Bilancio comunale 2013 e un cittadino qualunque

Ieri, 5 febbraio, è comparso un articolo del direttore di la Repubblica di cui, in fondo, riporto un passaggio  permettendomi una unica modifica per focalizzarci sulla nostra piccola realtà:  ho messo Persiceto tra parentesi vicino a Paese ove ovviamente lo scrivente intendeva Italia.

Oggi è comparsa la notizia che la nostra Amministrazione ha presentato il progetto di bilancio per il 2013.
Ogni giorno sulla stampa leggiamo dai vari leader  proposte, sia pure molto diverse, per un più sereno futuro per il nostro portafoglio.

Per tentare di interpretare il suo pensiero provo a calarmi nelle vesti del cittadino qualsiasi, poco colto in faccende amministrative/giuridiche, mi è molto facile indossare queste vesti: io sono, ma non credo di essere il solo, un cittadino qualsiasi poco colto in faccende amministrative/giuridiche.

Sono consapevole della grave crisi economica che ha  attraversato il mondo sviluppato negli  ultimi anni.
Sono consapevole che la globalizzazione ha portato e porterà a grandi migrazioni di popolazioni ed ad un radicale cambiamento nel  fare industria.

Sono consapevole che l’Italia vive questa situazione forse con ancor maggiore difficoltà di altri: terra di immigrazione, debito pubblico altissimo, industria da adattare ai tempi nuovi, riforme indispensabili in ritardo, scandali che coinvolgono le istituzioni politiche, industriali, religiose che dovrebbero essere invece  garanzia di  ordine, onestà, riferimento morale, perenne incertezza politica ed altro ancora.
Sono consapevole, preoccupato, sospettoso, ma cerco di non essere sfiduciato.

Sono pronto ad adattarmi a questa difficile contingenza, ma voglio sapere la realtà, non voglio facili illusioni, non voglio essere strumento di altri interessi: ho già dato!

Veniamo a Persiceto.
Non me ne voglia l’Amministrazione, ma il nostro paese è in decadenza: manca un progetto di sviluppo di insieme, calo dei servizi in quantità/qualità, aumento forte di tasse  tradizionali, immissione di nuove anche incomprensibili e piene di nere ombre che non si vuole chiarire (TASSA SUI LOCULI).
In  sintesi si ha l’impressione di gestire la cosa pubblica giorno per giorno lamentandosi delle risorse  e addebitando la colpa sempre agli altri, siano  essi amici: Provincia/Regione, siano essi  avversari politici  (Berlusconi si, ma Monti è stato fortemente appoggiato dal PD non dimentichiamolo).

Ora caliamoci nella pratica, il bilancio 2013.
Nel 2013 bisogna  tener conto di almeno tre aspetti che lo differenzieranno dal 2012.
a) Tares con aumento in tasse che  dovrebbero però andare a beneficio anche dei Comuni.
b) I.M.U. che dovrebbe andare in maggior parte  a beneficio dei Comuni.
c) Revisione favorevole  della possibilità di spesa da parte dei Comuni virtuosi  (patto di stabilità).

Non è  poco! Sono Euro!! Che destino avranno?

Cosa vorrei dal bilancio 2013, un bilancio che  non dimentichiamo si avvicina alle prossime elezioni amministrative:
1) un bilancio chiaro, non elettorale, che spiegasse bene  in maniera comprensibile anche a me cittadino qualsiasi, poco colto in faccende amministrative/giuridiche, le voci di entrata e la destinazione delle uscite, perché possa condividere o meno;
2) un  bilancio non solo contabile, è sufficiente  un buon tecnico, ma che abbia  la capacità di prospettiva politica come avvenuto in un passato neanche tanto lontano in situazione politica, sociale  economica ben più difficile;
3) un bilancio che si riconoscesse  nel concetto che prendo dal brano dell’articolo di Ezio Mauro di  cui sotto riporto solo un paragrafo:  La questione fiscale deve essere discussa davanti al Paese ( PERSICETO ) spiegando come la tassazione faccia parte di uno scambio civico tra lo Stato (AMMINISTRAZIONE COMUNALE) e il cittadino, che quando va a votare giudica anche la qualità e la quantità dei servizi forniti dall’amministrazione pubblica in cambio del pagamento delle tasse, in un circuito di andata e ritorno e non di solo prelievo. È questo il “capitale simbolico” che lo Stato accumula con il fisco, insieme con il capitale economico centrale, ed è questo che dà legittimità alla tassazione moderna, a differenza dei gabelli medievali imposti dal sovrano ai sudditi come “dono” ”;
4) un dibattito tra maggioranza e minoranza che non sia un muro contro muro o una tenzone di retorica verbale o di  sfottò, ma un sereno confronto di  eventuali (la si può anche pensar uguale) diverse opinioni per i bene di tutti, siamo a Persiceto non dobbiamo rifare il mondo!

E allora bene l’annuncio del bilancio puntualizzando le parti più gradite alla gente: è umano, e poi siamo in campagna  elettorale.
Ma poi:
spieghiamo molto bene con chiarezza, umiltà, pazienza tutti i punti soprattutto i più sgraditi  per non  trovarci anche nel 2013 una tassa sui loculi passata inavvertita ai più e magari spieghiamola meglio,  dissolviamo il buio che permane.
E per favore anche un po’ di progetto, in questo sta la differenza tra un contabile (lavoro di  cui ho il massimo rispetto) e un politico.
E poi sui singoli aspetti, una volta BEN illustrati, noi  cittadini qualsiasi poco colti in faccende amministrative/giuridiche, ma chiamati a contribuire, avremo occasione di riparlane per dire il nostro pensiero, perchè non è più tempo di atti di fede.

