La Chiesa e i credenti, agnostici e atei

Da Agnostico nutro un forte rispetto per chi crede innanzitutto, e poi per le Religioni in genere, in quanto tendenzialmente tendono a stimolare le persone a cercare il meglio di sè e quello offrire.

Tendenzialmente.  :mrgreen:

Poi sappiamo bene che i funzionari di dette religioni, finiscono spesso con l’approfittare della devozione dei fedeli (e delle loro offerte) per fini tutt’altro che religiosi o umanitari, ma volti ad ottenere potere economico e politico; temporale insomma.

Quando detta devozione non appare loro sufficiente, storicamente detti funzionari lasciano degenerare la loro missione in eccessi integralisti, (eliminazione del pluralismo filosofico e ideologico, rigettando le idee differenti e sottomettendo lo Stato alla religione)  e fondamentalisti, (propensione all’oppressione e alla violenza, anche verbale),  e altre attività che portano alla manipolazione delle persone, tendendo a sottomettere la politica e le leggi dello Stato ai precetti di quella religione. (Una società democratica non può negare ai cattolici di promuovere le proprie posizioni, che però divengono integraliste nel momento in cui vengono forzosamente imposte anche ai non cattolici). Detta operazione, come dice qui il caro Massimo, portata alle sue estreme conseguenze con l’abuso del fanatismo e la manipolazione dell’ignoranza (cercata e imposta), si traduce nell’instaurazione di una teocrazia finalizzata a far affari.

Oggi la Chiesa sempre più lamenta un calo dei fedeli e delle  vocazioni;  i preti erano 70 mila nel 1900 su 33 milioni di abitanti e oggi sono 30 mila, (grazie agli immigrati) con 60 milioni di abitanti. E all’estero va anche peggio.

D’altra parte i fedeli faticano sempre più a rivedersi negli anacronistici dogmi che la Chiesa continua ad imporre loro, dalla castità (Castità. La Chiesa si ostina a imporla)  al divieto dei profilattici, (“la posizione della Chiesa cattolica sull’uso del preservativo, sia come mezzo di contraccezione sia come mezzo per affrontare il grave problema dell’HIV/AIDS, non è cambiata, e il suo uso resta come sempre inaccettabile”), dall’omofobia (Omosessualità, fallimento e malattia. Negare la comunione a gay) all’umiliazione della donna (Le donne inducono in tentazione i loro stupratori e fanno più vittime dei preti pedofili   —   “Se la donna abortisce l’uomo può abusare di questa”) e al divieto per i separati e divorziati alla Comunione (Benedetto XXVI. No alla comunione a separati e divorziati).

Ancora una volta dunque, di fronte alle difficoltà, a situazioni problematiche che tendono a mettere in discussione il suo potere, la Chiesa sceglie di usare il suo vecchio armamentario dell’imposizione integralista dei suoi dogmi alla società, ai cittadini e allo Stato.

Senonchè questo giro di vite integralista oggi diviene ancor più inaccettabile per il cattivo esempio e per i veri e propri scandali che la Chiesa stessa offre di sè ai propri fedeli, come l’indecenza recente della speculazione sulla pornografia (Die Welt: «La Chiesa guadagna con i libri porno)  e l’annoso squallore della pedofilia tra i preti e delle complici coperture a loro offerte, esploso oramai da diversi anni, che appare tutt’altro che superato e tutt’ora nuovi scandali e complicità continuano ad affiorare, (Indagine su preti pedofili in Olanda dal ’45 decine di migliaia di abusi),  senza dimenticare che lo Ior (Istituto per le Opere di Religione – Banca Vaticana) è da anni la cerniera tra il malaffare mafioso e quello politico.

Inoltre, appaiono particolarmente sgradevoli ed inaccettabili le coperture che la Chiesa ha ripetutamente garantito al puttaniere, (Fisichella: “Berlusconi ora è separato, può fare comunione”   —   C’è bestemmia e bestemmia, monsignor Fisichella ‘contestualizza’ il Berlusconi blasfemo) al fine di continuare ad assicurarsi i grassi privilegi (i noti finanziamenti e sgravi fiscali innanzitutto) che l’inquisito ha offerto e garantito alla Chiesa a piene mani, coi soldi dei cittadini.  Se sei ricco e potente e offri ricchezza alla Chiesa puoi peccare senza problemi ed ottenere indulgenza insomma, proprio come nel medioevo.

Senonchè non siamo più nel medioevo nè nel ‘600, non è più possibile bruciare i Giordano Bruno in piazza, nè è più possibile raccontare frottole e sperare di farla franca. Anche i Minzolini alla fine non riescono a durare e comunque oggi c’è la rete, c’è la possibilità di dirle le cose come stanno, e di offrirle alla discussione di cittadini, fedeli ed agnostici, atei o semplici laici.

Forse è il caso che la Chiesa riveda la sua strategia, perchè mi sa che così stavolta, dopo 2000 anni, non ne viene fuori.

 

 

  1. Ho due tendenze, in apparente contrasto. La religione della mia infanzia, fatta di gigli e madonnine, preghiere cantate con ardore, le cares uorine che inculcavano l’amore per il prossimo, sono un quadro intatto nel passato; poi c’è il resto, e dentro ci sta qualcosa che non vedo quasi mai: il rispetto che l’ateo nutre verso la religione non è ricambiato. La società è confessionale, anche se nei fatti vige il più sfrenato menefreghismo rispetto ai dettami. Non gli entra in testa che la fede è una cosa personale.

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