La Lega e la ‘ndrangheta

Saviano:Lega e ‘ndrangheta, oggi finalmente cade il velo’

Nel novembre del 2010, lo scrittore parlò in tv dei rapporti tra la mafia calabrese e il Carroccio a Vieni via con me. La sollevazione del movimento fu compatta, l’allora ministro Maroni pretese una replica nello stesso programma.

Le inchieste di oggi dimostrano che via Bellerio non è immune da contaminazione e che è il nord a cercare i soldi delle ‘ndrine.
La Lega travolta dallo scandalo: “Soldi per la famiglia Bossi”.

Perquisita la storica sede milanese . Indagini a Milano, Napoli, Reggio Calabria.

Ed emergono contatti con la ‘ndrangheta.

Per Belsito: appropriazione indebita e truffa. Illeciti anche da sottosegretario.   . Otto indagati. Tutti accusati a vario titolo di riciclaggio, finanziamento illecito, truffa e peculato.

Denaro anche per le esigenze della famiglia del leader leghista. “Soldi pubblici per mantenere i Bossi”. Perquisita anche la sua segretaria. IL LEGHISTA E I RAPPORTI CON LA ‘NDRANGHETA.

 

Novembre 2010.   “Vieni via con me” di Fabio FAZIO e Roberto SAVIANO – SECONDA PUNTATA – Il monologo di Roberto Saviano riguarda la ‘Ndrangheta al Nord Italia e le collusioni con la Lega.

La goffa reazione pretesa da Maroni, Ministro dell’Interno alla denuncia di Saviano che ha affermato che la Mafia INTERLOQUISCE con la Lega. Il Ministro tenta di negare la realta’ con un banale e vago elenco di azioni antimafia.

Oggi e’ finalmente palese: “La Mafia interloquisce con la Lega”.

Il diffuso e sistematico arraffamento del “cerchio magico” si spiega con il pessimismo sul futuro della Lega e la salute del suo fondatore: “il meglio è passato, adesso tocca pensare al domani”. Ciò che sta accadendo da qualche tempo nella Lega non è altro dunque che una specie di auto-risarcimento, o accaparramento finale. In questi casi, il confine tra le due entità è sfuggente, ma decisivo. E ancora di più quando a stabilirlo sono i carabinieri, la Guardia di Finanza e la magistratura.


Commenti
Sono stati scritti 3 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrez - 4 aprile 2012

    Non è uno scherzo!
    Bossi: “Denuncerò chi ha usato quei soldi per ristrutturare la mia casa”.

    Lega nella bufera, Giannini: ‘‘La nemesi padana

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  2. avatarAndrez - 5 aprile 2012

      CORRADO AUGIAS:

    ” L’IMBECILLITA’ RAPPRESENTA UNA RISORSA UTILE PER IL SISTEMA. SE NON CI FOSSERO TANTI IMBECILLI IN GIRO , NON SAREBBE COSI’ FACILE TROVARE UN FURBONE CHE LI SEDUCE.

    ECCO PERCHE’ UN IMBECILLE E’ MOLTO PIU’ PERICOLOSO DI UN MASCALZONE. ”

     

    Michele Serra:

    ” Più che alla disonestà vera e propria, gli scandali della Lega fanno pensare alla disperata precarietà strutturale di un partito inventato da un fanfarone di paese, finto medico, cantante fallito, che per oltre vent’anni è riuscito ad abbindolare un popolo evidentemente abbindolabile. Tutto, nella storia leghista, è improvvisato e cialtrone, a partire da quel logo fantasma, “Padania”, che non ha alcuna attinenza con storia e geografia e pare sortito da un partita notturna a Risiko annaffiata da troppo alcol. Proseguendo con il ridicolo crak del credito padano, l’inverosimile carriera politica del povero Trota, il cerchio magico con le fattucchiere e le badanti, l’università dell’Insubria, gli amiconi illetterati messi alla Rai per puro sfregio, i finti ministeri a Monza, gli elmi cornuti, gli affaroni in Tanzania…

    È quasi prodigioso che con ingredienti così poveri la grande simulazione di Bossi abbia potuto reggere così a lungo. È come se un “Amici miei” di basso rango fosse arrivato a governare un Paese. Poi i giudici, non per colpa loro, arrivano sempre dopo. Dopo che milioni di italiani l’hanno bevuta, ci hanno creduto, si sono tappati occhi e orecchie per non sentire e non vedere.”

    Dal Fatto Quotidiano:
    «BOSSI SI CAGHERA’ SOTTO E NON AVRA’ IL CORAGGIO DI RIMUOVERTI»
    SOLDI E FAVORI: “HO IL NASTRO DI BOSSI” – Le telefonate di Belsito: “Lui vuole cacciarmi? Io ho le fatture delle auto e una sua registrazione”

    “Bossi si cagherà sotto e non avrà il coraggio di rimuoverti”. Di fronte ai documenti dei pagamenti ai figli, alla moglie e alla sua fedelissima Rosi Mauro e soprattutto di fronte a una registrazione imbarazzante, che Francesco Belsito sosteneva di possedere, il leader della Lega Nord non avrebbe mai osato seguire Rosi Mauro che lo aizzava contro di lui. Così, con l’arroganza di chi sa di avere le carte per tenere in scacco Umberto Bossi, parlavano al telefono mentre erano intercettati dai Carabinieri su delega della Procura di Napoli la dirigente amministrativa del Carroccio Nadia Dagrada e il tesoriere Francesco Belsito, ora indagato per riciclaggio e truffa aggravata. Il personaggio chiave è Nadia Dagrada.

