiumologo ho diretto per circa vent’anni un reparto di Pneumologia.
      NON CONOSCO PRODOTTI CHE NON SIANO DANNOSI PER LA SALUTE IN MANIERA GRAVE nell’ambito del fumo !!!!!!!!!!!!!!!
      E’ vero quello che dice: non si sa cosa esattamente producono, ma proprio per questo non mi sembra accettabile accontentarsi di “…sanno solamente i dirigenti di PM e di Intertaba che sono coloro che stanno sviluppando…” , con tutto il rispetto il “conflitto di interessi ” rende insicura la fonte … !
      ANCHE LE SIGARETTE ELETTRONICHE non vengono ritenute, per ora, sufficientemente sicure per essere consigliate !!!!!!!!!!!!!
      In ultimo , ma non secondario: La publicità inditretta per il fumo è palesee
      Vede sig.Turrini io capisco che chi fa affari lavori molto sulla publicità delle frasi ad efetto, ma NUOVI PRODOTTI significa avere superato l’esame di una sperimentazione scientifica seria e possibilmente indipendente , questo al momento non risulta.
      Per questi motivo ribadisco DISSENSO TOTALE PER QUESTA INIZIATIVA industriale POTENZIALMENTE RISCHIOSA PER LA SALUTE

    • Mauro Serra  Da ex fumatore (sono passati 27 anni), ringrazio ancora quel medico di San Giorgio di Piano il quale in una fredda mattinata del ’87, “battezzò” io e altri quattro fumatori partiti con una macchina dal bar Venezian facendoci tutti diventare degli ex. Non fumare è BELLO molto più che fumare, e con ciò credo di avere convinto tutti che sono contrarissimo (per la salute e per il portafoglio) al fumo. Però sostenere che per queste ragioni bisogna evitare nuovi insediamenti, in questo caso tabacco, ( ma sempre ccupazione), bisogna andarci molto ma molto piano. la “talebanizzazione” dei problemi, può portare a sbattere contro “problemi” ben più gravi.
    • Paolo Grandi   No Mauro non sono un Talebano, se tu avessi fatto il mio lavoro se ti fossi venuto nelle scuole a fare educazione sanitaria e ascoltato le loro giuste domande forse rimarresti in disaccordo con me ,ma non mi chiameresti Talebano
      Ma dimentican
      do, a fatica, la tanta sofferenza/morte che ho visto negli altri per colpa del fumo io credo che nonostante tutti i nostri limiti l’Italia abbia ancora capacità imprenditoriale per fare business in campi un po ( mi basta un po ) piu etici.
    Lascia un Commento
  11. avatarAndrea Cotti - 17 gennaio 2014

    Due interessanti Lettere al Direttore su La Republica- Bologna di oggi venerdì 17 Gennaio.

    Lascia un Commento

Devi essere Registrato per poter laciare un commento!.