Il baciamano al beduino in campeggio

berlusconi_bacia_mano_gheddafiLa strage e’ in corso e diverse centinaia i morti.

La guardia presidenziale di Gheddafi fa meglio che in Tunisia e Egitto e non si limita a sparare sulla folla, ma lancia i missili.

Dove non riesce a controllare la situazione diserta e assalta banche e altri valori.

L’Europa ed i maggiori Stati europei condannano duramente la repressione violenta del regime libico. E pure la Russia.

Solo l’Italia continua imperterrita a stare dalla parte del Rais.

L’ennesima  pessima figura internazionale.

Frattini, Ministro degli Esteri, ha dichiarato che la democrazia non e’ un bene esportabile per la Libia.

E dire che ci han fatto fare la guerra all’Iraq per esportarvi la democrazia, e tutt’ora  abbiamo soldati che muoiono in Afganistan con questo obiettivo.

Le immagini del baciamano del nano al beduino stanno sparendo da internet; … meglio provvedere.  :mrgreen:

Meditazione e arti marziali

Il mito di Bruce Lee ha influenzato profondamente l’immaginario collettivo delle generazioni dagli anni 70′ in poi.
Che fosse, come definito da tanti il “più forte” o da altri, “solo un fenomeno cinematografico”, ha comunque avvicinato
insieme ad altri artisti, come ad esempio i beatles col loro famoso viaggio in India, l’interesse del mondo occidentale
al magico mondo dell’oriente.
L’interesse per le arti marziali orientali, è esploso per tanti motivi: per il fatto che si combattesse con tutto il corpo
e non coi soli pugni, che si spaccassero tavolette col taglio della mano, ma sopratutto che una persona piccola,
all’apparenza debole potesse sconfiggere in un attimo persone più grandi e grosse.
Apparve in occidente per primo il Judo (sport nazionale giapponese), poi il Karate, e via via tutti gli altri.
Ciò che mi fece interessare delle arti marziali, era il concetto di “energia interiore”..cosa difficile da capire e da
spiegare, poichè se ne può percepire l’effetto solo dopo tanti anni di pratica. Sembra che grazie a questa, gli anziani
maestri potessero battere facilmente i propri allievi allenati e vigorosi e che gli antichi samurai potessero con un
colpo di “katana” tagliare a metà una persona.
Oggi, gli storici concordano nel fatto che i samurai giapponesi siano stati i più temibili spadaccini di tutti i tempi.
Lo scopo della loro vita era meditazione e allenamento. Morire in combattimento o per mano propria. Un samurai
non moriva mai di vecchiaia.
Nel combattimento con la spada si deve avere una condizione mentale di percezione dell’avversario e di tranquillità
interiore raggiungibile solo con anni di meditazione e allenamento tecnico. “vincendo” prima di colpire.

Per capire qualcosa di “arti marziali” e “meditazione” E’ necessario andare indietro nel tempo,
Non sono molto ferrato riguardo questi temi, magari scriverò qualche inesattezza ma mi interessano molto.

Si potrebbe dire che le arti marziali orientali nascano paradossalmente dalle religioni..
Anticamente qualsiasi pratica religiosa anche non orientale, comprendeva la meditazione, Il digiuno,
la preghiera ripetuta (“mantra” nel buddismo).
Nel Cristianesimo la meditazione è una forma di preghiera interiore.
La meditazione religiosa(o trascendentale) ha lo scopo di portare il praticante in una condizione percettiva speciale,
in alcuni tipi di Buddhismo si presuppone una speciale fisiologia che sovraimprime al corpo fisico
un corpo immaginario,diviso in chakra, centri psicofisici che servono a guidare il processo meditativo.
Tali centri sono sette: sulla sommità della testa, tra i due occhi, nella gola, all’altezza del cuore, del diaframma,
dell’ombelico e dei genitali. Essi sono immaginati come fiori di loto.
lo scopo finale della pratica è l’illuminazione, cioè la piena consapevolezza di “sè” e di contatto con Dio.
La meditazione, insieme al digiuno o (in alcune religioni) all’uso di allucinogeni, portava spesso alla visione
del divino o dei santi.
Sembra che alcuni santoni indiani riescano con la meditazione a controllare totalmente il proprio corpo fino a
bloccare il proprio cuore con la volonta’…(non sono andato mai a controllare).

