Ilva di Taranto Ilva d’Italia

Giorni fa parlavo con un giovane; aveva un buon lavoro a tempo indeterminato, un buon stipendio, cosa non frequente oggi:   si era licenziato e partiva per la Finlandia: pazzo ?
No si e’ stufato dell’Italia.

Anch’io mi sono stufato, ma non sono d’accordo nel rinunciare a combattere per migliorare questa nostra decadente nazione, forse sono troppo vecchio per andarmene e non mi rimane altro che far finta di essere un idealista o forse no, certamente ogni giorno sono sempre più deluso .

Ilva di Taranto !!
Se non fosse una cosa seria si potrebbe scambiare per il solito tormentone da consumare  nelle pigre , inutili chiacchiere estive .
E forse sarà così , forse fra poco dopo la “rottura metereologica di ferragosto “, quest’anno particolarmente gradita, si tornerà a parlare di cose serie che diamine !

Spread, consumismo (non consumi) che non riparte, legge elettorale, gossip politici, alleanze tra partiti  che non si sa  neppure se esistono ancora, e naturalmente di campionato di calcio, tutti pronti per una bella, lunga campagna elettorale piena di farò, perché gli altri non hanno fatto, che ci porterà chiassosamente verso una primavera che sarà certamente migliore perché la politica sarà tornata e allora sì che IO ( l’io di tutti )  salverò l’Italia e se non la salverò non sarà certo colpa mia, ma degli altri che non me l’hanno lasciata salvare.

L’età mi ha abituato ad accettare il compromesso con i limiti della umana debolezza, ma qui si sta superando il confine  della decenza,  della falsità, della ipocrisia .
Da tanti anni si sapeva quello che stava avvenendo a Taranto, da  tanti anni pochi lottavano per fare emergere, correggere  tanto scandaloso sfruttamento del lavoro.
NULLA ! solo ora finalmente per una strana coincidenza di fattori è esploso il putrido ascesso.

E i politici, sindacati, esperti del settore, industriali, organi tecnici di sorveglianza  pronti a negare  di sapere, o se proprio fosse impossibile urlare: io l’avevo detto !
Ma dove eravate in questi anni mentre  una città intera soffocava e migliaia  tra lavoratori, le loro famiglie e cittadini si ammalavano o addirittura morivano ?
Dove eravate ?

Certo ora  ognuno va a rovistare frettolosamente nei cassetti dimenticati una polverosa testimonianza di un troppo tiepido dissenso.
Quanti scioperi locali o generali per molto meno sono stati fatti .
Quante campagne elettorali sono state perse come occasione per fare cessare tanto scempio.
Quante  campagne stampa per molto meno sono state fatte.
Un esempio fra i tanti: è più  importante lottare per una legge che a fine carriera mi ha ritardato la pensione di uno due anni o la vita, la salute di tanti ?

Ognuno ha  la sua risposta, io che quelle leggi le ho subite ho la mia e sto con i lavoratori dell’Ilva.
Ma negare di non avere fatto non è ancora sufficiente: ora in tanti a fingere di difendere i lavoro combattendo una magistratura che non sta facendo altro che il suo dovere: impedire che il lavoro venga barattato con la salute: ma dove è la sinistra che ho conosciuto, dove è una destra moderna, dove sono imprenditori  degni di questo nome ?

Non  ho soluzioni tecniche anche se leggo su giornali di qualche peso ( la Republica ad esempio) che varie sono le possibilità realisticamente percorribili, ma una  cosa so per certo: non è possibile far fare ancora un solo giorno di lavoro a rischio per i dipendenti dell’Ilva , non è possibile che Taranto continui a soffrire .

La soluzione  ? Ai tecnici, ai politici, ai sindacati, agli imprenditori la soluzione,  è il loro mestiere se vogliono avere quel ruolo.
I soldi ? Si devono trovare e si possono trovare: patrimoniale dedicata, risparmi ulteriori (certamente possibili) nel pubblico e nella amministrazione politica, solidarietà da parte dei lavoratori … non so, ma si debbono trovare .
Ma non basta, un  dubbio ben più preoccupante mi viene: se vivo in una nazione ove di fronte all’evidenza di fatti del genere  la dirigenza  responsabile di tanta mancanza  non ha il coraggio di dire: ho sbagliato, ora non perdo tempo a giustificarmi, ma mi adopero per correggere, … posso avere fiducia in questa nazione ?

Ma non basta, un  dubbio ben più preoccupante mi viene: se vivo in una nazione ove di fronte all’evidenza di fatti del genere gli italiani sempre pronti a manifestare non scendono in piazza a sostegno dei lavoratori, dei cittadini di Taranto, posso avere fiducia in questa nazione ?

Ma non basta, un  dubbio ben piu’ preoccupante mi viene: quante Ilva ci sono in Italia ?

Utopia ? forse, ma se uno studente impreparato continua a dare la colpa ad altri e non si mette studiare, quello studente verrà sempre bocciato.
Se un medico rendendosi conto di un errore lo nega e lo nasconde, quel medico continuerà a fare malasanità.

Ilva di Taranto, ma anche Ilva d’Italia  fino a chè avremo questo modo di sfuggire alle nostre responsabilità .
Ma nonostante tutto RIMANIAMO IN ITALIA.


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarAndrea Cotti - 14 agosto 2012

    “… quante Ilva ci sono in Italia? “

     

    Così, tanto per stare nel nostro piccolo… quante Ilva abbiamo a Persiceto e in Terred’acqua?  :mrgreen:

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  2. avatarGabriele Tesini - 17 agosto 2012

    Molto triste questa storia dell’ILVA, ma è solo una delle tante storie italiane malate e piene di schifezze.

    Un paese normale non dovrebbe arrivare a tanto, a mettere contro cittadini e operai, salute e lavoro.

    Lo schifo sta proprio in questo, si sono fatte le fabbriche e non si è mai controllato se erano a norma sia per la tutela degli operai che quella delle persone che abitano vicino alla fabbrica stessa.

    Lo schifo di questo paese è il fatto che la speculazione morale ed economica viaggia proprio sul fatto che LE LEGGI CI SONO, MA SE NON VI SONO I CONTROLLI TUTTI POSSONO FARLA FRANCA!

    A Persiceto e in tutta la Pianura Padana, zona tra le più inquinate del mondo, certo le cose non vanno meglio, basti pensare alle biomasse che inquinano aria, terra ed acqua, sottraggono terre per produrre i generi alimentari il tutto per produrre un po di Kw.

    Come sempre anche qui i controlli saranno inesistenti e tra qualche anno ogni biomassa diventerà una piccola ILVA… 

    La politica ha la colpa per tutto ciò che sta accadendo e alla fine gliela faremo pagare!  😈

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