    Questa militante tosta che nelle foto sembra un corazziere in gonnella di Umberto Bossi e che ieri uscendo dalla Procura ha sibilato ai cronisti: “Fedele fino alla fine”, nelle tante telefonate intercettate con Belsito sembra quasi il suo coach. È lei a consigliargli di farsi una copia dei documenti che provano i pagamenti ai familiari di Umberto Bossi e di mettere gli originali in una cassetta di sicurezza. Nadia è arrabbiata con il vicepresidente del Senato Rosi Mauro, che ha osato chiedere conto a Belsito dei soldi della Lega. “Sarebbe veramente cretina Rosi Mauro perché allora a questo punto se i conti li fai vedere poi chi lo sa che cosa può uscire di tutto quello che c’è!”. Dagrada e Belsito pensano al botto che faranno le carte sui giornali: “Su Libero : quanti soldi la Lega gira alla scuola (Bosina, della cooperativa fondata dalla maestra baby-pensionata Manuela Marrone, moglie di Bossi, ndr). Belsito a quel punto tira fuori l’asso nella manica: la registrazione che proverebbe una richiesta sconcia. Questo è il passaggio chiave della conversazione di quella sera:

    Belsito: “Glielo dico della Fondazione, glielo dico cosa mi volevano far fare che dovevo portargli dei soldi, eh”.
    Dagrada: esatto!… e tu quello poi ce l’hai registrato?”.
    Belsito: si, eh
    Dagrada: ma tu prima parli col capo (Bossi, ndr), vedi cosa ti dice lui, perché gli fai presente ‘sta roba qui e vedi perché lui poi fa in fretta a cagarsi sotto e dopo di che, si affrontano le due signore (Rosi Mauro e Manuela Marrone, ndr) poi gli spiattelli lì, sul tavolo… allora vedi questa fotocopia qua, vedi queste, vedi questa… figurati queste se vanno in mano, altro che la Tanzania se vanno in mano ai militanti!… ma non vengono a prendere me le dici eh, vengono a prendere voi!”.

    A questo punto Belsito continua a enumerare gli elementi che può tirar fuori contro la famiglia Bossi:

    Belsito: “l’ultima macchina del “principe” (Renzo Bossi probabilmente, ndr) 50 mila? Ho la fattura”.
    Dagrada: ma te l’ho detto, tutto quello che, adesso tu domani mattina dopo aver parlato con Roberto (Castelli, ndr) inizia a fare le copie di quello che hai in cassaforte, dammi retta!
    Belsito: bene

    Con l’amica Dagrada, Francesco Belsito se la rideva al telefono pensando al “parco macchine” della famiglia Bossi: la Smart e la più recente Audi A6 che, a dire del tesoriere, sarebbero state messe a disposizione del solito Trota, ma “intestate alla Lega Nord”. E poi le auto noleggiate per Riccardo Bossi. E anche i contanti. Nadia Dagrada lo invitava a mettere da parte tante cartelline con su indicato nome per nome e anno per anno i soldi e i benefit versati. Nelle intercettazioni di Belsito si parla di pagamenti per 200 mila euro all’anno per il Sindacato Padano di Rosi Mauro e anche di spese per “i costi liquidi” di Renzo Bossi come li chiama Belsito. Per il tesoriere sarebbero 151 mila euro, ma la dirigente amministrativa Nadia Dagrada lo corregge: “Sono 251 mila euro per lui e i ragazzi (della scorta probabilmente, ndr) perché quando viaggiano insieme non riesco a scinderli”.

    Al Fatto risulta che il tesoriere al telefono fosse molto confuso sulle somme. Anche se ricordava con esattezza quanto gli era stato chiesto di metter da parte per la scuola della moglie d Bossi, quella gestita dalla Cooperativa Bosina: un milione di euro, che però solo in parte era riuscito a tirare fuori. Nadia Dagrada si sta rivelando sempre più il personaggio chiave dell’inchiesta . Non è un caso se, come persona informata dei fatti, è stata ascoltata martedì per 9 ore dai pm Paolo Filippini ed Henry John Woodcock. Non è un caso che sia stata risentita ieri mattina dai magistrati alla presenza del procuratore aggiunto Alfredo Robledo. La dirigente ha detto ai pm di non aver mai ascoltato la registrazione imbarazzante. La sua deposizione avrebbe “salvaguardato” il segretario Umberto Bossi, ma avrebbe reso più complicata la posizione di Francesco Belsito.

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  3. avatarAndrez - 6 aprile 2012

    L’espressione della forbitudine…

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