In estremo oriente al contrario che da noi, si potrebbe dire che la spiritualità, la meditazione, la medicina,
l’alimentazione e le stesse arti marziali sono sempre state mescolate e influenzate l’una dall’altra.
Sembra che l’origine delle arti marziali provenga da un monaco buddista di nome Bodhidharma, che elaborò
e sviluppò un metodo di autodifesa per contrastare le razzie che facevano i briganti all’interno dei monasteri
“shao lin” in Cina, dai quali sarebbero poi nate e divulgate nel tempo tutte le arti marziali orientali.

Col tempo si sono sviluppate discipline che utilizzavano la meditazione esclusivamente per rafforzare il corpo,
la mente e la capacità percettiva-sensoriale del praticante. Esempio lampante gli antichi samurai giapponesi
che praticavano la meditazione “zen”. O addirittura i “ninja”, che non erano altro che assassini prezzolati che
usavano qualsiasi mezzo per essere silenziosi, invisibili e micidiali.

Oggi sono molti i metodi meditativi praticati nel mondo, si differenziano da molte cose e sopratutto dalla postura.
Possiamo considerare due dimensioni mentali della nostra esistenza: la veglia e il sonno..la meditazione è la terza
dimensione considerata da chi pratica quella “superiore” poichè imposta dalla volontà.
La pratica della meditazione non è facile da descrivere:
trovata la comoda postura(o allenati a starci), si deve vuotare la mente, concentrandosi sul rilassamento e sul
“respiro energetico” (di solito sempre a bocca chiusa o lingua appoggiata al palato, inspirazione lenta e profonda
con compressione verso il basso del diaframma e gonfiamento addominale, pausa di due secondi e espirazione
lenta con rilassamento addominale).
Alcune scuole meditative insegnano a visualizzare immagini o condizioni particolari che portino chi pratica
all’estraniarsi completamente da ciò che lo circonda o all’opposto sentirsene totalmente parte, arrivando ad un
totale stato alterato di coscienza.
I risultati variano da individuo a individuo, ma per tutti sicuramente controllo delle pulsioni, rinforzamento delle
difese immunitarie e sopratutto grande consapevolezza di sè e di ciò che ci circonda.
Sicuramente un ottimo metodo per rompere l’infernale ritmo dei giorni nostri e trovare un attimo di tranquillità.
Per quanto riguarda la mia esperienza in merito, posso dire che è tutto fuorchè tempo perso.

Dillo a Google che ti piace questo Articolo:
Condividi questo articolo su: Share on facebook Share on googlereader Share on twitter Share on delicious Share on blogger Share on oknotizie Share on stumbleupon Share on googlebuzz Share on yahoobkm Share on friendfeed Share on digg Share on google Share on live Share on orkut Share on squidoo Share on reddit Share on diggita Share on myspace
Pubblica su:
google_plus
http://www.wikio.it/
Leave a CommentCommentaRSS FeedIscriviti agli RSS
Commenti
Sono stati scritti 10 commenti sin’ora »
avatarcarmengueye – 29 gennaio 2011
Quando ho iniziato a interessarmi del mondo orientale, della sua spiritualità, erano circa gli anni ottanta. Ero scettica, positivista, al massimo interessata a risolvere qualche mio problema personale.
Gli anni novanta sono così trascorsi tra profezie di celestini, Choprah, Coehli vari, senza che però avessi il coraggio di avvicinarmi realmente alla materia.
Solo a una svolta definitiva della vita, in un momento di crisi nera, trovai questo coraggio.
Salto i vari passaggi, per arrivare al reiki.
Ci sono ormai varie scuole di questa pratica o disciplina. di guarigione. Io sono stata indirizzata a una maestra, che ha esercitato un rito; esso doveva essere seguito da speciali meditazioni sulla mia vita, dalla nascita al presente. Non molto, una ventina di minuti al giorno per un periodo. Si fa al primo e al secondo grado, poi si può proseguire.

Rivedere il film della propria esistenza non è sempre uno scherzo. Bisogna andare a toccare noccioli duri, interrati come quello di Chernobyl, e in effetti le conseguenze sono radioattive.
Prima mi ammalai e fui operata di uno stranissimo ascesso alla bocca. Poi dovetti chiedere perdono alle persone cui avevo fatto un torto: ricordo che a Parigi mi misi a piangere camminando, perché ero sotto effetto della meditazione.
Poi vennero fuori le falsità di gente che mi frequentava. Come birilli, cadevano i falsi amici, si rivelavano dei retroscena.

