Energia rinnovabile dai deserti

desert_solar_energyIn sei ore i deserti ricevono più energia dal sole di quella consumata dall’umanità in un anno

Viviamo in un Paese bloccato agli anni ’80.

Mentre in tutto il mondo si muove usando internet e verso le energie rinnovabili, una gerontocrazia di ottantenni ci tiene prigionieri di un sistema arcaico basato sulle TV e progetta centrali nucleari,  in quanto da esse traggono interesse e potere.

Nella mortificazione del fatto in sè, vi è una buona notizia; esistono alternative!

Anche noi liberandoci di questo regime, di questi vecchi maiali putrefatti,  potremo finalmente aderire a questi progetti e, in una decina d’anni, sperare di metterci in linea con gli altri Paesi normali.

fullplan_DESERTEC

Ma al momento, tutto si gioca sul filo della persuasione, del convincere un numero sufficiente di cittadini su ciò che non è.  E finchè lasceremo TV e  media  nelle mani dell’utilizzatore finale saranno i suoi interessi a procedere (e quelli dei suoi sodali come Impregilo), non quelli della nazione, e  il progetto nucleare avanzerà, per la goduria di corruttori e speculatori, faccendieri e politici, sulla pelle dei cittadini.

Dovessimo invece mai riuscire a liberarci di questo regime, potremmo scoprire ad esempio che esiste Desertec, una fondazione internazionale che promuove lo sfruttamento dell’energia solare dei deserti.

E questo è il futuro.

Esiste un colossale progetto che coinvolge buona parte dell’Europa (non noi ovviamente) e Nord Africa al fine di produrre e distribuire l’energia rinnovabile ricavata dal sole e dal vento e senza togliere un solo metro all’agricoltura.

Tutto ruota attorno al dato che sarebbe sufficente recuperare il 3% dell’energia ricevuta dalla superficie dei deserti del mondo per sopperire al fabbisogno mondiale. La Germania si è buttata a capofitto nell’impresa che prevede un’investimento di 400 miliardi di euro, mentre noi ci balocchiamo (spendendo patrimoni) nella progettazione di inutili infrastrutture come le centrali nucleari o mega ponti inutilizzabili.

Battere il berlusconismo non significa solo restituire dignità e democrazia al nostro Paese ed un futuro per i nostri giovani, ma anche cominciare a pensare finalmente ad un vero sviluppo della Nazione.


Commenti
Sono stati scritti 6 commenti sin'ora »
  1. avatarTweets that mention Blog di Andrez » Blog Archive » Energia rinnovabile dai deserti -- Topsy.com - 24 gennaio 2011

    […] This post was mentioned on Twitter by francesca patatu , Andrez. Andrez said: Blog di Andrez » Blog Archive » Energia rinnovabile dai deserti http://t.co/68soyYi via @AddThis […]

    Lascia un Commento
  2. avatarEnergia rinnovabile dai deserti- Rivistaeuropea - 24 gennaio 2011

    […] Vai alla fonte Condividi questo post: […]

    Lascia un Commento
  3. avatarCotti Fausto - 24 gennaio 2011

    Fantastico, mentre noi paghiamo la benzina un occhio della testa, chi  ce la vende (che conisderiamo dei baluba musulmani), investe nel solare a tutta birra.
    Per fortuna che Marchionne ha capito tutto e investe in Italia (inculando gli operai che si sono messi a novanta o cosi’ o pomi’) per produrre dei SUV…..FANTASTICO!!!

