La fine di Telekabul; Belpietro al posto della Dandini?

RAI TRE, la famosa roccaforte rossa, già Telekabul di Curzi, sta per cadere definitivamente sotto i colpi del berlusconismo, che occupa così la TV tout court.

Il nuovo direttore Di Bella appena nominato sta infatti cancellando i programmi della Dandini, pronto a proseguire con Fazio, Blog, Report, Glob e Ballarò.
In compenso stanno studiando di far entrare il simpaticissimo Belpietro, in prima serata.

Paradossalmente cari amici, mi sembra pure una buona notizia, perchè se non sempre tutti i mali vengono per nuocere, tocca arrivare al fondo e raschiarlo a dovere per sperare di poter poi risalire.

RAI TRE fu concessa al PCI nel 1987 in una sorta di spartizione dei canali RAI tra DC e PSI, che occuparono rispettivamente il primo ed il secondo canale, e da allora cadde ogni minima parvenza di informazione obiettiva, già intossicata dai telegiornali Fininvest, abusivamente autorizzati dai Decreti Craxi del 1984 e 1985, poi dalla legge Mammì del 1990 e dalla legge Maccanico del 1999, ed infine dalla legge Gasparri (prima del 2003, bocciata dal Presidente e seconda del 2004).
I partiti maggiori si distribuirono un canale ciascuno, consegnando le TV private a Berlusconi e decidendo di offrire ai cittadini solo le varie interpretazioni dei fatti da propaganda politica.

Degno di nota un commento sull’Europeo di Vittorio Feltri del 1990 sui fatti:

“Per quattordici anni, diconsi quattordici anni, la Fininvest ha scippato vari privilegi, complici i partiti: la Dc, il Pri, il Psdi, il Pli e il Pci con la loro stolida inerzia; e il Psi con il suo attivismo furfantesco, cui si deve tra l’altro la perla denominata ‘decreto Berlusconi’, cioè la scappatoia che consente all’intestatario di fare provvisoriamente i propri comodi in attesa che possa farseli definitivamente. Decreto elaborato in fretta e furia nel 1984 ad opera di Bettino Craxi in persona, decreto in sospetta posizione di fuorigioco costituzionale, decreto che perfino in una repubblica delle banane avrebbe suscitato scandalo e sarebbe stato cancellato dalla magistratura, in un soprassalto di dignità, e che invece in Italia è ancora spudoratamente in vigore senza che i suoi genitori siano morti suicidi per la vergogna.”

Nei Paesi civili, la TV pubblica è gestita in modo autonomo e l’informazione che offre è indipendente dai partiti; raccontano cioè i fatti, non l’interpretazione partitica del fatto. Esempi lampanti sono la BBC, la CNN, DW ecc.

Da noi invece, praticamente da sempre, l’informazione dei fatti non è mai esistita ed abbiamo dovuto sobbarcarci la manipolazione degli stessi secondo le varie e differenti interpretazioni che i vari partiti confezionavano secondo le loro rispettive propagande.

In questa logica, per mantenere le varie poltrone esistenti in RAI TRE e le clientele ad esse legate, prima il PCI, poi il PDS, i DS ed infine il PD hanno sottostato a qualsiasi tipo di compromesso con i governi ed i potenti di turno, regalando tra l’altro a Berlusconi, a più riprese, leggi e concessioni TV e di conseguenza l’immenso potere che ora usa per smantellare Stato ed Istituzioni.

Ed ora il Cavaliere ha deciso bene di smantellare pure la roccaforte rossa di RAI TRE offerta a suo tempo ai comunisti in cambio di tutto il resto.

Vediamo tutta la storia raccontata da Report (sono 7 parti):

Va bene così ragazzi, che ai rossi siano tolti pure i 30 denari che hanno ricevuto per aver tradito il popolo italiano e svenduto l’informazione.
Mi sembrerebbe giusto che il potere li insulti e sbeffeggi pure nel fare questo, che altro non meritano.

In effetti la cancellazione del concetto di spartizione partitica dell’informazione, pur sostituita dalla piena egemonia berlusconiana, mi sembra un passaggio obbligato per poter anche solo sognare in un dopo, in una nuova era dove il servizio pubblico, finalmente reso indipendente come è ora negli altri Paesi Civili, ci racconti solo i fatti, per quello che sono, lasciando a noi le opinioni ed ai propri giornali la propaganda.