Iniziai a liberarmi di oggetti inutili, a rifiutare l’accumulo, a fare download. Intorno a me nascevano tanti bambini, compresa la seconda nipotina, tutti quelli che avrei desiderato e non erano venuti, ci riuscì perfino una mia cugina di 45 anni!

Mi riappacificai con la mia famiglia d’origine; presi contezza delle vere ragioni delle mie seconde nozze, che rischiarono seriamente una tranvata, ma non temevo più la solitudine.

Il reiki rende se tu lo alimenti. E’ un nutrimento della vita. Si moltiplicano i deja vu, segno palese di un riallineamento alla vita che realmente ti spetta. Metti cancelli dove sai di poter deragliare.

Nulla di esoterico, nel senso di cerchia di adepti o visioni. Al limite, ti riavvicini perfino alle antiche cose, vedi Cristo e Maometto come tuoi amici, sei ateo ma potresti credere in tutto, tu sei il tutto.

Una cosa devi evitare, rancori che potrebbero tornare come boomerang. E ne ho eliminati molti, direi tutti. Non si rida, ma solo quello pre il signor B è rimasto intatto. Ci dovrei lavorare su. Anche perché se prendo il terzo livello, l’odio non è consentito.

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarCotti Fausto – 29 gennaio 2011
Su questa tua ultima frase, ci sarebbe da scrivere per un bel pezzo… 😉

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarcarmen armaroli – 29 gennaio 2011
Tutto molto interessante. Anche se mi pare che siano due approcci diversi. La meditazione trascendentale di cui parla Fausto mi sembra un lavoro di rafforzamento interiore per trovare un equilibrio con tutto l’ambiente che ti circonda. Mentre il reiki descritto da Carmen, se ho capito bene, è un rielaborare il tuo rapporto con gli altri.
Hanno comunque entrambe una funzione importante, anche se diversa. Rafforzare lo spirito , o meglio, la personalità. Rende più facile affrontare le avversità, sublimandole per restituirle ad una dimensione del tutto diversa nel nostro sistema di relazioni.
Sono interessata a queste pratiche, ma anche molto timorosa di “beccare” le persone sbagliate. Non sono molto brava a riconoscere quelle in buona fede, per cui giro intorno a queste cose con la tipica diffidenza dell’ignorante.

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarCotti Fausto – 29 gennaio 2011
Vorrei dividere ciò che ho scritto e di cui sono più o meno a conoscenza, da ciò che pratico.
Credo che sia più facile cadere nelle mani di ciarlatani o gente che ti vuole convincere di qualcosa , quando si parla di pratiche più o meno mentali.
Inoltre credo che il lavoro migliore debba sempre coinvolgere corpo, testa, respiro e spirito. Per questo pratico qualcosina di meditazione ma il vero lavoro (tai chi) deve avere sempre la bella “sudatina” con doccia tonificante finale.

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarcarmen armaroli – 30 gennaio 2011
Cosa vuoi dirmi, Fausto, che non è roba per la nonnina dai bianchi capelli della foto qui accanto? 😀

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarcarmengueye – 30 gennaio 2011
Giusto, Carmen. Pare che il brain washing mediatico attuato dalle équipes, o spin doctors, di B, si basi su qualcosa di simile alla dimanica mentale, altra disciplina new age che ti metterebbe in contatto con l’io profondo ( e alquanto costosa se ti avvicini ai guru del settore). Son robe che possono fare malissimo o benissimo, compreso al portafoglio. Sembra che la figlia di Al Bano abbia ecceduto nella fede al pensiero laterale”, e non si contano i caduti sul campo tra adepti a sette varie.
La differenza che hai notato tra l’approccio di Fausto e il mio c’è; credo si debba scegliere ciò che è più consono alle proprie esigenze.