Da la Repubblica , Ezio Mauro  5 febbraio2013
” Ciò che non si capisce è perché la sinistra sia sulla difensiva sul tema delle tasse, come se non fosse evidente a tutti che il fisco è arrivato a livelli eccessivi nel nostro Paese, l’evasione cresce e dunque il tema è per forza di cose centrale nella contesa elettorale. Il Pd dovrebbe affrontarlo a testa alta, all’attacco, nella convinzione che i suoi strumenti culturali e politici possono essere i più adatti ad affrontare l’emergenza e la crisi, se sono capaci come dovrebbero di coniugare rigore ed equità, cioè proprio quel che è mancato a Monti. La questione fiscale deve essere discussa davanti al Paese ( Persiceto ) spiegando come la tassazione faccia parte di uno scambio civico tra lo Stato e il cittadino, che quando va a votare giudica anche la qualità e la quantità dei servizi forniti dall’amministrazione pubblica in cambio del pagamento delle tasse, in un circuito di andata e ritorno e non di solo prelievo. È questo il “capitale simbolico” che lo Stato accumula con il fisco, insieme con il capitale economico centrale, ed è questo che dà legittimità alla tassazione moderna, a differenza dei gabelli medievali imposti dal sovrano ai sudditi come “dono”.”


Commenti
Sono stati scritti 2 commenti sin'ora »
  1. avatarPaolo Grandi - 7 febbraio 2013

     

    Mi  è stato chiesto perché ho scelto ,come foto, la copertina  del bel libro che  Giuseppe Trevisi
    pubblicò  sul sindaco  Odoardo Lodi prima  di lasciarci troppo presto.
    Si parla di Bilancio, si parla di programmazione in tempo di crisi e allora perché non ricordare  i grandi amministratori del passato ?
    Stavo per posizionare nella scelta della foto il Sindaco Armando Marzocchi , ma poi pensando a quanto è ,giustamente,ancora presente  nei nostri ricordi per il tanto che fece in tempi veramente difficilissimi ho preferito riportare alla memoria un grandissimo sindaco  del primo novecento .
    Persiceto lo ha dimenticato,  in tanti non lo conoscono o lo confondono con lo zio garibaldino morto a Digione come ricordato da una lapide in corso Italia  159.
    Non mi risulta vi sia a Persiceto un “qualcosa “a lui intitolato , la minuscola strada O.Lodi nel quartiere Sasso mi dicono si riferisca al zio appunto .
    E allora ricordiamolo perché a lui dobbiamo moltissimo .
    – Fu sindaco socialista la prima volta nel 1907 quando schierarsi in quella area ci voleva vero coraggio
    – La sua coerenza lo portò a contrastare per alcune devianze non compatibili con gli ideali socialisti  il potente Onorevole Giacomo Ferri  socialista .
    Pagò duramente , di fatto con la vita questo suo atto di rettitudine.
    La sua amministrazione  ,in tempi di miseria vera, conobbe  un aggravio  del prelievo fiscale e  del debito è vero ,ma quando il tutto si trasforma in risultati concreti le tasse sono giustificate , il debito diventa  un investimento , un breve elenco  del tanto che fece  in poco tempo e in condizioni politiche, economiche veramente difficili  :
     linea telefonica
    -. acquedotto a San Matteo della Decima
      fognatura della frazione Forcelli
      ponte sul Samoggia
      case popolari
    – rifacimento ,sopraelevazione del palazzo comunale
    .- costruzione delle scuole elementari del capoluogo , le attuali Quaquarelli!!
    – costruzione delle scuole elementari a Tivoli e Lorenzatico
    – l’album fotografico su Persiceto per partecipare alla mostra etnografica di Roma per la celebrazione del cinquantenario della  unità d’Italia ,non come atto di vanità provinciale  ,ma  per far conoscere  Persiceto e chissà portare  risorse
    – il grande , lungimirante impegno per i collegamenti ferroviario
    – e tanto altro ancora
    Nel 1912 tanto attivismo ,tanta coerenza a seguito  un insieme di eventi creati ad arte da persone indegne  lo costrinsero alle dimissioni definitive  e poi ad una  rapida  decadenza fisica .
    La morte lo colse nel 1915 a quarantanni ,ma a noi Persicetani rimangono le sue opere ,il suo esempio e un suo insegnamento .
    Il sindaco Odoardo Lodi può insegnarci ancora molto ora in epoca di” crisi “economica , crisi di valori.
    Se poi Persiceto volesse ricordalo con maggiore visibilità rimedierebbe ad un colpevole oblio
    Per chi volesse approfondire le mie scarne , incomplete annotazioni  è consigliatissimo :
    Odoardo Lodi sindaco di Persiceto , autore Giuseppe Trevisi , Minerva Edizioni  , 2007




    Lascia un Commento
  2. avatarAndrea Cotti - 8 febbraio 2013

    Odoardo Lodi sindaco di Persiceto, autore Giuseppe Trevisi, Minerva Edizioni, 2007

    Acquistabile anche online qui.

    Lascia un Commento

Devi essere Registrato per poter laciare un commento!.