    Lascia un Commento
  4. avatarZeitgeist - 24 gennaio 2011

    Ma daii, volete mettere quattro o cinque belle centrali nucleari nei nostri giardini?
    Che oltre a fare “Energia pulita”, producono delle belle scorie da dare da mangiare ai nostri animali da cortile?
    Due piccioni con una fava, siete proprio rimasti indietro, cari i miei passeroni.  :mrgreen:

    Lascia un Commento
  5. avatarcarmen armaroli - 25 gennaio 2011

    Comunque, qualche buona azione in Italia è stata attivata proprio dal compagno Niki Vendola in Puglia, dove una convenzione tra regione, Beghelli e gestori elettrici, permetteranno alla cittadinanza di accedere alle fonti rinnovabili con una supervisione della pubblica amministrazione, onde evitare traffici disonesti e incentivare l’energia alternativa. Dove il pubblico amministra a favore della popolazione e non delle lobbies, qualcosa di buono si può ottenere. Strano, vero, che in Emilia non ci abbia già pensato anche Errani; mentre Hera (ente nato a maggioranza pubblico) cresce quotandosi in borsa e attuando aumenti di capitale che la stanno consegnando sempre di più in mani private, proprio come prevede la legge di questo governo sulla privatizzazione dei beni comuni. Pensate che nel mio piccolo comune collinare, siamo costretti da una legge regionale ad utilizzare Hera per la raccolta dei rifiuti differenziati (noi applichiamo da alcuni anni il porta a porta con risultati eccellenti: 80% del 2010), mentre potremmo cambiare gestore tramite appalto per ottenere prezzi migliori. Se questa si chiama trasparenza …

    Lascia un Commento
  6. avatarAndrez - 30 gennaio 2011

    Interessante questa intervista rilasciata dea Carlo Rubia:

    Cosa ne pensa della scelta del nucleare del nostro governo ?
    “Si sa dove costruire gli impianti? Come smaltire le scorie? Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti? E che gli stessi francesi stanno rivedendo i loro programmi sulla tecnologia delle centrali Epr, tanto che si preferisce ristrutturare i reattori vecchi piuttosto che costruirne di nuovi? Se non c’è risposta a queste domande, diventa difficile anche solo discutere del nucleare italiano”.

    Lei è il padre degli impianti a energia solare termodinamica. A Priolo, vicino Siracusa, c’è la prima centrale in via di realizzazione. Questa non è una buona notizia?
    “Sì, ma non dimentichiamo che quella tecnologia, sviluppata quando ero alla guida dell’Enea, a Priolo sarà in grado di produrre 4 megawatt di energia, mentre la Spagna ha già in via di realizzazione impianti per 14mila megawatt e si è dimostrata capace di avviare una grossa centrale solare nell’arco di 18 mesi. Tutto questo mentre noi passiamo il tempo a ipotizzare reattori nucleari che avranno bisogno di un decennio di lavori. Dei passi avanti nel solare li sta muovendo anche l’amministrazione americana, insieme alle nazioni latino-americane, asiatiche, a Israele e molti paesi arabi. L’unico dubbio ormai non è se l’energia solare si svilupperà, ma se a vincere la gara saranno cinesi o statunitensi”.

    Anche per il solare non mancano i problemi. Basta che arrivi una nuvola…
    “Non con il solare termodinamico, che è capace di accumulare l’energia raccolta durante le ore di sole. La soluzione di sali fusi utilizzata al posto della semplice acqua riesce infatti a raggiungere i 600 gradi e il calore viene rilasciato durante le ore di buio o di nuvole. In fondo, il successo dell’idroelettrico come unica vera fonte rinnovabile è dovuto al fatto che una diga ci permette di ammassare l’energia e regolarne il suo rilascio. Anche gli impianti solari termodinamici – a differenza di pale eoliche e pannelli fotovoltaici – sono in grado di risolvere il problema dell’accumulo”.

    La costruzione di grandi centrali solari nel deserto ha un futuro?
    “Certo, i tedeschi hanno già iniziato a investire grandi capitali nel progetto Desertec. La difficoltà è che per muovere le turbine è necessaria molta acqua. Perfino le centrali nucleari in Europa durante l’estate hanno problemi. E nei paesi desertici reperire acqua a sufficienza è davvero un problema. Ecco perché in Spagna stiamo sviluppando nuovi impianti solari che funzionano come i motori a reazione degli aerei: riscaldando aria compressa. I jet sono ormai macchine affidabili e semplici da costruire. Così diventeranno anche le centrali solari del futuro, se ci sarà la volontà politica di farlo”.

    Lascia un Commento

Devi essere Registrato per poter laciare un commento!.