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarCotti Fausto – 30 gennaio 2011
Veramente anche io ho i capelli bianchi… No al contrario, personalmente ti consiglio di scegliere una attività che coinvolga anche il movimento del corpo integrato col lavoro mentale e respiratorio.
Anche in occidente c’e saggezza quando si dice “mens sana in corpore sano” .
La meditazione (di solito seduti), purtroppo non ha attività motoria perchè secondo le antiche tradizioni
meditative, si deve “superare il corpo, la fame, il dolore per andare oltre” .
Fra i vari maestri di meditazione puoi trovare il buono o il ciarlatano……
Ma quando fai una attività che coinvolge il lavoro anche muscolare,(la famosa sudatina), puoi trovare maestri mediocri ma raramente truffaldini.

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarcarmen armaroli – 30 gennaio 2011
Grazie Carmen e Fausto. Vedrò che fare.
Qualche anno fa ho praticato lo yoga “acrobatico”. Scusate ma non ricordo più il nome esatto. Andavo in una palestra di Borgo Panigale (per chi conosce Bologna). L’istruttore si chiamava Baleotti. Aveva oltre settant’anni, ma un fisico e una mente eccellenti. Mi piaceva molto, era divertente e nello stesso tempo mi rilassava moltissimo, anche se era faticoso. Ho dovuto smettere in seguito ad un incidente d’auto (con il lavoro che faccio sono un soggetto a rischio). Con una protesi al posto del femore, il “saluto al sole” e le acrobazie con le corde erano diventati impossibili. Lo yoga dolce o meditativo mi ricorda troppo il training autogeno dei corsi in gravidanza. Una barba. Oltretutto, anche lì piantai tutto perché l’insegnante mi faceva un po’ di mobbing. Non era tutta colpa sua; purtroppo, non riuscivo a concentrarmi e l’aveva presa come un affronto personale.
Eppure, sono sicura che certe pratiche fanno molto bene, a qualsiasi età.

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarCotti Fausto – 30 gennaio 2011
Conosco Bruno Baleotti, (forse lui no) negli anni 70- 80 era uno dei grandi maestri di Karate bolognesi poi si è dedicato allo Yoga. Anche io ho praticato Karate per 15 anni e poi ho sentito il bisogno di fare qualcosa di meno”duro” e più rilassante.

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarcarmengueye – 30 gennaio 2011
EhCcarmen, non è solo questione di età e incidenti. Io stetti un anno circa senza più fare le asanas; quando ripresi, non riuscii più a mettere la testa sul ginocchio. Lo Yoga è impegnativo.

Nucleare no grazie

In Italia, il governo Berlusconi il 23 maggio 2008 ha annunciato la ripresa del piano nucleare interrotto da due decenni, con l’impegno ad avviare la costruzione di una centrale entro il 2013.
Sono previste 4 centrali: del garigliano, di Latina, Trino e Caorso. Infatti prenderanno il posto dopo 20 anni, delle vecchie centrali che erano ormai quasi tutte esaurite.
Però, dopo la bocciatura della consulta di parte del decreto con la clausola che le regioni dovranno essere sentite, sembra che il progetto si allontani un pò.
Anche qui come in tutto il resto, il PD ha tentennato per anni..Adesso sembra che faccia sul serio nel rifiutare il nucleare.
Ma la vera farsa è che il governo vuole le centrali ma le regioni no, anche quelle di destra. Della serie “è indispensabile farle però non nel mio giardino”…Se non è ipocrisia questa…
Per sostenere il nucleare si sta adoperando anche quella schifezza di Sgarbi, che utilizza le ultime vicende mafiose, per sparare addosso all’eolico che lui odia tanto perche’ “deturpa il paesaggio”.
Tutti questi signori poi, fanno finta di dimenticare che gli italiani già si sono espressi negativamente sul tema atomico in un referendum.
E’ vero che al mondo di centrali ce ne sono tantissime, ma sembra che la tendenza nel futuro sarà l’abbandono di questo tipo di energia. Gli Stati Uniti, già sono in questa direzione. Infatti costruire una centrale di terza o quarta generazione, cioè quelle “sicure” costa un sacco di danari…Si aggiunga che:
Il territorio italiano non è adatto, essendo ad alto rischio sismico.
La durata media di tali impianti è di 25-30 anni dal momento dell’accensione del reattore, (dopo bisogna farne un’altra).
La produzione di energia non è gratis, infatti invece di importare petrolio si importa uranio. Si aggiunga il consumo di risorse idriche ed energetiche nonché l’uso di sostanze chimiche (fluoro, acido solforico) per l’attività di produzione del combustibile nucleare. Inoltre Il trasporto e lo stoccaggio delle scorie nucleari che comporta infine notevoli rischi potenziali.
Lo smantellamento di una centrale (dopo 25-30 anni) richiede tempi estremamente lunghi e diverse volte superiori al tempo di costruzione e di funzionamento. Ad esempio l’Autorità inglese per il decommissioning ritiene che per il reattore di Calder Hall a Sellafield in Gran Bretagna, chiuso nel 2003, i lavori potranno terminare all’incirca nel 2115, cioè circa 160 anni dall’inaugurazione, avvenuta negli anni cinquanta. Naturalmente deve anche essere trovato un sito atto ad accogliere le scorie ed i materiali provenienti dallo smantellamento.
Il procedimento di fissione nucleare produce materiali residui ad elevata radioattività (scorie) che rimangono estremamente pericolosi per periodi lunghissimi (fino a tempi dell’ordine del milione di anni). Si tratta di vari elementi radioattivi leggeri (i prodotti di fissione) e di combustibile esaurito (uranio, plutonio ed altri radioelementi pesanti) che vengono estratti dal reattore. Questo materiale, emettendo delle radiazioni penetranti, è molto radiotossico e richiede dunque severe precauzioni (e costi), nel trattamento e nello smaltimento. Ad oggi applicazioni pratiche di soluzioni realmente definitive non sono ancora state realizzate e collaudate dal tempo.
Le scorie, vengono stoccate in parte in superfice..! E in parte sottoterra….Che vuol dire fare un buco grande grande profondo profondo colarci un bunker e chiudere tutto con eterno rischio di inquinamento radioattivo di falde acquifere.

