Bala i ratt: quando la Lega è Sud!

Bala i rattTutta la zona è tappezzata di grandi manifesti che ritraggono i lavoratori stranieri come topi nel formaggio, accusati di rubare il lavoro (il formaggio appunto) agli autoctoni e di essere responsabili del 60% della delinquenza.
No, non si tratta dell’ennesima trovata della Lega nord, ma di una iniziativa di un partito xenofobo della Svizzera che osteggia apertamente l’ingresso dei transfrontalieri nel Ticino. I transfrontalieri, che sono nella maggior parte italiani, del nord, sono dipinti come tre topi che pasteggiano allegramente, e furbescamente, nel formaggio svizzero. Uno è Fabrizio il piastrellista, quindi uno che un mestiere lo ha anche, ma si ostina a volerlo fare in Svizzera rubando lavoro agli abitanti del luogo. Il secondo topo si chiama Giulio, è laureato e porta uno scudo con sopra 3 monti, tanto per richiamare un noto ministro italiano che agli occhi degli svizzeri danneggia le loro banche. Il terzo è un perdigiorno romeno di nome Bogdan.
Tutti e tre sono egualmente pericolosi per gli autori della particolare iniziativa, tutti, operaio, laureato e barbone, mettendo insieme romeni e italiani, sono da buttare fuori dalla Svizzera perché rubano, il lavoro, i soldi, ed abitualmente delinquono (riprendendo una frase della Moratti). Non si tratta, quindi, di una generica ostilità nei confronti del terrone senza arte ne parte, pronto ad approfittare di tutto, ma di una particolare animosità verso tutto ciò che è estraneo al loro mondo.
In molti punti non si riescono a vedere differenze con la propaganda di certa parte leghista, che dipinge il Sud Italia spregevole ed ignorante (come quel ministro che sostiene che i romani sono porci!), oltre che ingombrante. Quella parte della Svizzera ribalta il pregiudizio e lo fa proprio, ricordandoci che si è sempre a sud di qualcun altro, e che il razzismo e la xenofobia sono contagiosi.
Così come per una parte dei padani i terroni devono essere cacciati, perché cittadini di serie b, allo stesso modo quei padani vengono tacciati delle stesse mancanze, e dipinti come ratti, topi che ballano (“Bala i ratt”), se non stai attento, se non hai la mano ferma con loro, proprio come vorrebbero fare alcuni nordisti con gli italiani del sud e gli stranieri.
In uno specchio deformante si ribaltano i personaggi e il nordista che grida terrone diventa a sua volta oggetto di scherno e di offesa dal suo particolare nordista svizzero, in una pena del contrappasso che fa tanto giustizia divina.

La differenza, forse, sta nel fatto che il Consiglio di Stato, cioè il governo del Canton Ticino, ha condannato ufficialmente la campagna dei “ratt” definendola come un messaggio “genericamente offensivo nei confronti di cittadini stranieri”, e ricordando “il contributo dato da cittadini stranieri alla crescita della nostra comunità, sia sul piano dell’economia privata, sia nell’ambito del funzionamento delle strutture sociosanitarie”. In Italia le campagne denigratorie verso parte della popolazione italiana e straniera, iniziano talvolta proprio dai vertici politici ed amministrativi!


Commenti
Sono stati scritti 3 commenti sin'ora »
  1. avatarLeonov - 10 ottobre 2010

    L’iniziativa razzista è deprecabile, però nella sua grossolana, miope stupidità mi induce a pensare che ogni tanto fa bene sentirsi ricordare con tanta brutale veemenza che, in fondo, siamo sempre a sud di qualcuno o di qualcosa e che esiste in ogni caso un gruppo di improbabili “difensori della purezza” pronto a mostrare che coloro che si ritengono superiori in un dato contesto – qui, certi italiani – sono ritenuti parallelamente inferiori da altri razzisti (più ariani? Più “duri e puri”? Più peri-polari?) che si armano dei medesimi, assurdi argomenti logici, geografici e antropologici per dimostrare la loro supposta supremazia.

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  2. avatarDirtyCensure - 10 ottobre 2010

    Se uno ha amici che si sono decisi ad andare all’estero dopo l’universita’ alla ricerca di un lavoro … potrà sicuramente contare su una miriade di storie e storielle di vita vissuta … che si riassumono così: allusioni dirette e indirette quotidiane circa lo status loro assegnato di rubalavoro (i peggio sono probabilmente tedeschi e spagnoli).
    In Germania esiste addirittura una legge nazionale che IMPONE ad un datore di lavoro di assumere -a parità di curriculum- un lavoratore tedesco piuttosto che uno dell’unione europea.

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  3. avatarAndrez - 11 ottobre 2010

    Ciao Leonov e bentornato  :)

    Nel bresciano-bergamasco può anche darsi (e non è detto) che qualcuno si ritenga razza superiore. Ma qui a Bologna è opinione comune sentire i leghisti come gli scemi del villaggio.  Che ne combinano di tutti i colori (livello trota) e nella proverbiale tolleranza emiliana li lasciamo trastullarsi con le loro fiabe.

    Certo che quando uno scemo del villaggio è supportato dalle Istituzioni Governative, (politicamente ed economicamente) poi finisce per avere spazio e seguito.

    La differenza, forse, sta nel fatto che il Consiglio di Stato, cioè il governo del Canton Ticino, ha condannato ufficialmente la campagna dei “ratt” definendola come un messaggio “genericamente offensivo nei confronti di cittadini stranieri”, e ricordando “il contributo dato da cittadini stranieri alla crescita della nostra comunità, sia sul piano dell’economia privata, sia nell’ambito del funzionamento delle strutture sociosanitarie”.

    Si, la differenza è determinante.

    Qui è il Governo che alimenta l’odio e le tensioni razziali, bisognoso di indicare “nemici” al fine di mantenere alte le chiusure, il disagio e la paura.

     

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