Gli errori del Berlusca (mi avevano detto che erano solo 4 gatti!)

berluscaSorprendono ed ora paiono persino clamorosi gli errori che Berlusconi ha commesso nella vicenda Fini.

Il primo, che poi ha innescato tutti gli altri, è successo durante la famosa Direzione di Partito dove, di fronte ad una platea di inquisiti, è avvenuta la scomunica di Fini, colpevole di aver chiesto un minimo di riscontro e … legalità.  Berlusconi ha preteso a tutti i costi di restare leader unico del PDL, arrivando anzi a denigrare di fronte alla Direzione l’immagine di Fini e precludendogli ogni possibile futura posizione di leader.

Se avesse mediato con Fini, riconoscendogli un minimo di autorevolezza nel partito ed accettando di condividerne la leadership con lui, tutto si sarebbe risolto ed avrebbero potuto proseguire ancora per anni. Invece il Premier si è impuntato, sicuro di vincere ha imposto il suo comando e preteso la leadership solo per sè, aprendo lo scontro in modo lacerante, rifiutando ogni mediazione e bollando come traditore il Presidente della Camera.  Al quale a quel punto, isolato nel partito, non restava nessun’altra scelta che andare fino in fondo.

Il secondo errore Berlusconi l’ha commesso decidendo di mantenere nel partito e nel governo gli inquisiti oramai bruciati. Di fronte all’incalzare delle prove evidenti e delle intercettazioni il Premier ha pensato di poter tirare avanti, tenere Brancher Ministro, Verdini coordinatore del partito ecc.  E quando Fini ha calendarizzato la richiesta di sfiducia presentata dalle minoranze, costringendo Brancher alle dimissioni,  il Cavaliere ha fatto la figura del perdente, dopo aver fatto quella di chi è colluso e succube degli inquisiti.  Anche in questo caso, se avesse accettato di chiedere le dimissioni di Brancher, Verdini & Co. avrebbe evitato le pessime e devastanti figure successive.

Il terzo errore l’ha fatto due giorni fa. Furioso per essere stato messo nell’angolo da Fini (in realtà ci si è messo da solo) ha pensato bene di convocare i Probiviri (!!) e buttare fuori i finiani dal partito.  Non sopportava il Premier l’idea che ora ogni scelta del partito potesse essergli contestata “dall’interno” dai finiani; rinquorato dai suoi spin doctor (tanto sono solo 4 gatti) e convinto di poter acquistare voti senza problemi, ha deciso per la cacciata. Errore nell’errore, i suoi esperti consiglieri hanno sbagliato conti e previsioni (come invece a noi poveri buzzurri del popolino appariva chiaro) e si sono ritrovati con 43 gatti (invece dei 4 previsti) che hanno lasciato il partito e costituito subito Gruppi Autonomi a Camera e Senato, dichiarando che sosterranno il Governo solo per le azioni previste nel Programma, ma lo osteggieranno in caso di iniziative contrarie agli interessi dei cittadini e della legalità.  Se prima aveva il disturbo interno dei finiani che “discutevano” le sue scelte, ora nulla più passerà senza il voto dei finiani, non più 4 gatti ma oramai gruppo consolidato.

Il quarto errore lo sta facendo oggi e lo realizzerà nei prossimi giorni. Compreso che la situazione è drammatica, (in contemporanea la Corte Costituzionale ha calendarizzato tra pochi mesi l’esame del Legittimo Impedimento, e se come molto probabile lo riterranno incostituzionale, Berlusconi apparirà privo di scudi di fronti alla Magistratura) Berlusconi con l’aiuto di Dell’Utri stà contattando nel tentativo di comprarli i deputati più sputtanati della Legislatura come Cuffaro, nella speranza di tentare il tutto per tutto e trovare i voti per far passare immediatamente la legge sul Processo Breve, precedentemente accantonata.  E’ evidente come in questo modo offrirà sempre più a Fini (e al Paese) l’occasione per mostrare sè stesso come un gaglioffo truffatore e il Presidente della Camera come il salvatore della destra e pure delle Istituzioni.

  1. Sì, quanti errori, ma se andiamo a votare adesso vince lostesso.

    Gli errori degli italiani e della classe politica di sinistra sono altrettanto gravi:

    Il primo, gli itaglioti che lo votano.

    Il secondo, una classe politica di sinistra che non sa prepararsi seriamente a un confronto elettorale che portrebbe essere imminente e che ci troverà impreparati a contrastare “il fenomeno berlusconiano”.

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