Senza tenere in considerazione eventuali incidenti o perdite radioattive come successo a Three Mile Island,o Cernobyl, questa è l’eredità che lasceremmo ai nostri nipoti. Ma non è finita.
Attualmente a livello internazionale, si sta realizzando un progetto sperimentale chiamato”DEMO” che utilizzerebbe la fusione invece della fissione atomica.
Esattamente la differenza fra la bomba di Hiroshima e quella all’idrogeno centinaia di volte più potente.

Le stime attuali non prevedono l’utilizzo effettivo di energia da fusione nucleare prima del 2050. La fusione richiede temperature di lavoro elevatissime, tanto elevate da non poter essere contenuta in nessun materiale esistente. Il plasma di fusione viene quindi trattenuto grazie all’ausilio di campi magnetici di intensità elevatissima.

I vantaggi sarebbero la maggiore quantità di energia prodotta e una minore produzione di scorie.
Ma c’è un particolare assolutamente non trascurabile, cioè che a questa nuova centrale per funzionare serve il trizio, che non si trova in natura e che non può essere stoccato per lunghi periodi; deve essere prodotto sul momento sfruttando i neutroni prodotti dalle reazioni di fusione oppure da una centrale ausiliaria a fissione.
Che significa, facciamo una nuova centrale a fusione che però ha bisogno di una centrale a fissione……..

Detta da un ignorante, (anche solo per la spesa), forse ci converrebbe riempire il sahara di specchi fotovoltaici..o no?

Dillo a Google che ti piace questo Articolo:
Condividi questo articolo su: Share on facebook Share on googlereader Share on twitter Share on delicious Share on blogger Share on oknotizie Share on stumbleupon Share on googlebuzz Share on yahoobkm Share on friendfeed Share on digg Share on google Share on live Share on orkut Share on squidoo Share on reddit Share on diggita Share on myspace
Pubblica su:
google_plus
http://www.wikio.it/
Leave a CommentCommentaRSS FeedIscriviti agli RSS
Commenti
Sono stati scritti 5 commenti sin’ora »
avatarZeitgeist – 3 febbraio 2011
Certo, caro Fausto, anche io sono per riempire il deserto e tutte le ville e le terre di culino flaccido di pannelli, eliche e quant’altro possa sfruttare l’energia del sole, del mare e del vento.
Basta circondarci di attrezzi velenosi che ci porteranno solo alla rovina e all’avvelenamento della terra e sono d’accordo anche, se necessario, fare un passo indietro sui consumi, troppi sprechi si stanno facendo in nome del superfluo. 😈

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarcarmengueye – 3 febbraio 2011
Ben spiegato ai non addetti ai lavori.
Solo due obiezioni, lievi.
Vero è che gli italiani hanno rifiutato il nucleare, ma nel 1987 (a caldo della tragedia di Chernobyl): si tratta di una consultazione un po’ datata, che oggi dovrebbe essere rifatta: i tempi e le persone cambiano. E il presidente mondiale di Legambiente mi ha sorpreso definendosi possibilista sul nucleare, asserendo che una parte dell’energia potrebbe essere ottenuta così…

Riempire il deserto…un po’ mi dispiacerebbe. Certo, se si tratta di avere la doccia calda, da quella consumista inveterata che sono, come oppormi?

