Anche Maroni Ministro dell’Interno mente

maroniMi sembrano gravi, più che imprudenti, le dichiarazioni del Ministro dell’Interno Roberto Maroni a proposito del caso Ruby, la minorenne marocchina che sarebbe stata rilasciata, dopo essere stata portata in questura per aver commesso un reato, per una presunta telefonata che sarebbe arrivata da palazzo Chigi:
Ho ricevuto la relazione dalla questura di Milano dalla quale risulta che nessuna censura di nessun tipo può essere mossa al comportamento della questura; – è stato fatto tutto in modo assolutamente regolare, come avviene in questi casi”.

Questa dichiarazione resa pubblicamente alla stampa ed ai media è in palese contrasto con quanto stamattina viene reso pubblico circa le deposizioni degli agenti e del questore stesso:

Ecco i falsi della Questura dopo le pressioni del premier
Il funzionario non volle firmare verbali. Nella relazione di servizio dell’assistente di polizia si capisce che le normali procedure sono state impedite. Nascosta al magistrato del tribunale dei minori l’identità della ragazza per la quale chiedeva un ricovero sicuro

Spaventati e intimiditi dalla pressione del Premier, i funzionari di polizia (il capo di gabinetto della questura di Milano, Pietro Ostuni)  si fanno complici dell’interferenza illegale del capo del governo. Aggiustano le carte e non applicano, come dovrebbero, le disposizioni del magistrato.

Ed ancora, i funzionari di polizia “nascondono” al sostituto procuratore Annamaria Fiorillo il fascicolo e – solo per un caso – il magistrato dei minori riesce a leggerlo parecchigiorni dopo, quando Ruby viene di nuovo fermata.

Agli agenti di polizia appare chiaro che qualcosa non va e ci vanno cauti. Leggiamo dal loro verbale:

“Gli operanti chiedevano alla dott. ssa Iafrate se il pm di turno dei minori era stato informato della nuova situazione. E cioè del fatto che la ragazza era la nipote del presidente Moubarach (sic) e che la signora Minetti si era resa disponibile a prendere in affidamento la ragazza. La dott. ssa Iafrate chiedeva ai sottoscritti di contattare il pm.  Il pm disponeva comunque l’affido della minore a una comunità o la temporanea custodia della minore presso gli uffici della questura“.

Ma l’imbroglio passa, e qualcuno in Questura è consapevole di aver aggirato le leggi, e soprattutto violato le regole.  Leggiamo:

Si precisa che gli operanti una volta stilato il verbale di affidamento della minore alla Nicole Minetti, lo sottoponevano per la firma alla dott. ssa Iafrate, ma questa non lo firmava“.

Il trucco è nudo e più tardi il Giudice Fiorillo lamenta:

“È incredibile che un pm dia disposizioni su un minore e sembra che non importi a chi le deve eseguire, noi siamo abituati ad avere a che fare con cittadini che violano la legge. Ma se a violare la legge è la polizia, si spezza la fiducia, il principio di legalità viene violato all’interno stesso del sistema”.

L’intervento illegittimo di Berlusconi deforma i comportamenti della polizia, che rifiuta di rispettare i primi ordini della magistratura.

L’abuso di potere di Silvio Berlusconi è evidente, così come le false dichiarazioni del Ministro Maroni che a questo punto appare coinvolto in questa squallida vicenda e non più in grado di mantenere la sua posizione.

Auspichiamo che le opposizioni chiedano anche le sue dimissioni, oltre quelle del Premier già chieste più volte.


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