E se Clinton avesse nominato Ministro la Lewinsky?

Credo che un divorzio o comunque problemi familiari siano fatti privati che possono succedere a tutti e debbano essere rispettati.

Puttosto mi chiedevo cosa sarebbe successo se Clinton avesse fatto Ministro la Lewinsky.
Che aldilà delle situazioni private da rispettare, qui abbiamo casi pubblici che toccano tutti quanti noi di destra e di sinistra.
Che non è un caso privato avere un Primo Ministro ultrasettantenne che intrattiene relazioni con qualsiasi velina gli capiti, anche minorenni, che se ne vanti ad ogni incontro ufficiale e che appena ne ha le condizioni le nomini Ministro o Deputato o tenti di inviarle al Parlamento Europeo.

Come Caligola che nominò Senatore il suo cavallo.

Che non è un caso privato avere un Primo Ministro che quando uomini del suo stesso partito (Fini) gli contestano la cosa lui la nega, poi dice che è una montatura delle sinistre, poi arrivano pure le firme già fatte di fronte al notaio per le candidate e lui ribadisce la colpa dei comunisti.

Un Primo Ministro in visita all’Aquila, tra lo strazio dei parenti delle vittime, che ad una addetta della Protezione Civile non trova nulla di meglio da dire che “vorrei essere rianimata da lei” ed alla rappresentante della Regione Trentino chiede “posso palpare la signora?”.

Vorrei che trattassimo di coloro che il Premier sceglie per governarci in Italia e rappresentarci in Europa, (che grazie alla legge porcata da lui voluta, è Lui che sceglie), della loro esperienza e preparazione che useranno per fare leggi che poi noi dovremo subire o di noi tratteranno in Europa.
E del suo metodo di romanzare ed estremizzare qualsiasi cosa, fatto od evento per enfatizzare l’emotività del basso popolino che lo segue.
Usando 6 canali TV di cui 3 pubblici ed una dozzina di quotidiani e periodici.

Abbiamo certo discusso senza esitazione per esprimere sdegno a palesi azioni disdicevoli dei Ministri di Prodi, o di Bassolino-Iervolino, o recentemente dei Governatori Regionali di sinistra coinvolti in corruzioni e ruberie varie, o per le azioni di dubbia moralità di uomini politici come D’Alema.

Sono convinto che destra e sinistra e le rispettive linee politiche possano essere entrambe dignitose e da rispettare e penso altresì che uomini politici che sbagliano o compiano misfatti non mettano in discussione la dignità della fede politica a cui appartengono; se sbaglia l’uomo D’Alema o Berlusconi non è per questo sbagliata la linea politica di sinistra o di destra.

Ma mai rifiutarsi di vedere ed accettare errori o mancanze dei propri leaders politici.
Coprirli e scusarli, non voler vedere le loro mancanze ed errori palesi ed accettare per disciplina di partito qualsiasi nefandezza compiano sarebbe il più grosso errore che ogni cittadino potrebbe commettere.
E divenire di fatto loro complici.


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