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarCotti Fausto – 3 febbraio 2011
Dire “riempire il deserto”, è chiaro che è una provocazione.. Col petrolio stiamo distruggendo il pianeta e comunque se non finisce prima il pianeta finirà il petrolio. Possibile che l’alternativa sia riempire il sottosuolo di scorie radioattive?
Quei baluba che noi ci stiamo curando di civilizzare e che ci vendono il petrolio stanno già facendo pannelli a gògò nei loro deserti…Dato che siamo noi la causa della desertificazione, perlomeno utilizziamola per risanare il pianeta..
Fra 2000 anni, i nostri discendenti ( se ce ne saranno) cosa faranno? Un programma spaziale per spedire le scorie nel cosmo?

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarcarmengueye – 3 febbraio 2011
Capiscimi, non ho una risposta. Tutto quello che dici è giusto. Era solo un discorso estetico. Nulla a che vedere con le idde di Sgarbi, chiaramente strumentali al berlusconismo.

Lascia un Commento
Ti piace questo Commento? Dillo a Google!
avatarAndrez – 9 marzo 2011

Veronesi è un esperto oncologo ma ha recentemente scelto di fare l’esperto nucleare.

Ha lasciato l’incarico di senatore del Pd per la presidenza dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. Ha 85 anni e, com’è ovvio, a lui le conseguenze del nucleare, in un futuro che non vedrà mai, non lo preoccupano minimamente.

Di Giorgio Ferrari, ex dipendente Enel – comitato antinucleare:

“Sfido Umberto Veronesi ad un confronto pubblico per suffragare quanto ha affermato nell’intervista a La Stampa del 3 marzo. Ho lavorato nel settore nucleare per più di venti anni svolgendo i controlli sul combustibile nucleare per tutte le centrali dell’Enel e non ho mai sentito tante grossolanità da uno scienziato che per di più occupa un posto delicato come quello di presidente della Agenzia per la sicurezza nucleare.

Sono l’unico esperto nucleare ad aver fatto obiezione di coscienza dopo l’incidente di Chernobil, mettendo a rischio la mia professionalità e la mia stessa carriera e penso con sgomento al fatto che la sicurezza nucleare venga gestita con le modalità assurde stabilite dal governo: dodici mesi per svolgere il licencing di una centrale nucleare e del deposito nazionale per le scorie, quando il maggiore ente di sicurezza del mondo (la Nrc statunitense) ci impiega non meno di tre anni disponendo di oltre mille tecnici esperti, mentre la nostra Asn ha solo duecento dipendenti assai poco preparati.

Che ne sa Veronesi dei problemi che sorgono in fase di certificazione di un progetto nucleare? Di come si valuta un massimo credibile incidente, dei controlli da effettuare in fase di costruzione e di esercizio di un impianto? Di come anche i più sofisticati sistemi e procedure di sicurezza falliscono: a Three Mile Island i malfunzionamenti dei servizi di emergenza furono sei e solo due erano attribuibili al fattore umano. Certo, finché medici come lui si faranno schermo delle statistiche dell’Oms e della Iaea, che sostengono che a Three Mile Island non è morto nessuno e che a Chernobil i morti sono poche migliaia, allora i cittadini dovranno veramente temere per la loro sicurezza. Ci sono scienziati russi, bielorussi ed ucraini che hanno illustrato nei loro studi le decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di patologie post Chernobil, che vengono costantemente ignorati e boicottati da uomini come Veronesi e dall’omertà che contraddistingue la maggioranza della cosiddetta comunità scientifica (non solo italiana).

E poi basta con le falsità che il nucleare ci rende liberi dal petrolio dato che solo il 5 per cento dell’energia elettrica è prodotta con questa fonte mentre la stragrande maggioranza del suo consumo va nei trasporti e nell’industria, e poi è assai probabile che sarà l’uranio ad esaurisrsi prima dei combustibili fossili. Basta con la favola che tutti i problemi del nucleare (dalle scorie ai reattori di quarta generazione saranno risolti) perché sono gli stessi problemi che studiavamo in Enel trenta anni fa prevedendo di risolverli entro il 2000, ed ora che siamo nel 2010 ci dicono che la loro soluzione è spostata di altri trenta anni!

Se Veronesi è disposto a tenersi le scorie nucleari nella sua camera da letto, come pare abbia dichiarato, è affar suo (anche se in proposito sarebbe interessante sapere come la pensano i suoi vicini di casa), ma se il presidente dell’Asn (che è un’autorità indipendente) afferma che le centrali nucleari sono studiate per durare fino a cent’anni, allora si apre un serio problema di competenza e di affidabilità dell’intera struttura che, a mio giudizio, non può che risolversi sollevando Veronesi dal suo incarico.”

Wikileaks, cosa pensa Obama di Berlusconi

Domani appariranno i file segreti della diplomazia americana sul nostro Paese, con tutta la verità su quello che Washington pensa di Berlusconi.

Si tratta di 4 mila pagine che rivelano senza piu’ segreti la verità sui rapporti tra Italia e Stati Uniti dal 2002, con Berlusconi premier, all’aprile 2010, sempre con Berlusconi a Palazzo Chigi.
Sono documenti riservati e sino ad ora tenuti top secret che trattano minuziosamente ogni minimo aspetto della vita del nostro Paese vista da Washington, riportando colloqui diretti con parlamentari e ministri, top manager e funzionari.

Gli argomenti trattati sono ampi ma il riferimento principale e’ Silvio Berlusconi.
I cablo riservati inviati dall’ambasciata USA di Roma direttamente a Barack Obama e al Segretario di Stato Hillary Clinton svelano cosa realmente pensano gli americani del nano: raccontano del suo modo di fare politica e delle sue debolezze. Ammettono ad esempio di aver ottenuto grazie a lui risultati altrimenti insperati in Italia. E poi le analisi riservatissime sulla nostra politica estera dal Libano all’Afghanistan, dall’Iran ai rapporti aziendali con la Russia.

La vera sorpresa sembra pero’ venire dalle descrizioni dettagliate delle nostre figure politiche: Fini e Napolitano, Letta e La Russa, Bossi e Frattini, Prodi e D’Alema, Ciampi e Veltroni vengono raffigurati minuziosamente in relazione ai passaggi importanti delle loro vicende nazionali e gli incontri riservati con i diplomatici Usa ed altri funzionari.

Documenti insomma capaci di riscrivere la storia dell’Italia contemporanea.

Ci attende uno squarcio impressionante di verità sinora segrete sulla nostra politica estera e sui rapporti di forza dello scontro politico nel nostro Paese.

Assieme a Berlusconi cadrà mezzo PD

Da anni l’abbiamo votato turandoci il naso per timore di sprecare un voto e renderlo inutile.

Se non si vota PD tornerà il Caimano e farà scempio delle Istituzioni e del Paese dicevamo.  E tutti a votarlo, come tanti votavano DC per paura dei comunisti, che Stalin inviasse i Cosacchi ad abbeverare i loro cavalli a Piazza San Pietro, come minacciavano i compagni.

Poi nel ’91 il regime sovietico implose e si dissolse. Ed alle elezioni politiche successive la DC scomparve. Complice anche tangentopoli.

L’unica speranza che hanno gli attuali leader del PD di continuare ad esistere, è che l’utilizzatore finale resti lì. Se cade Berlusconi, assieme a lui cadrà tutta l’attuale nomenclatura del Partito Democratico compromessa col regime.

Perché quando Berlusconi cadrà, cari leader furbetti/diversamente opponenti  democratici, verrà meno la madre di tutte le vostre scuse, e allora la cuccagna sarà finita anche per voi: o la piantate con le connivenze e gli inciuci, e cominciate a guadagnarveli per davvero i vostri voti, oppure chi vi voterà più?

E finirete per cadere insieme a lui, all’unisono.

Vi immaginate ragazzi il botto che faranno ?  ;Z